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25 le persone rimaste ferite. Mattarella: "Profondo dolore". Zaia: "Tre giorni di lutto regionale".
25 le persone rimaste ferite. Mattarella: "Profondo dolore". Zaia: "Tre giorni di lutto regionale".
La premier Giorgia Meloni ha chiesto, durante il Consiglio dei Ministri odierno, di osservare un minuto di silenzio per ricordare i Carabinieri morti nell'esplosione a Castel d'Azzano.
Il Cdm ha anche decretato i funerali di Stato e il lutto nazionale per la giornata odierna e per quella della cerimonia funebre.
Secondo quanto riferisce l'Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, il bilancio aggiornato dei feriti ammonta a 25 persone, di cui 17 ricoverati a Verona, negli ospedali Borgo Trento e Borgo Roma, 6 all'ospedale di Villafranca e 2 a Negrar.
"Ho appreso con sconcerto e profondo dolore la notizia della morte dei tre militari dell’Arma dei Carabinieri, Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, Carabiniere Scelto Davide Bernardello e Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero in provincia di Verona, nella quale sono rimasti feriti anche altri operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco. In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all’Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all’augurio di pronta guarigione agli operatori feriti". Così' il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in un messaggio al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo.
Anche il Senato ha ricordato le vittime dell'esplosione, con un minuto di silenzio. Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha detto i nomi dei tre militari dell'Arma morti. “La nostra vicinanza - ha proseguito La Russa - va a tutti i familiari dei carabinieri morti e dei feriti; la nostra solidarietà al generale Luongo è comune e forte. Rimane una ferita grave per noi”. Il Presidente di Palazzo Madama ha aggiunto che le bandiere del Senato saranno a mezz'asta e ha invitato i senatori ad osservare “qualche attimo di commosso silenzio”.
“Un gesto assolutamente folle. I nostri carabinieri stavano guadagnando l'accesso all'abitazione e mentre salivano per le scale sono stati colpiti da questa fortissima esplosione causata dalla deflagrazione di una bombola di gas, proprio da uno dei soggetti che occupavano l'abitazione”, ha spiegato il colonnello Claudio Papagno, comandante provinciale dei Carabinieri di Verona, in merito all'accaduto. “La deflagrazione è stata causata dalla donna, che con un accendino ha dato fuoco alla bombola di gas già accesa”, ha precisato.
“Stavamo eseguendo dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria - ha continuato il colonnello Papagno - ma nessuno poteva aspettarsi un gesto di tale follia”.
I carabinieri stavano dando esecuzione ad un decreto di perquisizione: “Dalla visione che avevamo fatto precedentemente con dei droni, avevamo visto che sul tetto c'era una serie di bottiglie molotov, quindi c'era il concreto pericolo che ci potessero essere armi ed esplosivi all'interno”. I Ramponi “sono stati catturati tutti e tre, attualmente sono in stato di arresto e la loro posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria”. Maria Luisa Ramponi “è attualmente in ospedale ricoverata”.
Soltanto lei era in casa, al momento dell'esplosione: “I due fratelli erano in un cortile e alla nostra vista sono subito fuggiti”. Dino è stato catturato quasi immediatamente, mentre Franco è stato preso in mattinata.
“Ora vado a visitare i feriti, sto attendo il ministro della Difesa che sta arrivando... vado a visitare i feriti e poi faremo un punto della situazione per capire un po' le future attività che dovremmo mettere in atto; è un giorno di lutto per l'Arma oggi”. Così il comandante generale dei Carabinieri Salvatore Luongo, poco prima di andare all'ospedale veronese di Borgo Trento e a Negrar, per visitare i carabinieri rimasti feriti nell'esplosione. “Si tratta di personale molto esperto, specializzato - ha aggiunto -, li ho trovati tutti ovviamente provati, ma reattivi e pronti. Siamo carabinieri”.
Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, "esprime il cordoglio commosso e sincero alle famiglie dei tre militari dell’Arma periti stanotte nell’esplosione di un casolare a Castel d’Azzano (Verona), mentre eseguivano le operazioni di sgombero dell’immobile assieme ad altri Carabinieri, a uomini della Polizia di Stato e ai vigili del fuoco.
Il presidente, a nome di tutti i veneti, manifesta vicinanza all’Arma dei Carabinieri e a tutti coloro che ogni giorno condividono l’impegno a servizio della nostra comunità. Queste tre morti rappresentano una ferita profonda per il Veneto e per l’Italia, e richiamano tutti ad una sincera gratitudine verso tutti coloro che quotidianamente mettono a rischio la propria vita per garantire sicurezza e legalità.
