Caso Sea Watch, l’Olanda prende le distanze

Lo scrive questa mattina Maarten Van Aalderen corrispondente olandese per il De Telegraaph per l’Italia e la Turchia e ex presidente dell’Associazione stampa estera in Italia.

di Tiziana Benini
Mercoledì 03 Luglio 2019
Roma - 03 lug 2019 (Prima Pagina News)

Lo scrive questa mattina Maarten Van Aalderen corrispondente olandese per il De Telegraaph per l’Italia e la Turchia e ex presidente dell’Associazione stampa estera in Italia.

“Il governo olandese prende distanza da ONG come Sea Watch. Domani il partito del premier Rutte, il VVD, proporrà alla Camera dei Deputati sanzioni per navi di ONG che vanno nel Mediteraneo in cerca di migranti e che battono bandiera olandese, perché così faciliterebbero l'azione dei trafficanti di esseri umani”. Lo scrive questa mattina Maarten Van Aalderen corrispondente olandese per il De Telegraaph per l’Italia e la Turchia e ex presidente dell’Associazione stampa estera in Italia. L’annuncio viene fatto poche ore dopo la decisione del gip di Agrigento, Alessandra Vella, che non ha convalidato l'arresto della comandante della Sea Watch escludendo per Carola Rackete il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. Secondo la gip il reato di resistenza a pubblico ufficiale sarebbe stato giustificato da una «scriminante» legata all'avere agito «all'adempimento di un dovere», quello di salvare vite umane in mare. Da stasera la donna tornerà quindi libera perché viene meno la misura degli arresti domiciliari. Carola Rackete è la capitano tedesca che lavora per l'organizzazione di soccorso marittima tedesca Sea-Watch, una delle ONG che si aggirano nel Mediterraneo a caccia di migranti illegali portati dai trafficanti di esseri umani. Pochi giorni fa è stata arrestata per l'attracco di una nave di salvataggio migranti senza autorizzazione nel porto di Lampedusa, in Italia. «Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale». Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha commentato la decisione del gip di Agrigento. Carola Rackete, spiega Salvini, «tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi”.


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