Castellammare di Stabia (Na): morta Pupetta Maresca, fu la prima donna boss della camorra
Aveva 86 anni.
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Giovedì 30 Dicembre 2021
Napoli - 30 dic 2021 (Prima Pagina News)
Aveva 86 anni.
E' morta stamani, a Castellammare di Stabia, nel Napoletano, Pupetta Maresca, considerata la prima donna boss della camorra. Aveva 86 anni.

Sorella di Pasquale e Ciro Maresca, detto "Lampetiello", e sposata con il boss Pasquale Simonetti, noto con il soprannome di "Pascalone 'e Nola", nel 1955, a 20 anni, uccise il mandante dell'omicidio del marito a colpi di pistola.

Condannata a 13 anni e 4 mesi, in carcere diede alla luce il suo primogenito, Pasquale. Terminata la pena, sposò Umberto Ammaturo, noto come "'O Pazzo": da quell'unione nacquero altri due figli.

Nel 1974 sparì il primogenito Pasquale, che era in pessimi rapporti con il patrigno: gli indizi riconducevano proprio ad Ammaturo, ma non ci furono prove per attestare la sua colpevolezza, e l'uomo scappò in Perù, dove si rifece una vita con un'altra compagna.

Durante gli anni '80, Maresca sfidò Raffaele Cutolo e la Nuova Camorra Organizzata e fu accusata dell'omicidio di Ciro Galli, affiliato alla Nco. Nel 1986 fu nuovamente arrestata per la sua affiliazione alla Nuova Famiglia, gruppo contrapposto alla Nco. 

La donna ebbe anche una piccola esperienza come attrice: recitò in "Delittto a Posillipo", film del 1967 che raccontava proprio la sua vita. Su di lei, nel corso degli anni, sono stati girati altri film e fiction, tra cui si ricordano "La sfida" di Francesco Rosi (1958), "Il caso Pupetta Maresca" di Marisa Malfatti e Riccardo Tortora (prodotto nel 1982 e trasmesso per intero solo nel 1994, dopo che il Tribunale di Roma aveva negato la censura, perchè il film non danneggiava la reputazione della donna) e la fiction di Canale 5 "Pupetta - Il Coraggio e la Passione", andata in onda nel 2013, in cui la Maresca era interpretata da Manuela Arcuri.

"Ho pagato con lacrime e affanno le mie scelte. La prima volta perchè l'uomo a cui ho sparato avrebbe fatto lo stesso con me. Cosa dovevo fare, farmi uccidere? Ero incinta. Mi veniva incontro con il braccio teso e la pistola in pugno. Con lui c'erano i suoi killer. Io mi sono difesa", aveva detto Maresca il giorno seguente alla messa in onda della prima puntata della fiction.

''Ma il carcere che mi ha fatto veramente male è stato quando sono stata arrestata la seconda volta, per avere parlato di Cutolo che a quei tempi uccideva tutti i giorni, io urlavo nel carcere, per l'ingiustizia che avevo subito, quattro anni per aver detto che Cutolo era sostenuto dalla politica. E' vero, l'ho minacciato di morte. Lui minacciava i miei fratelli e io avevo davanti agli occhi mio padre che piangeva. Crede che la camorra avrebbe mandato una donna a fare minacce in pubblico? Il mio è stato un impeto di rabbia, che ho pagato amaramente. Desidero ancora una carezza da mia madre, una carezza che non ho mai avuto'', aveva concluso.

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