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43 persone uccise dall'alba di stamani. Unrwa: "Mille persone affamate sono state uccise".
43 persone uccise dall'alba di stamani. Unrwa: "Mille persone affamate sono state uccise".
E' di almeno 43 morti il bilancio aggiornato degli attacchi israeliani dalle prime ore di stamani sulla Striscia di Gaza. E' quanto fa sapere Al Jazeera.
"L'uccisione di civili in cerca di aiuti a Gaza è indifendibile. Ho parlato di nuovo con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar per ricordare il nostro accordo sul flusso di aiuti e ho chiarito che le IDF devono smettere di uccidere le persone nei punti di distribuzione". Così, su X, l'Alto Rappresentante Europeo Kaja Kallas, avvisando che "tutte le opzioni restano sul tavolo se Israele non mantiene le sue promesse".
"Condanniamo la perdita di vite umane tra i palestinesi nei centri di distribuzione", ha detto un portavoce della Commissione Ue, nel briefing odierno con la stampa, evidenziando che la situazione "dimostra che è urgente, estremamente urgente, aumentare gli aiuti umanitari a Gaza, facilitare l'accesso e anche raggiungere un cessate il fuoco".
"Non bisogna dimenticare che operiamo in un teatro di guerra, il che complica la situazione politica, ma anche l'attuazione sul campo", ha detto ancora il portavoce.
"Esortiamo Israele a rispettare i propri impegni immediatamente e senza ulteriori indugi. Sebbene Israele abbia rispettato alcuni impegni - ha precisato - c'è ancora molto da fare". "La pressione" da parte di Bruxelles"è continua per vedere risultati concreti e tangibili sul campo. L'Alta Rappresentante - ha precisato ancora il portavoce - è in contatto regolare con le sue controparti per continuare a fare pressione sugli israeliani, per rispettare gli impegni presi a livello nazionale e per apportare un cambiamento nella situazione sul campo".
Aumenta ancora il bilancio degli attacchi israeliani delle ultime ore nella Striscia di Gaza: stando a quanto riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, i morti sarebbero 31. Tra questi, spiega l'agenzia, 7 stavano aspettando gli aiuti umanitari vicino al corridoio Netzarim.
Le autorità sanitarie dell'enclave palestinese, gestito da Hamas, riferiscono che, alle prime ore di stamani, almeno 16 palestinesi sono morti e decine sono rimasti feriti in un attacco israeliano a Gaza City, nel nord della Striscia. E' quanto fa sapere il Guardian. Le fonti dicono che i carri armati delle Idf hanno sparato sulle tende in cui venivano ospitati gli sfollati nel campo di al-Shati, nella parte occidentale della città. Al momento, Tel Aviv non ha rilasciato commenti in merito.
Secondo una stima dell'Unrwa (l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ndr), dalla fine di maggio "1.000 persone affamate sono state uccise a Gaza mentre cercavano aiuti alimentari". La Striscia è un "inferno in terra" dove i medici svengono per fame e stanchezza, ha denunciato il capo dell'Agenzia, Philippe Lazzarini, secondo quanto riportano i media internazionali.
In un post su X, il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che la residenza del personale dell'Oms a Deir-al-Balah è stata colpita da tre raid israeliani nella giornata odierna, e anche il magazzino principale della residenza è stato attaccato. . "I militari israeliani sono entrati nella struttura, costringendo donne e bambini a evacuare a piedi verso Al-Mawasi nel mezzo di un conflitto attivo", ha denunciato Ghebreyesus.
"Il personale maschile e i suoi familiari sono stati ammanettati, spogliati, interrogati sul posto e sottoposti a controlli con armi da fuoco. Due membri del personale dell'Oms e due familiari sono stati arrestati. Tre sono stati successivamente rilasciati, mentre un membro del personale rimane detenuto. 32 membri del personale dell'Oms e i loro familiari sono stati evacuati presso l'ufficio dell'Oms non appena è stato possibile accedervi", ha proseguito. "L'Oms chiede l'immediato rilascio del personale arrestato e la protezione di tutto il suo personale", ha continuato.
"Gli aiuti umanitari non sono solo necessari, sono una questione di vita o di morte. Rifiutarli non è un ritardo, ma una condanna. Ogni ora senza cibo, acqua, medicine e riparo causa un profondo danno". Così il Card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme. . "Lo abbiamo visto: uomini che resistono al sole per ore nella speranza di un semplice pasto. Questa è un'umiliazione. È moralmente inaccettabile e ingiustificabile". "E oggi - ha aggiunto - alziamo la voce in un appello ai leader di questa regione e del mondo: non può esserci futuro basato sulla prigionia, sullo sfollamento dei palestinesi o sulla vendetta".