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I container sono stati segnalati da lavoratori del Porto. A chiedere il blocco Comune, Provincia e Regione Emilia-Romagna, in una lettera alla Sapir.
I container sono stati segnalati da lavoratori del Porto. A chiedere il blocco Comune, Provincia e Regione Emilia-Romagna, in una lettera alla Sapir.
“Ieri sera, grazie al coraggio di alcuni lavoratori portuali, siamo stati informati del previsto arrivo in data odierna di 2 container (classificati 1.4 – esplosivi) al Porto di Ravenna.
Verificata e confermata la notizia questa mattina, in qualità di azionisti pubblici di Sapir, insieme ai presidenti de Pascale e Palli, abbiamo inviato una Pec al presidente di Sapir, e al suo amministratore delegato, per chiedere di valutare tutte le possibili azioni giuridiche onde evitare che armi, destinate a paesi in conflitto armato o che siano scenario di violazioni di diritti internazionali accertate da organismi internazionali, possano transitare dai terminal che Sapir ha in concessione dall’Autorità di Sistema Portuale”.
E' quanto spiega il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni.
È stato inoltre richiesto, al di là della contingenza odierna, di inserire formalmente nel codice etico di Sapir un articolo relativo al valore della Pace, al rispetto dei diritti umani e della dichiarazione internazionale dei diritti dell’uomo, da promuovere verso tutti i clienti e fornitori.
“C’è sempre una parte dalla quale stare – osservano Barattoni, Palli e de Pascale – e L’Emilia – Romagna e Ravenna hanno ben chiaro quale sia: quella delle vittime innocenti e degli ostaggi, non quella dei Governi criminali e delle organizzazioni terroristiche. Ogni azione, compresa l’inazione, è un’azione politica”.
A seguito di questo invio, il Presidente di Sapir ha comunicato la non disponibilità del terminal nel far transitare questi container.
“È evidente che per noi questa è una buona notizia – conclude il sindaco Barattoni – ma rende sempre più evidente che non possono essere singoli gesti a fermare quanto sta accadendo quotidianamente e silenziosamente nei nostri porti. Sono sempre più necessarie e urgenti prese di posizione chiare e nette da parte del Governo Italiano. Non si può continuare a far finta di non vedere e non sapere che contribuire al massacro di Gaza è disumano”.