Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Witkoff e Kushner sono arrivati in Egitto. Tajani: "Continuiamo a sostenere il progetto americano che ha avuto il consenso del parlamento". Dieci morti e 61 feriti in 24 ore. Unicef: 64.000 bambini uccisi o mutilati in due anni di guerra.
Witkoff e Kushner sono arrivati in Egitto. Tajani: "Continuiamo a sostenere il progetto americano che ha avuto il consenso del parlamento". Dieci morti e 61 feriti in 24 ore. Unicef: 64.000 bambini uccisi o mutilati in due anni di guerra.
Israele e Hamas si scambiano le liste degli ostaggi e dei prigionieri da liberare, mentre è iniziato il terzo round di colloqui a Sharm-el-Sheikh per raggiungere un accordo sul piano di pace di Donald Trump a Gaza.
In una nota, Hamas riferisce di aver “agito in modo positivo e responsabile per concludere l’accordo” e che prevale l’ottimismo. “La nostra delegazione a Sharm el-Sheikh ha dimostrato la positività e la responsabilità necessarie per raggiungere i progressi richiesti e concludere l’accordo. I mediatori stanno compiendo grandi sforzi per rimuovere qualsiasi ostacolo all’attuazione del cessate il fuoco e uno spirito di ottimismo è prevalente tra tutti”, prosegue la nota.
“I negoziati si sono concentrati sui meccanismi per attuare la fine della guerra, il ritiro delle forze di occupazione – l’esercito israeliano – dalla Striscia di Gaza e lo scambio di prigionieri” e ostaggi, prosegue Hamas, che conclude annunciando che “oggi vengono scambiate le liste dei detenuti e degli ostaggi da rilasciare, secondo i criteri e il numero concordati”.
Intanto, l'inviato speciale americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero di Donald Trump, Jared Kushner, sono arrivati in Egitto, per prendere parte ai negoziati sul rilascio degli ostaggi israeliani e sulla fine della guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riportano i media statunitensi. La delegazione statunitense parteciperà al terzo round di negoziati, insieme con il capo dell’intelligence turca Ibrahim Kalin e il ministro degli Affari strategici israeliano, Ron Dermer.
Stando all'emittente qatariota Al-Arabi, anche il premier e ministro degli Esteri di Doha, Mohammed al-Thani parteciperà ai colloqui.
Ieri sera, l'emittente israeliana Kan ha fatto sapere che l'arrivo di Witkoff e Kushner dovrebbe velocizzare i contatti tra Hamas e Israele per favorire una svolta. E' previsto che i colloqui siano concentrati sulle mappe di ritiro delle Forze di difesa israeliane (Idf) da Gaza e sul veto al rilascio dei prigionieri. “Non sappiamo ancora come andranno le cose. Gli Stati Uniti stanno agendo in questo modo per chiudere la questione rapidamente, ma finché ciò non accadrà, non accadrà”, ha dichiarato ad Haaretz una fonte di Tel Aviv vicina ai colloqui.
Ieri, il presidente americano Donald Trump, ha detto che c'è una “reale possibilità” di un accordo di pace a Gaza. “C’è una reale possibilità che possiamo fare qualcosa”, ha dichiarato Trump, parlando insieme al premier canadese Mark Carney allo Studio Ovale della Casa Bianca. “Abbiamo molto potere, faremo tutto il possibile per garantire che tutti aderiscano a questo accordo”, ha continuato.
Secondo l'emittente pubblica Kan, la presenza del capo dell’intelligence turca sarebbe dovuta alla questione della vendita degli F-35 degli Stati Uniti alla Turchia.
“Non abbiamo mai cambiato strategia. Continuiamo a sostenere il progetto americano che ha avuto il consenso del parlamento”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in merito alla possibilità di uno sforzo internazionale per convincere gli attori interessati a fare un passo indietro sulla questione della Striscia di Gaza. “Mi auguro che si possano realizzare il maggior numero possibile dei punti della proposta dell’amministrazione di Washington e che si raggiunga un accordo. Giovedì saremo a Parigi, riuniti paesi europei , paesi arabi con il Canada e l’Indonesia per cercare di dare un contributo alla costruzione della pace e alla ricostruzione e messa in sicurezza dell’intera area“, ha continuato.
Secondo quanto fa sapere il Ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, nelle ultime 24 ore gli ospedali hanno registrato dieci morti e 61 feriti. Nel conteggio non si distinguono vittime civili e miliziani del gruppo terroristico.
“Negli ultimi due anni, la cifra impressionante di 64.000 bambini sarebbe stata uccisa o mutilata in tutta la Striscia di Gaza, inclusi almeno 1.000 neonati. Non sappiamo quanti altri siano morti a causa di malattie prevenibili o siano sepolti sotto le macerie”. Così, in una nota, la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell, aggiungendo che “gli attacchi israeliani su Gaza City e altre parti della Striscia di Gaza continuano. Il mondo non può e non deve permettere che questo continui”.
“La carestia persiste a Gaza City e si sta diffondendo verso sud, dove i bambini vivono già in condizioni disastrose. La crisi della malnutrizione, soprattutto tra i neonati, rimane scioccante. Mesi senza cibo adeguato hanno causato danni duraturi alla crescita e allo sviluppo dei bambini”, ha continuato. Per questo motivo, “è necessario urgentemente un cessate il fuoco”.
“L’Unicef accoglie con favore tutti gli sforzi per porre fine alla guerra e tracciare un percorso verso la pace a Gaza e nella regione. Qualsiasi piano deve portare a un cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi e al passaggio sicuro, rapido e senza ostacoli degli aiuti umanitari – attraverso tutti i valichi e le rotte disponibili – nella misura disperatamente necessaria a tutti gli abitanti di Gaza, in particolare ai bambini. Il diritto internazionale umanitario è chiaro: chiediamo a Israele di garantire la piena protezione delle vite di tutti i civili”, ha concluso Russell.