Nell’attesa che la magistratura e le forze dell’ordine facciano piena luce su quanto accaduto, oggi è il momento del dolore e del rispetto. Il Veneto si stringe attorno alle famiglie e all’Arma in questo momento di lutto e di smarrimento. Il presidente sta seguendo da vicino la situazione, e in particolare la presa in carico dei feriti da parte degli ospedali veronesi". Lo ha reso noto l'ufficio stampa della Regione Veneto.
"In seguito alla tragedia di Castel d’Azzano (Verona), il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha firmato il decreto che proclama il lutto regionale per tre giorni e per il giorno in cui saranno fissate le esequie dei Carabinieri caduti. In questi giorni su tutto il territorio veneto è previsto vengano esposte le bandiere a mezz’asta nelle sedi istituzionali. Il Governatore ha dato comunicazione del decreto alla Prefettura di Venezia per la più ampia diffusione a tutte le Istituzioni", si legge in un altro comunicato.
"Convinti che la giustizia farà il suo corso nell'accertamento dei fatti e delle responsabilità, resta il profondo dolore personale e il cordoglio del Ministero che rappresento", evidenzia il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
A morire sono stati i carabinieri Marco Piffari e Valerio Daprà, 56 anni, e Davide Bernardello, 36. Lo stabile, di due piani, è crollato per intero, travolgendo gli agenti. Per le tre vittime non c'è stato niente da fare.
L'esplosione è stata così forte da essere sentita anche a 5 chilometri di distanza.
Due dei tre occupanti, tutti fratelli, sono stati fermati dai militari dell'Arma: si tratta di un uomo e una donna di 60 anni. Sarebbe stata quest'ultima a innescare l'esplosione, che le ha causato ferite. Il terzo fratello, invece, è riuscito a fuggire, tagliando attraverso i campi, secondo quanto conferma la Procura di Verona, ed è ricercato. I tre, che non volevano abbandonare il casolare, si erano opposti allo sgombero.
L'esplosione, inoltre, ha causato 15 feriti: undici carabinieri, tre agenti e un vigile del fuoco, tutti ricoverati in diversi ospedali del Veronese, per ustioni e lesioni, ma nessuno in gravi condizioni. Altri tre militari, invece, sono rimasti illesi.
Dopo l'esplosione, la casa è stata distrutta dalle fiamme, del cui spegnimento si stanno occupando i Vigili del Fuoco. Sul posto si sono recati anche molti mezzi del Suem, il Servizio di urgenza ed emergenza medica: un intervento tempestivo, quello dei sanitari, perché molti erano già sul posto come supporto alle forze dell'ordine durante l'operazione di sgombero.
Una delle tre vittime è stata estratta dalle macerie della struttura.
In casa sono state trovate bombole di gas è ciò che resta di alcune bombe molotov. I Vigili del Fuoco hanno trovato 5 bombole, posizionate in vari punti della casa, e le hanno accatastate in cortile. La casa era piena di gas: si presume che sia stato fatto uscire da più bombole in contemporanea, data la potenza della deflagrazione, che ha portato al crollo dello stabile.
Ad abitare lo stabile erano i fratelli Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori e allevatori gravati da problemi ipotecari ed economici. Non era la prima volta che i tre si erano opposti violentemente allo sgombero: era già successo due volte, a ottobre e il 24 novembre dello scorso anno. In entrambi i casi avevano aperto una bombola di gas. Nell'ultimo episodio, inoltre, Franco e Maria Luisa erano anche saliti sul tetto. Sul posto si erano recati i carabinieri, la polizia locale e i vigili del fuoco, che erano riusciti ad evitare la tragedia dopo una mediazione.
"Uno" dei tre fratelli "è scappato, la donna è in ospedale con ustioni, e anche l'altro fratello è ricoverato. Penso che li arresteremo", ha dichiarato il Procuratore Capo di Verona, Raffaele Tito, arrivato sul luogo dell'esplosione. Sul posto, anche il Questore di Verona, Rosaria Amato, il comandante provinciale dei Carabinieri Claudio Papagno e quello della Legione Veneto dell'Arma, Giuseppe Di Liso.
