Giustizia in ginocchio, Luigi Balestra (Corte dei Conti) “Serve una riforma, non solo morale, partendo dal CSM”

“Il tema giustizia si pone ciclicamente al centro del dibattito, ancor di più in un momento, qual è quello attuale, in cui forte è l’esigenza di ripartenza e di rilancio del Paese”. Forte l’analisi del prof. Luigi Balestra, Componente laico del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti, rilasciato all think magazine dell’Osservatorio Economico e Sociale “Riparte l’Italia” e all’interno del quale ricopre l’incarico di Presidente del Comitato di Indirizzo.

di Pino Nano
Domenica 12 Luglio 2020
Roma - 12 lug 2020 (Prima Pagina News)

“Il tema giustizia si pone ciclicamente al centro del dibattito, ancor di più in un momento, qual è quello attuale, in cui forte è l’esigenza di ripartenza e di rilancio del Paese”. Forte l’analisi del prof. Luigi Balestra, Componente laico del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti, rilasciato all think magazine dell’Osservatorio Economico e Sociale “Riparte l’Italia” e all’interno del quale ricopre l’incarico di Presidente del Comitato di Indirizzo.

Il tema, alla luce di quanto accaduto in questi mesi, e strettamente legato al Caso-Palamara-CSM-Nomine nelle Procure, è di attualità estrema per il mondo della giustizia in Italia. Uno dei passaggi più significativi dell’intervento del Prof. Luigi Balestra, riguarda infatti la necessità di investire nella formazione della coscienza del magistrato: “La formazione del magistrato dovrebbe essere (ri)pensata nell’ottica del perseguimento di un obiettivo fortemente avvertito dagli utenti della giustizia: l’equilibrio del decisore, qualità oggi più che mai impreteribile. Si avverte forte il bisogno che il percorso dei magistrati sia, sin dall’esordio, connotato da una forte compenetrazione nei valori fondamentali che sottostanno all’amministrazione della giustizia. La c.d. coscienza del magistrato non è una qualità innata, ma va costruita”. Per il giurista della Corte dei Conti, le ultime vicende che hanno investito la magistratura italiana infatti sollecitano una riflessione ancora più profonda ed equilibrata: «A differenza di quel che accade nella politica, l’appartenenza a un gruppo non può costituire criterio per l’assunzione delle decisioni concernenti l’organizzazione della giustizia, e, più in particolare, per l’attribuzione di incarichi direttivi». Tale constatazione conduce il prof. Balestra a proporre una modifica significativa del sistema giustizia: «Ben venga una riforma che concepisca un sistema elettivo dei magistrati capace di recidere il legame con i meccanismi correntizi». La riforma potrebbe interessare anche il Consiglio Superiore della Magistratura all’interno del quale potrebbe trovare spazio una componente laica, modifica già adombrata in una riforma costituzionale del 1972: “La componente laica – da nominarsi in base a criteri ispirati ad un’elevata professionalità – può rivestire un ruolo chiave. Le note vicende hanno posto in luce come essa sia rimasta estranea agli scandali. – ha concluso il prof. Balestra – Ne esce rafforzata l’idea che, se adeguatamente valorizzata, detta componente ben possa rappresentare, insieme ad altre puntellature, un adeguato contrappeso ai fini della neutralizzazione dell’inaccettabile peso delle correnti a cui si è assistito nel corso degli anni”. Un’analisi che non mancherà di far discutere, anche per lo spessore professionale del professore che , docente al Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Bologna, è oggi uno dei nuovi componenti del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti. Il docente Unibo è stato eletto dal Senato della Repubblica insieme all'avvocato Gabriele Fava. Esperto di diritto societario e delle procedure concorsuali, nonché di diritto dei contratti ed ereditario, il professor Balestra insegna Diritto civile e Diritto di famiglia al Corso di laurea in Giurisprudenza dell'Alma Mater. Ha inoltre ampia esperienza nel contenzioso in ambito societario, fallimentare, bancario e dei mercati finanziari. È autore di circa cento pubblicazioni, di cui sette lavori di natura monografica, principalmente nell’àmbito del diritto dei contratti, del diritto societario e delle procedure concorsuali, del diritto di famiglia ed ereditario.Siamo insomma ai massimi livelli accademici.


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