Roma: Matteo Salvini da vero leader ha portato in piazza l'orgoglio italiano e riunito il centrodestra

Orgoglio italiano, l'evento del Centro Destra a Piazza San Giovanni di Roma.

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Sabato 19 Ottobre 2019
Roma - 19 ott 2019 (Prima Pagina News)

Orgoglio italiano, l'evento del Centro Destra a Piazza San Giovanni di Roma.

Roma: Matteo Salvini da vero leader ha portato in piazza l'orgoglio italiano e riunito il centrodestra
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Salvini For President, Salvini For Ever, Salvini Leader, Salvini, Salvini e poi ancora… Salvini. Piazza San Giovanni sembrava impazzita.

Matteo Salvini ha appena concluso il suo intervento e migliaia di persone erano lì, davanti a noi, ai piedi della Grande Basilica di San Giovanni in Roma, per assaporare il “dopo partita”.

In cielo tre diversi elicotteri militari osservavano e controllavano lo sciamare della folla,  una folla immensa che per un giorno ha portato nel cuore di Roma i colori cari al Centro Destra, e che ha dimostrato come in Italia si possa ancora scendere in piazza in così tanti, pacificamente, e senza creare nessun problema alla città che accoglie una folla così immensa.

Le fonti ufficiali del Centro Destra parlano di almeno 200 mila persone, maa forse erano anche di più. Storica, indimenticabile, straordinariamente efficace e avvolgente, questa è stata la manifestazione dell'Orgoglio italiano, se non altro per la caratura con cui Matteo Salvini si è presentato al suo popolo, in maniche di camicia, il volto sorridente e finalmente disteso, i capelli ben tagliati e assai lontani dal look finto della serata da Vespa a Porta a Porta, immagine forte e altera, la sua, di un leader moderno, che non ha nulla da invidiare ai grandi leaders americani o europei di questo secolo.

Se il Centro Destra aveva, fino a ieri, il timore di non essere alla page, ora ha la conferma invece che il suo vero leader in televisione funziona più di quanto non funzionasse ai suoi tempi il presidente nero degli Stati Uniti d’America. Barak Obama, e funziona così tanto da interrompere il suo discorso per più di venti volte consecutive, applausi a scena aperta e un coinvolgimento passionale e appassionato da riportarci indietro nel tempo, quando in questa piazza storica di Roma i soli che parevano essere capaci di riempirla da cima a fondo fossero i sindacati unitari o lo stesso partito comunista di Enrico Berlinguer.

In piazza abbiamo colto un entusiasmo popolare senza precedenti, donne mamme bambini padri di famiglia e tantissimi nonni, ai piedi del Palco c’era per intero lo specchio reale del Paese, e c’era soprattutto la voglia della svolta e del cambiamento.

Lo dice in maniera forte e quanto mai convincente Matteo Salvini “Basta con i governi delle tasse e delle manette”, “basta con i governi degli scandali della sinistra”, “Basta con le Leopoldine e le scelte della Boschi o di Renzi” “Basta con i salotti di Grillo e le decisioni prese in nome di Rousseau”.

Durissimo è il riferimento che Salvini dedica alla Leopolda e al suo Leader Matteo Renzi: “Saluto i miei genitori, e li ringrazio per avermi dato alla luce, e sono felice che non sia indagati da nessuno”.

Ma è stato molto più duro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In pubblico Matteo Salvini fa riferimento a lui un paio di volte in tutto, ma lo chiama semplicemente “Giuseppi”, il nome usato per lui e per errore dal tweet di Donal Trump al momento della sua riconferma alla guida del Governo.

Come dire? Giuseppi? Chi sarà mai? Chi lo conosce? Di chi parliamo? E soprattutto, di cosa parliamo? Del nulla. E per coniugare il “nulla” Salvini ha usato il termine di Trump: “Giuseppi”.

Commovente e di grandissima forza mediatica la chiusura del suo discorso dal palco del San Giovanni, quando Matteo Salvini ha  ringraziato  il suo popolo, e ha  chiesto di far quadrato attorno agli uomini della polizia di Stato, dei carabinieri, delle forze dell’ordine in generale “E che oggi garantiscono al Paese sicurezza e tranquillità sociale.

Guai a dar ragione ad un volgare delinquente e non difendere invece le nostre forze dell’ordine! Con noi al Governo questi uomini e queste donne avranno tutta la tutela che meritano e non si sentiranno mai soli”.

Ad applaudire questa volta ci sono anche loro, decine e decine di carabinieri e di poliziotti schierati da almeno dodici ore davanti alla Statua di San Francesco d’Assisi, e che è di fatto la vera porta di ingresso alla Grande Basilica di San Giovanni”.

Matteo Salvini ha vinto anche stavolta la sua partita più difficile. E lo hanno capito prima di tutti gli altri i suoi compagni di viaggio e di avventura, che alla fine del suo comizio tornano sul palco per la bella foto di gruppo attorno al loro leader vero. Sono Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, in mezzo a tenerli strettissimi è lui, Matteo Salvini che  ha ridato all’Italia l’immagine forte e moderna di un leader davvero credibile e pronto a governare.


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