Attualmente sono 9 le persone uccise dall'alluvione che questa notte ha devastato la zona di Senigallia, nell'Anconetano. Lo riferisce la Prefettura di Ancona, aggiornando i dati precedenti. Delle vittime, due sono ancora in via di identificazione, e potrebbero far parte dei dispersi, che al momento sono 4, di cui due sono minorenni.
La Prefettura sta diramando aggiornamenti continui dal Centro di Coordinamento Soccorso, che dalle 22.30 di ieri è riunito alla Sala Operativa della Regione Marche. Stamani, il Consiglio dei Ministri ha deciso di attuare lo stato di emergenza per la Regione, e Palazzo Chigi riferisce che, al termine della conferenza stampa, il premier Mario Draghi andrà a Ostra (An) in visita presso i territori dilaniati dall'alluvione e per presiedere le riunioni operative con le autorità locali e i coordinatori dei soccorsi.
"Ci sono stati momenti di terrore, con quantitativi di acqua veramente straordinari", ha detto il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, a margine della riunione alla Prefettura di Ancona, cui hanno preso parte anche Laura Lega e Giorgio Parisi, rispettivamente capo dipartimento e capo del Corpo dei Vigili del Fuoco. "E' piovuto in qualche ora un terzo di quello che normalmente piove in queste zone in un anno, e in alcune zone ha piovuto il doppio di quello che piove in estate. E stato un quantitativo di acqua che si è riversato sui territori in maniera repentina portando scompiglio e morte", ha proseguito.
"Nelle zone colpite dall'emergenza maltempo nelle Marche al momento ci sono centinaia di sfollati". Così il Prefetto di Ancona, Darco Pellos, a margine del vertice alla Protezione Civile Regionale. Alla stampa non sono stati dati numeri precisi circa i morti e i dispersi, oggetto di argomento per la riunione, che si è svolta a porte chiuse, ma Pellos ha dato conferma che ci sono "ricerche in corso che riguardano minori".
A Barbara, comune tra i più colpiti dall'alluvione, risultano essere disperse 3 persone: secondo la ricostruzione del Sindaco Riccardo Pasqualini non si hanno notizie del piccolo Mattia, di 8 anni, figlio della farmacista Silvia Mereu, della 17enne Noemi Bartolucci e di sua madre, la 56enne Brunella Chiu, mentre l'altro figlio della donna, Simone, ha potuto salvarsi attaccandosi al ramo di una grande pianta.
"È stato come il cedimento di una diga é venuto giù il mondo in un attimo. Un rumore sordo terrificante e poi l'ondata. Non è stata un'alluvione ma uno tsunami", ha detto il Sindaco, giunto alla zona del ponte nei pressi del quale i tre dispersi sono stati investiti. Quanto alle responsabilità, ha concluso, "stiamo cercando di risolvere la situazione, non è questo il momento lo vedremo poi".
Nella zona dove si è verificato il nubifragio stanno lavorando almeno 180 vigili del fuoco, che in nottata hanno tratto in salvo decine di persone che avevano trovato rifugio sui tetti e sugli alberi. Attualmente, i pompieri hanno eseguito oltre 150 interventi.
I danni sono incalcolabili: la piena del fiume Misa, che si è ingrossato per le violente piogge cadute in nottata, ha portato alla rottura delle balaustre di pietra del Ponte Garibaldi a Senigallia, nel cui centro storico sono visibili i danni provocati dal trascinamento di detriti, fango e rami. Molti abitanti del luogo stanno svuotando cantine e negozi danneggiati dagli allagamenti. Alcuni testimoni hanno dichiarato di non aver mai assistito a "una cosa del genere".
Messaggi di solidarietà sono giunti al Governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, da Mattarella e Draghi: "Ho ricevuto le chiamate del capo dello Stato, Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Mario Draghi", ha detto il governatore. "Il presidente Mattarella ha espresso la solidarietà alla nostra comunità e gratitudine a tutti quanti stanno instancabilmente lavorando per i soccorsi. Draghi ha espresso la sua vicinanza rassicurandomi sul supporto per ogni necessaria esigenza. Il dolore per quanto accaduto è profondo ma la comunità marchigiana è forte e saprà reagire", ha continuato.
Intanto, si sta muovendo la macchina della solidarietà: volontari dalla Toscana, dall'Umbria, anche dal Trentino, dal Veneto, dalla Lombardia, sono pronti a scendere in campo qualora dovesse rendersi necessario, e anche qui, come già avvenuto in altri eventi simili, a cominciare da Frenze nel 1966, ci sono gli "angeli del fango", persone comuni che si danno da fare per liberare le strade. C'è anche qualcuno che è andato in soccorso di un amico, all'ingresso di Ostra, anche in bicicletta, in modo tale da non restare bloccato dai blocchi delle strade decisi dalle Forze dell'Ordine.
Non mancano le polemiche circa il mancato allarme: "I bollettini sono pubblicati, c'è un tema di allertamento. E' abbastanza evidente che l'evento, per come si è manifestato, è stato molto molto peggiore di quello che era stato previsto", ha dichiarato il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, replicando a una domanda se fosse stata diramata o meno l'allerta meteo. "Ora dobbiamo concentrarci sulle cose da fare adesso. Il tema dell'allertamento sarà da approfondire ma è un dato di fatto che l'evento è stato molto maggiore di quello che era stato inizialmente previsto", ha proseguito.
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