"È una tragedia incredibile, dei comportamenti assurdi. Da parte mia c'è un dolore incredibile", ha commentato Tito. "Dovevamo eseguire un decreto di perquisizione, si cercavano anche delle bottiglie molotov. Carabinieri e polizia hanno cercato di agire in massima sicurezza e con tutte le attrezzature necessarie. Ma l'esito è stato inaspettato e molto doloroso", ha concluso.
“Si tratta di una famiglia di agricoltori che coltivavano i campi e che purtroppo è stata coinvolta in alcuni fatti delittuosi di ordine economico e ha dovuto subire il recupero di credito sulla casa. Sembra che avessero delle bombole e che abbiano fatto saturare il sottotetto per farlo esplodere. Non volevano abbandonare la casa. Le forze dell’ordine hanno dato esecuzione all’ordine giudiziario”, ha spiegato, a Rai News 24, il vicesindaco di Castel d'Azzano, Antonello Panucci.
Cordoglio per l'accaduto è stato espresso dalla premier, Giorgia Meloni: “Con profondo dolore apprendo della tragica scomparsa di tre Carabinieri e il ferimento di altri 13 tra militari dell’Arma, Vigili del fuoco e Polizia, a seguito di una esplosione mentre era in corso un’operazione di sgombero nel Veronese. Il mio profondo cordoglio e quello del Governo vanno ai familiari delle vittime, insieme alla vicinanza commossa all’Arma, che ho espresso in una telefonata al Comandante generale, generale Salvatore Luongo”, si legge in una nota.
“Desidero rivolgere un sincero augurio di pronta guarigione ai feriti appartenenti alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, e ringraziare il personale sanitario e tutti coloro che sono intervenuti con tempestività e professionalità – aggiunge la premier -. Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama ancora una volta al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve lo Stato e i suoi cittadini”.
“Le ultime notizie non dicono ancora niente in modo chiaro, era un’operazione congiunta di polizia, delegata anche dall’autorità giustiziaria e nel corso di questa operazione, nel momento dell’accesso forzoso fatto all’interno di questo appartamento i testimoni raccontano che è stato subito visibile e sensibile l’odore del gas, qualche istante dopo c’è stata la deflagrazione, probabilmente adesso è molto prematuro, quindi è ancora tutto molto prematuro. Ci sono tre deceduti, militari dell’Arma dei Carabinieri, un bilancio già terribile, ma diversi feriti anche di altri militari e c’erano anche agenti della Polizia di Stato”. E' quanto ha dichiarato, ai microfoni del programma di Rai 1 "Uno Mattina News", il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.
“È un altro pesante tributo dell’Arma dei Carabinieri a un’operazione di sgombero? Non c’è dubbio, non c’è dubbio. Va sottolineata la difficoltà di questo lavoro, la complessità, la potenziale pericolosità che dietro ogni operazione di questo tipo si nasconde, perché a volte si fanno operazioni che presentano queste insidie”.
“Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano (VR), travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero”. Lo dichiara il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri. Ho manifestato la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma, Generale Salvatore Luongo, assicurando la piena e concreta vicinanza della Difesa in questo momento così doloroso. La grande famiglia della Difesa si stringe con affetto e rispetto intorno ai familiari dei militari caduti”.
“Esprimo inoltre la mia più sentita vicinanza e il mio pieno sostegno ai Carabinieri, agli agenti delle forze dell’ordine e ai Vigili del Fuoco rimasti feriti nell’esplosione. A loro va il nostro pensiero, la nostra gratitudine e l’augurio di una pronta guarigione. Il loro coraggio, la loro dedizione e il loro spirito di servizio rappresentano un esempio straordinario di amore per il Paese e per i valori che lo tengono unito”, conclude Crosetto.
“Morti mentre facevano il loro dovere, sgomberando un casale in provincia di Verona che è esploso. Una preghiera per i tre militari rimasti uccisi nell’esplosione, un forte abbraccio alle loro famiglie e all’Arma dei Carabinieri”. Così, in un messaggio su X, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.
“Siamo davanti a un’autentica tragedia, tre morti sono l’aspetto peggiore”. Così, ai microfoni di Rai News 24, il governatore del Veneto, Luca Zaia. “Il boato dell’esplosione è stato avvertito a 5 km di distanza – aggiunge – le notizie sulla dinamica sono ancora frammentarie, l’esplosione è avvenuta alle 3.15 di questa notte. Presenti sul posto i carabinieri, la Polizia, i Vigili del Fuoco, ma non ci si aspettava un esito del genere. Faccio le condoglianze alle famiglie dei tre militari da parte mia e di tutti i veneti”.