Cinema, Premi Oscar: "Oppenheimer" trionfatore, niente statuetta per "Io Capitano"
Il film di Christopher Nolan sul padre della bomba atomica ha portato a casa sette statuette, inclusa quella per il "Miglior Film".
(Prima Pagina News)
Lunedì 11 Marzo 2024
Roma - 11 mar 2024 (Prima Pagina News)
Il film di Christopher Nolan sul padre della bomba atomica ha portato a casa sette statuette, inclusa quella per il "Miglior Film".
E' "Oppenheimer" di Christopher Nolan il film trionfatore alla 96esima edizione dei Premi Oscar, presentati da Jimmy Kimmel e svoltisi al Dolby Theatre di Los Angeles: la pellicola, incentrata sul padre della bomba atomica, ha infatti vinto sette statuette su tredici nomination, per il miglior film, ma anche come miglior regia, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista, miglior fotografia, miglior montaggio e migliore colonna sonora.

Niente statuetta, invece, per Matteo Garrone e il suo film, "Io Capitano", in gara per il miglior film straniero: il premio è andato a “La zona di interesse” di Jonathan Glazer, tratto dal romanzo di Martin Amis, che racconta la storia del comandante del campo di concentramento di Auschwitz e della sua famiglia.

“È stato un viaggio fantastico, una grande avventura – è stato il commento di Garrone -. Ringrazio tutti coloro che ci hanno supportato in Italia in questo periodo, che hanno tifato per noi, i partner produttivi Rai Cinema e Pathé, il MIC, e tutti coloro che hanno seguito il film e lo hanno amato. Tutte le persone che lo hanno visto nei cinema del mondo e ci hanno regalato grandi emozioni. E il viaggio non finisce qui perché ad aprile andremo in Senegal dove tutto è iniziato e porteremo il film nei villaggi più remoti con degli schermi mobili”.

A Emma Stone, invece, è andato l'Oscar come miglior attrice protagonista, per il film "Povere Creature!", di Yorgos Lanthimos. La Stone, che è al suo secondo Oscar, è salita sul palco del Dolby Theatre emozionatissima, e ha anche affrontato un fuori programma: durante la serata, infatti, il suo vestito si è scucito. La sua, peraltro, è una vittoria a sorpresa, che ha smentito i pronostici, che davano favorita Lily Gladstone (candidata per "Killers Of The Flower Moon" di Martin Scorsese).

I premi per il miglior attore protagonista e per il miglior attore non protagonista sono andati, rispettivamente, a Cillian Murphy e Robert Downey Jr., entrambi per "Oppenheimer".

Il premio per la mgiliore attrice non protagonista, invece, è andato a Da’vine Joy Randolph per "The Holdovers – Lezioni di Vita". Ritirando il premio, l'attrice si è lasciata andare alla commozione.

Ad “Anatomia di una caduta” di Justine Triet, invece, è andato l'Oscar alla migliore sceneggiatura originale, mentre "Povere Creature!" di Yorgos Lanthimos si è aggiudicato anche le statuette per la migliore scenografia, il miglior trucco e i migliori costumi. Categoria, quest'ultima, annunciata con un siparietto: l'ex wrestler John Cena, infatti, si è presentato sul palco nudo, coperto soltanto dalla busta che conteneva il nome del vincitore.

Il premio per il miglior film d'animazione è andato a “Il ragazzo e l’airone” di Hayao Miyazaki , mentre quello per il miglior cortometraggio d'animazione è andato a “War Is Over! Inspired by the Music of John & Yoko” di Dave Mullins e Brad Booker.

Il premio per la migliore colonna sonora originale va a Ludwig Goransson per “Oppenheimer”, mentre "Barbie" ottiene soltanto una statuetta, quella per la miglior canzone originale, andata a “What Was I Made For?” di Billie Eilish e Finneas O’Connell. Sul palco, tuttavia, Ryan Gosling è tornato a vestire i panni di Ken, e, coadiuvato da decine di ballerini, ha interpretato "I'm Just Ken", incantando la platea.

A sorprendere tutti ci ha pensato anche Andrea Bocelli, che si è esibito con suo figlio Matteo in una nuova versione di “Con te partirò / Time to say Goodbay” per la sezione "In Memoriam", entusiasmando la platea. Nella stessa sezione, che ricorda tutti coloro che sono morti durante l'ultimo anno, è stato inserito anche il dissidente russo, Alexei Navalny, in un breve video del documentario uscito nel 2022, per la regia di Daniel Roher.

Anche la tragedia della guerra in Ucraina è arrivata sul palco del Dolby Theatre: l'Oscar al mglior documentario, infatti, è andato a “20 giorni a Mariupol” di Mstyslav Chernov, Michelle Mizner e Raney Aronson-Rath. Ricevendo il premio, Chernov ha spiegato che questo è il “primo Oscar nella storia dell’Ucraina”, e che non avrebbe mai voluto realizzare il documentario: “Vorrei scambiare questa statuetta in cambio del fatto che la Russia non avesse mia attaccato il nostro territorio”, ha detto. “Non posso cambiare la storia – ha proseguito – ma tutti insieme possiamo fare in modo che la verità prevalga”.

Durante la serata, non sono mancati riferimenti all'attualità e alla politica. Molte star, inoltre, hanno indossato spille rosse per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, mentre fuori dal Teatro è stata organizzata una manifestazione contro la guerra in Medio Oriente.

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