Meeting di Rimini 2018, dal 19 al 25 agosto, “Le forze che muovono la storia rendono l’uomo felice”

"Un evento aperto al dialogo e all'incontro che  si evolve e muta di anno in anno”.

(Prima Pagina News)
Sabato 18 Agosto 2018
Rimini - 18 ago 2018 (Prima Pagina News)

"Un evento aperto al dialogo e all'incontro che  si evolve e muta di anno in anno”.

A Rimini ormai tutto è pronto per il via al Meeting Edizione 2018. Si parte domani e come sempre si parte in grande stile, secondo la migliore tradizione del Meeting. In un momento di passaggio importante e delicato per il nostro Paese, il Meeting di Rimini si prepara a riflettere sul tema del cambiamento, sia personale sia sociale, e sul soggetto in grado di determinare cambiamenti autentici.

“Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice” sarà infatti il titolo della XXXIX edizione. Tema suggestivo e sfaccettato, alla base di un’edizione particolarmente ricca di contenuti e di novità anche strutturali.

“Sarà una sorpresa anche per i visitatori più affezionati”, spiega la presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Emilia Guarnieri, “per una manifestazione che, per restare fedele alla sua natura di evento aperto al dialogo e all'incontro, si evolve e muta di anno in anno”.

“In un mondo dominato da particolarismi e contrapposizioni, nella confusione e nella fatica a trovare punti di valore e di riferimento comuni -anticipa Emilia Guarnieri- “il Meeting lancia un suggerimento: ripartire da un uomo felice. Occorre ripartire da un uomo, da ogni uomo, per ristabilire legami, per ritrovare la fiducia”.

Legami, fiducia e speranza da una parte rispondono al cuore dell’uomo che è fatto per la positività “e dall’altra”, spiega Guarnieri “all’evidenza di un mondo multiculturale che grida l’inevitabilità della convivenza”.

Nei microcosmi, come la famiglia, così come nei grandi scenari della storia, “gli uomini sono stati disposti anche a enormi sacrifici, come le ricostruzioni dopo le guerre, la lotta alla malattia, la fatica del lavoro a condizione che fosse evidente il significato. Nella figura di Giobbe, al centro di una grande mostra del Meeting 2018, ciò emerge come domanda di senso di fronte al dolore.

Anche lo spettacolo inaugurale, ispirato a “La Scarpetta di raso” di Paul Claudel, con un grande allestimento in esterno, metterà in evidenza fin dalla prima sera il grande protagonista della storia che è il desiderio di felicità”. Beatrice Nano


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