Cinema, morto il costumista Piero Tosi

Aveva 92 anni, lavorò con Visconti e Kubrick. Il Centro Sperimentale di Cinematografia: ci stringiamo al dolore dei familiari.

(Prima Pagina News)
Sabato 10 Agosto 2019
Roma - 10 ago 2019 (Prima Pagina News)

Aveva 92 anni, lavorò con Visconti e Kubrick. Il Centro Sperimentale di Cinematografia: ci stringiamo al dolore dei familiari.

Lutto nel mondo del cinema internazionale: è venuto a mancare questa mattina, a 92 anni, il costumista Piero Tosi. Nato nel 1927, ha lavorato a numerosi film fra cui "Il Gattopardo" di Luchino Visconti. Candidato ai premi Oscar per 5 volte, fu per 28 anni docente di Costume presso la Scuola Nazionale di Cinema a Roma. Il Centro Sperimentale di Cinematografia lo ricorda:"Il presidente del CSC Felice Laudadio, i membri del Consiglio d’Amministrazione Roberto Andò, Giancarlo Giannini e Carlo Verdone, il direttore generale Marcello Foti, il collegio dei revisori dei conti, il preside della Scuola Nazionale di Cinema Adriano De Santis, la conservatrice della Cineteca Nazionale Daniela Currò e tutti i docenti, gli allievi e i lavoratori del CSC si stringono ai familiari e agli amici di Piero Tosi in questo momento di dolore." "Piero Tosi è un collega, un amico, un maestro. Dal 1988 al 2016 è stato docente di Costume al Centro. Ha allevato generazioni di costumisti, e con i suoi leggendari seminari che incrociavano trucco, acconciatura e creazione dei costumi ha lavorato con tutti gli allievi di Recitazione, vestendo e forgiando interpreti che ancora dichiarano di dovergli tutto, o quasi: da Carolina Crescentini a Paola Minaccioni per citare solo le più famose, quelle che facevano da testimonial – assieme a tante altre – nella splendida mostra che il CSC gli ha dedicato tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Una mostra che si chiamava come il libro citato, “Esercizi sulla bellezza” (edito dal CSC e da Edizioni Sabinae), e che ricostruiva appunto l’attività di docente di Tosi. Lui naturalmente non si fece vedere al vernissage, dove c’era mezzo cinema italiano: visitò poi la mostra da solo, in segreto, e confidò che “se ne usciva appagati”. Era il suo modo di manifestare soddisfazione, come fece per il numero di “Bianco e nero” che sempre il CSC gli dedicò in quell’occasione, anch’esso in collaborazione con Edizioni Sabinae (in copertina c’era una delle sue “creazioni” più iconiche, la Charlotte Rampling vestita solo di bretelle e berretto nazista in “Il portiere di notte” di Liliana Cavani). Nel libro, e nella rivista, c’erano contributi di allievi, colleghi, ammiratori: le citate Cavani, Pescucci, Crescentini e Minaccioni, Gianni Amelio, il collega Maurizio Millenotti che ha rilevato il suo ruolo di docente di riferimento al CSC, Massimo Ranieri, Ottavia Piccolo, Rita Pavone, Caterina D’Amico, Quirino Conti, Alberto Arbasino, Paolo Virzì, Giancarlo Giannini (altro docente del CSC da lui “vestito” in “L’innocente” di Visconti), Claudia Cardinale, Milena Vukotic".


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