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Al Sud si registra una crescita fino al 20%, mentre al Centro e nel Nord è in calo tra il 10% e il 20%.
Al Sud si registra una crescita fino al 20%, mentre al Centro e nel Nord è in calo tra il 10% e il 20%.
In Italia la vendemmia è arrivata in anticipo, ma la produzione è a più velocità: secondo le stime, si registra un aumento fino al 20% al Sud e nelle isole e un calo tra il 10% e il 20% nel Centro-Nord. Comunque, le uve prodotte su tutto il territorio nazionale sono sane e di qualità, anche se tutto dipende dal meteo dei prossimi giorni.
A fare il punto è l'Accademia Italiana della Vite e del Vino, con la sua rete di esperti e docenti universitari: le previsioni, in genere, sono favorevoli, con alcune differenze regionali per quanto riguarda il ciclo vegetativo, la gestione fitosanitaria e le stime produttive.
In Veneto, la raccolta delle varietà precoci dovrebbe iniziare alla fine di agosto, con una produzione leggermente superiore e di buona qualità. In Friuli-Venezia Giulia, invece, il germogliamento del Merlot è stato anticipato di 10 giorni, mentre per la Ribolla è ancora più evidente, e la Glera sta recuperando il ritardo. La raccolta per il Pinot Grigio dovrebbe iniziare verso il 20 agosto.
In Trentino Alto-Adige, l'equilibrio tra crescita e clima garantisce un buono stato vegetativo, peronospora e oidio non destano preoccupazioni, con alcune presenze di botrite per l'umidità di luglio. Secondo le stime, la produzione dovrebbe essere in lieve aumento, del 2-3% rispetto al 2024. Vendemmia anticipata di circa 10 giorni (-10/15%) anche in Piemonte-Lombardia-Liguria.
Buone capacità produttive sono state registrate in Marche, Emilia-Romagna e Abruzzo, con un aumento per Lambruschi (+10%), Trebbiano romagnolo (+5%), Trebbiano toscano o Bianchello (+10%), Verdicchio (variabile ad +5% a +15%) e Montepulciano (+10%).
In Toscana, invece, il livello di produzione del Sangiovese dovrebbe essere inferiore rispetto all'anno scorso, e anche per molte altre varietà d'uva è prevista una crescita precoce. Le stime parlano di una produzione d'uva in leggero calo anche per Umbria e Lazio.
Sul podio, invece, salgono Puglia, Basilicata e Calabria, dove il clima eccezionale favorisce una produzione di uva del 20% in più. Produzione in lieve aumento nella Sicilia nord-occidentale, tranne che nella zona dell'Etna, dove si registra un forte impatto della peronospora e oidio: previste perdite fino al 35%, vendemmia posticipata e calo del 20%.
Andamento positivo, infine, anche per la Sardegna, dove si registra un aumento della produzione di uve del 5% rispetto alla media triennale, in particolare nell'Ogliastra, nel Sulcis e al sud, con qualità che vanno dal buono all'ottimo.