Rai Yoyo, il ritorno de “L’Albero azzurro”. Aiart: “Scelta televisiva che risponde alla promessa di educazione integrale”

Il Presidente Baggio: "Apprezziamo scelta seria e responsabile di offrire a un target di bambini compreso tra i 4 e 7 anni una grande varietà di stimoli"

(Prima Pagina News)
Giovedì 21 Maggio 2020
Roma - 21 mag 2020 (Prima Pagina News)

Il Presidente Baggio: "Apprezziamo scelta seria e responsabile di offrire a un target di bambini compreso tra i 4 e 7 anni una grande varietà di stimoli"

Rai Yoyo (canale 43) festeggia i 30 anni de "L'Albero Azzurro": il programma per l’infanzia più longevo della Tv italiana. Si comincia oggi, 21 maggio, alle 16.20 con la puntata speciale "L'albero di Fusako". Un annuncio che- in aggiunta alle numerose segnalazioni di apprezzamento inviate all’Aiart- ha sollevato molto entusiasmo anche in Rete. La festa infatti proseguirà anche sui social di Rai Yoyo, come anteprima di una serie di appuntamenti che si svolgeranno fino a fine anno a cura della direzione di Rai Ragazzi. Giovanni Baggio, presidente nazionale Aiart, commenta così il gradito annuncio: “ Sosteniamo, come associazione spettatori, la programmazione del canale, apprezzando la scelta seria e responsabile di offrire a un target di bambini compreso tra i 4 e 7 anni una grande varietà di stimoli, proposte, suggerimenti e spunti che provengono dal confronto con il mondo”. “I bambini non vanno visti come semplici utenti- precisa Baggio- perché dal loro immaginario dipende il nostro mondo di domani. E’ un target, molto sensibile, che si approccia alla narrazione, decodifica i personaggi, assimila espressioni, condivide linguaggi proprio guardando da personaggi come Dodò”. L’Aiart chiese nel 2017 in una esclusiva intervista a Mussi Bollini, vice direttrice di Rai Ragazzi, di ‘insegnare ai più piccoli a imparare a scegliere’- indicando due parole chiave: educazione e qualità- a distanza di tempo le scelte televisive del canale dedicato ai bambini dai 2 ai 7 anni rispecchiano la promessa di ‘educazione integrale’. L’associazione spettatori, di ispirazione cattolica, continuerà a farsi portavoce: accogliendo apprezzamento, protesta ma anche attivando la proposta e intercettando le istanze che caratterizzano la contemporaneità mediale. Perché l’Aiart è il luogo privilegiato dove le persone possono rispondere ad una domanda fondamentale: A chi lo dico?


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