Un documento intitolato Linee guida della Commissione Europea (guidata Ursula von der Leyen) per una comunicazione inclusiva, la cui diffusione è stata resa nota in esclusiva dal quotidiano ‘Il Giornale’, è stata indirizzata ai dipendenti e dirigenti dell’Unione Europea.
“Dobbiamo sempre offrire una comunicazione inclusiva, garantendo così che tutti siano apprezzati e riconosciuti in tutto il nostro materiale indipendentemente dal sesso, razza o origine etnica, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale”, si legge nel documento.
Bisogna evitare – prosegue il testo - di ritenere che “chiunque sia cristiano”, mentre, al contrario, “bisogna essere sensibili al fatto che le persone abbiano differenti tradizioni religiose”.
Tradotto in termini concreti, vanno evitate frasi come “periodo natalizio” a favore di un più generico “periodo delle vacanze”. Il culmine dell’assurdità, comunque, è la raccomandazione a non usare “nomi cristiani” come “Maria” o “Giovanni”, privilegiandone altri come “Malika” e “Giulio”.
Se ci si volesse attenere in modo scrupoloso a questa prescrizione, bisognerebbe vietare tutti i nomi di santi ma, visto che la stragrande maggioranza dei nomi europei hanno una radice giudaico-cristiana, la norma risulta di difficilissima applicazione.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News