Nicaragua, Rivoluzione sandinista: quarantaduesimo anniversario
Al via la ricorrenza.
(Prima Pagina News)
Lunedì 19 Luglio 2021
Roma - 19 lug 2021 (Prima Pagina News)
Al via la ricorrenza.
Il 19 luglio del 1979 ha segnato una tappa storica nella storia del Nicaragua e dell’America Latina. L’entrata a Managua 42 anni fa delle colonne guerrigliere del Frente Sandinista di Liberazione Nazionale , pose fine ad una delle più feroci dittature del nostro continente che aveva consegnato all’ arsenale militare, politico ed economico degli Stati Uniti le sorti di un popolo ridotto all’estrema povertà, al servilismo, costretto a pagare con la vita la guerra per la propria liberazione.

Il punto di partenza di un progetto rivoluzionario fondato nella solidarietà, l’ autodeterminazione, la sovranità e l’eroismo del nostro popolo. Abnegato alla lotta, alla resistenza, alla costruzione di un progetto di nazione che rovesciando i paradigmi liberisti e servili , aveva anteposto il modello di giustizia e di inclusione sociale.

La nostra storia rivoluzionaria non è leggenda. Come non lo é per Cuba, Venezuela. I nostri popoli eroici hanno sempre accolto le nuove sfide senza mai smarrire la rotta, preservando la dignità davanti alle aggressioni illegali di un sistema decadente che ancora pretende dominare il mondo, anteponendo la solidarietà all’indecenza mercenaria, e coltivando il sogno di una patria libera, indipendente e sovrana.

Oggi Nicaragua celebra nelle sue strade e piazze 42 anni di lotta, di ripresa, di sfide e di risultati cosciente della deriva della destra autoritaria. Nonostante le nuove minacce imperialiste e pseudo colonialiste degli Stati Uniti e dell’Unione europea che vogliono porre le proprie briglie al popolo sandinista.

Ci incamminiamo verso il nuovo traguardo delle elezioni, uniti e consapevoli della deriva della destra autoritaria che senza alcun progetto di Paese, grida alla censura e alla repressione, avanzando con toni isterici richieste di sanzioni contro il nostro popolo.

Una destra che utilizza senza scrupoli Ong create ad hoc come casse a fondo perduto per destabilizzare il Paese, manipolare l’opinione pubblica internazionale e mettere in pratica i propri piani terroristici. Sognando di restituire al popolo la “democrazia” di William Walker, dei Somoza, dei Contras ed oggi dei golpisti Già nel 2018 hanno cercato di interrompere un’azione di Governo, che aveva indossato gli abiti del pragmatismo per recuperare quel disastro politico, economico, sociale ereditato dai governi neoliberali, che avevano privatizzato i diritti umani primari e che si erano accaparrati le ricchezze del Paese Il tentativo di golpe si diede proprio mentre il Paese, con una crescita economica straordinaria e continuata, vedeva il deciso miglioramento di tutti i suoi standard socioeconomici.

Nessuna chiave di lettura, anche quella più cieca e manipolatrice, può eludere i numeri e i risultati ottenuti dal Governo sandinista durante gli ultimi 14 anni. Risultati straordinari, come la riduzione del 50% della povertà estrema e del 48% di quella relativa, il raggiungimento dell’autosufficienza alimentare ed energetica, il sistema di sanità pubblica completamente gratuita più solido di tutto il Centroamerica, istruzione gratuita, sostegni alle cooperative agricole, case costruite dal governo per le famiglie bisognose con l’ assegnazione dei rispettivi titoli di proprietà. Il popolo controlla oggi l’80% delle imprese, la micro e media impresa produce più del 70% del Pil e, nonostante il golpe, gli uragani e la pandemia, la perseveranza del Governo ha spinto a ricercare con tenacia una uscita ineccepibile dall’attuale crisi.

Sono state approntate misure coraggiose che hanno incentivato le esportazioni con una crescita del 30.4% rispetto all’anno precedente, una crescita economica del 3.4 per cento durante il primo trimestre. E’ stato rafforzato il piano sanitario per contenere la propagazione del covid e si lavora a garantire un piano di sviluppo economico e sociale sostenibile per i prossimi cinque anni.

E' del tutto evidente che davanti alla deriva dell’insuccesso e all'impossibilità da parte della destra di esprimere un programma di governo, la strada del caos, della destabilizzazione, delle menzogne, e’ diventa l’unica strada percorribile: l’imperativo é squalificare una delle espressioni vitali della democrazia come le elezioni. Pratiche già messe in uso in Venezuela e in Bolivia. Il Nicaragua si prepara legalmente e legittimamente, secondo quanto stabilito dalla Costituzione, a realizzare le elezioni il prossimo 7 novembre. Se gli Stati Uniti e la UE pensano che saremo disposti a derogare alla nostra Carta Costituzionale, alle nostre leggi ed alla istituzionalità del Paese, sbagliano di grosso. Si scontreranno con un Paese libero, sovrano e indipendente, che sviluppa la sua crescita politica, economica e sociale senza bisogno del permesso di Washington. I sondaggi, all’unisono, compresi quelli statunitensi, indicano nel Comandante Ortega il vincitore delle prossime elezioni.

Sarebbe il caso che gli Stati Uniti prendessero atto del fallimento della loro politica di aggressione, che non ottiene altro che una sempre maggiore crescita del consenso verso il governo sandinista. In Nicaragua voteranno i nicaraguensi e saranno i nicaraguensi che decideranno il loro futuro. Che sia conforme o meno all’agenda della Casa Bianca, il progetto sandinista proseguirà anche per confermare ad amici e nemici, che la democrazia nicaraguense è una democrazia popolare e non delle élites.

Monica Robelo Ambasciatore del Nicaragua in Italia

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