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Dopo quattordici anni, torna in libreria Apologia - Biografia del Diavolo, il romanzo filosofico e visionario di Myriam Caroleo Grimaldi. Una nuova edizione con prefazione di Alberto Bevilacqua rilancia la provocatoria domanda: e se il Male fosse solo una verità non raccontata?. In tutte le librerie e store online dal 27 giugno.
Dopo quattordici anni, torna in libreria Apologia - Biografia del Diavolo, il romanzo filosofico e visionario di Myriam Caroleo Grimaldi. Una nuova edizione con prefazione di Alberto Bevilacqua rilancia la provocatoria domanda: e se il Male fosse solo una verità non raccontata?. In tutte le librerie e store online dal 27 giugno.
È il Diavolo a salire sul banco dei testimoni, ma questa volta per difendere se stesso. Con la ristampa di Apologia – Biografia del Diavolo, l’opera più iconica della giurista e filosofa Myriam Caroleo Grimaldi, il panorama letterario italiano si confronta di nuovo con un testo che ha fatto discutere, dividere e riflettere. Pubblicato per la prima volta nel 2011, il libro torna oggi con una veste rinnovata e una prefazione d’autore firmata da Alberto Bevilacqua, che ne riconosce la portata dirompente e la profondità filosofica.
In uno scenario post-apocalittico, le ultime anime rimaste sulla Terra chiamano Dio e Lucifero a un processo finale. Ma l’ordine si rovescia: non è più l’uomo ad attendere il Giudizio, bensì il Creatore stesso, interrogato per la sua concezione di bene e male. Al centro, un Lucifero inedito, fragile e appassionato, prende la parola in un lungo monologo che ripercorre la storia del mondo da una prospettiva scomoda.
La sua “colpa”? Aver donato all’uomo la conoscenza, e con essa la morte, come condizione necessaria per essere davvero liberi. Apologia è un atto d'accusa, ma anche un grido d’amore: la ribellione come gesto di compassione, la caduta come scelta consapevole.
Myriam Caroleo Grimaldi (Roma, 1979) incarna la sintesi tra il rigore giuridico e la ricerca spirituale. Penalista romana e docente di Diritto Penale all’Università Roma Tre, ha affiancato alla carriera forense un percorso accademico in filosofia, laureandosi con lode alla Sapienza.
Il suo stile è denso, lirico, a tratti teatrale. Nei suoi scritti, l'etica si fa carne, e il sacro viene interrogato con ferocia e rispetto. Apologia rappresenta la summa del suo pensiero: "Indago l’uomo in ogni dimensione: storica, sociale, spirituale", afferma l'autrice. "Lucifero è lo specchio della nostra fragilità e della nostra sete di giustizia."
La prefazione di Alberto Bevilacqua, scritta poco prima della sua scomparsa, è un piccolo saggio nel saggio. Lo scrittore riconosce in Lucifero non il tiranno mitologico, ma un'anima lacerata dalla consapevolezza. “È il male a costituire l’origine del bene?”, si chiede Bevilacqua. E aggiunge: “L’autrice si cimenta su temi mutilati di una risposta definitiva, ma la sua passione filosofica trasforma il tormento in arte.”
Il grande autore saluta Apologia come un romanzo necessario: per chi crede, per chi dubita, per chi ha il coraggio di porre domande senza pretendere risposte.
Perché ripubblicare oggi un’opera che mette Dio sotto processo e fa del Diavolo un protagonista tragico? Perché, in un’epoca dove il bene e il male si confondono nei discorsi dell’informazione e della morale pubblica, Apologia offre un nuovo strumento: il dubbio.
Con una scrittura intensa, Caroleo Grimaldi propone una riflessione sul libero arbitrio, sulla colpa e sulla giustizia. “Anche il Diavolo ha le sue ragioni”, sembra dirci, e sono ragioni che parlano di amore, libertà e perdita.