Rai, Riccardo Laganà a Fuortes: “A Uno Mattina su 22 autori 10 sono esterni. 5 di essi alla guida del programma”
Con un lungo post sul suo profilo Fb, Riccardo Laganà consigliere d’Amministrazione della Rai, riapre il grande dibattito sulle consulenze esterne di Uno Mattina, ridando voce e fiato alla protesta del CdR del TG1 contro il direttore di Rete Stefano Coletta. I numeri che riferisce sono emblematici di uno status che forse andrebbe rivisto.
di Pino Nano
Mercoledì 15 Settembre 2021
Roma - 15 set 2021 (Prima Pagina News)
Con un lungo post sul suo profilo Fb, Riccardo Laganà consigliere d’Amministrazione della Rai, riapre il grande dibattito sulle consulenze esterne di Uno Mattina, ridando voce e fiato alla protesta del CdR del TG1 contro il direttore di Rete Stefano Coletta. I numeri che riferisce sono emblematici di uno status che forse andrebbe rivisto.
“Faccio riferimento -scrive nel suo post Riccardo Laganà, Consigliere d’Amministrazione della Rai riconfermato nei mesi scorsi con grande consenso generale dai dipendenti di tutta l’Azienda- al tema dell'utilizzo dei collaboratori esterni in alcuni programmi quotidiani. In particolare, mi riferisco alla nuova stagione produttiva di Uno Mattina autunno/inverno prossimamente in onda su Rai Uno”.

Parlando con diversi colleghi e secondo alcune informazioni in mio possesso- spiega Laganà nel suo post diretto all’Amministratore Delegato Carlo Fuortes- “risulterebbero in forza al programma 22 autori di cui 10 esterni e tra questi ben 5 capo autore. I rimanenti sono colleghi stabilizzati con il cd "giusto contratto", dunque in organico Rai, e comunque nessuno di essi risulta avere la funzione di capo autore con evidente squilibrio e penalizzazione delle risorse interne.

Risultano altresì 12 collaboratori ai testi, 9 di questi contratti di lavoro autonomo e 7 registi/filmaker anche essi inquadrati come collaboratori esterni”.

Per il Consigliere d’Amministrazione “non si tratta di chiudere totalmente al mercato esterno, in alcuni casi portatore di valore aggiunto, si tratta però di valutare se e come distribuire meglio il lavoro e ottimizzare il modello produttivo, anche alla luce della crisi dei conti Rai. Nonché dare le giuste opportunità- scrive Laganà- a quelle lavoratrici e lavoratori di solito destinati alla panchina della produzione multimediale”.

Di questo tema e dell’alto numero dei collaboratori esterni, in programmi come quello in oggetto, se ne discusse durante la precedente consiliatura in occasione di un comitato consultivo, composto da tre consiglieri e il Presidente Foa, intitolato “Sviluppo e valorizzazione del prodotto radiotelevisivo” conclusosi nel maggio 2019 e “del quale -precisa Riccardo Laganà- vorrei evidenziare uno stralcio delle conclusioni consegnate al precedente AD Salini”.

Il Comitato a cui Riccardo Laganà fa riferimento segnalava il rilevante valore aggiunto costituito dalla produzione interna, sia in termini di stimolo alla creatività aziendale, sia in relazione all’efficacia della supervisione editoriale, nonché in considerazione della maggiore economicità che la stessa presenta rispetto all’appalto.

In tale ambito, si raccomandava l’utilizzo preferenziale di figure editoriali, scenografi e registi interni all’Azienda, limitando il ricorso alle professionalità esterne ai soli casi di produzioni di particolare rilievo per le quali si voglia disporre di professionalità specifiche presenti sul mercato. Ma c’era di più.

A questo riguardo – ricorda il Consigliere Laganà- “veniva rappresentata la necessità di concludere quanto prima il progetto aziendale di mappatura delle competenze, specie con riferimento all’area editoriale e produttiva, con la finalità di conoscere e valorizzare il personale interno, creando specifici percorsi di crescita”.

Il Comitato aveva anche segnalato l’opportunità di porre attenzione “alle squadre autoriali, nella considerazione che gli autori vengono a volte contrattualizzati in numero eccessivo e con modalità che spesso non favoriscono avvicendamenti in grado di generare processi di innovazione”.

La necessità di rinnovamento – sottolinea Laganà- “è avvertita soprattutto per quanto riguarda Uno mattina, la cui impostazione appare datata e bisognosa di un restyling comunque rispettoso della tradizione e delle aspettative del pubblico di riferimento”.

Pochi forse sanno che con riferimento alle figure registiche, il Comitato rilevava l’opportunità che la gestione delle stesse venisse affidata ad un unico presidio aziendale, superando l’attuale ripartizione fra Reti e Produzione, “al fine di consentire una migliore visibilità delle specifiche competenze maturate e delle aree di specializzazione (es. sport, riprese in esterno, intrattenimento ecc.), con l’obiettivo di valorizzare le risorse interne e contenere il ricorso agli appalti esterni, motivati da infungibilità”. Il dibattito è complesso ma ben spiegato da Riccardo Laganà:

“L’esigenza di migliorare l’efficacia dei processi -dice il Consigliere d’Amministrazione della Rai- suggerisce altresì l’opportunità di istituire una figura di riferimento a presidio degli stessi sia in ambito amministrativo a supporto dell’editoriale, sia in ambito produttivo (line producer)”.

Come se ne esce? Riccardo Laganà chiede a Carlo Fuortes di verificare il rispetto della procedura di affidamento degli incarichi di lavoro autonomo del 27 gennaio 2021 a tutt’oggi ancora in vigore.

C'è da aggiungere -conclude Laganà-che una eventuale riduzione dei collaboratori esterni nel programma in oggetto ed una conseguente ridistribuzione del carico di lavoro verso le risorse interne attualmente disponibili, troverebbe ampio riscontro nel quadro più generale delle azioni mirate al contenimento dei costi, della valorizzazione del personale prevista dal Contratto di Servizio, nel CCNL, nel Piano Trasparenza e Prevenzione della Corruzione e non ultimo nella relazione sulla gestione Rai 2019 della Corte dei Conti”.

Il dibattito per la verità è antico, ma nessuno è mai riuscito a “invertire la rotta”. La speranza – commenta la stragrande maggioranza delle maestranze in carico a Uno Mattina - è che ora la battaglia di Laganà arrivi finalmente in porto.

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