Lutto in Calabria per la morte di Antonio Catricalà, il ricordo commovente del suo amico giornalista Pippo Marra
Lutto cittadino a Chiaravalle Centrale nel giorno dei funerali dell'ex garante dell'Antitrust, ex viceministro allo Sviluppo economico ed ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà. Lo ha deciso il sindaco del piccolo comune calabrese, Domenico Donato, in sintonia con la giunta comunale.
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Sabato 27 Febbraio 2021
Roma - 27 feb 2021 (Prima Pagina News)
Lutto cittadino a Chiaravalle Centrale nel giorno dei funerali dell'ex garante dell'Antitrust, ex viceministro allo Sviluppo economico ed ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà. Lo ha deciso il sindaco del piccolo comune calabrese, Domenico Donato, in sintonia con la giunta comunale.
Antono Catricalà dal 2005 era cittadino onorario di Chiaravalle, paese dove erano nati il nonno Toni, sindacalista antifascista mandato al confino da Mussolini, e il papà Celestino, noto principe del Foro catanzarese.

A Chiaravalle vivono, ancora oggi, cugini e parenti dell'ex magistrato che solo pochi giorni fa aveva compiuto 69 anni. A ricordarlo con immensa commozione è un altro calabrese illustre come lui, il direttore dell’Agenzia ADN Kronos Pippo Marra: «È difficile in questi momenti tanto tragici e dolorosi mettere ordine tra i mille ricordi, tra le innumerevoli occasioni in cui ho avuto la fortuna di poter godere della sua amicizia.

Un uomo, un calabrese, di una discrezione e sensibilità antiche, che trovavi sempre pronto nei momenti di difficoltà così come quando avevi semplicemente necessità di un amico con cui parlare e confidarti.

Poi, certo, c’era sempre in lui lo stile e l’impronta del grande giudice e giurista, del servitore dello Stato sempre una spanna sopra il chiacchiericcio e la vanagloria della politica inconcludente e incompetente».

«Non pensavo alla mia età di dover affrontare anche questo dolore – aggiunge Pippo Marra –. Un dolore così sordo e pungente che ti pone sempre una unica monotona domanda, avrei potuto, finalmente, almeno una volta, essergli di aiuto? Avrei potuto accorgermi di un suo qualche avviso silenzioso?

Non saprò mai dare una risposta e, stringendomi al dolore della adorata moglie Diana e delle amate figlie, voglio, invece, ricordarlo come merita, come lui ha saputo vivere e lavorare, con quel suo sorriso franco e lo sguardo aperto di chi sa sempre come esserti d’aiuto, nella vita professionale come in quella affettiva, senza mai però travalicare il confine della tua riservatezza, memoria di quegli uomini rari e indimenticabili che quando il fato ti consente di frequentare rendono la nostra vita ancora più preziosa e degna di essere vissuta».

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