Il bracconaggio sugli elefanti ha gravi effetti che influenzano direttamente la riproduzione di questa specie iconica. Infatti, a essere uccisi maggiormente sono gli elefanti maschi e alcune femmine adulte, gli esemplari che hanno zanne più massicce e che quindi garantiscono maggiori guadagni sul mercato nero dell’avorio ai bracconieri.
Questa “selezione” operata dall’uomo sta causando effetti importanti a livello di popolazione.
Sempre più elefanti nascono, infatti, senza zanne. Questo è dovuto al fatto che, proprio a causa del bracconaggio, gli elefanti con zanne più piccole o privi di zanne vivono mediamente di più e hanno dunque maggiori probabilità di riprodursi. Così l’assenza di zanne sta diventando un carattere sempre più diffuso nelle popolazioni selvatiche.
I salmoni invece sono pesci che compiono migrazioni straordinarie, fino a migliaia di km. Prima della stagione riproduttiva, abbandonano le acque dell’oceano per risalire fiumi e torrenti per raggiungere i luoghi dove sono nati, dove riprodursi e deporre le uova.
Questi miracoli della natura divengono impossibili quando poniamo dighe o altri sbarramenti sul loro percorso.
Succede così che i salmoni, nella migliore delle ipotesi, si accontentano loro malgrado di habitat inadatti, fermandosi molto più a valle di quanto l’istinto suggerisca loro, mentre alcuni, non trovando condizioni idonee, muoiono prima di riprodursi.
Per il Wwf, per le tartarughe marine, il sesso del nascituro è deciso dalla temperatura di incubazione delle uova, che le madri nascondono in buche scavate nella sabbia. Nidi più caldi portano alla nascita di femmine, mentre nidi più freschi portano alla nascita di maschi.
Con l’incremento delle temperature medie causato dal riscaldamento globale in corso, potremmo assistere a una totale scomparsa di esemplari maschi, per una specie già minacciata da perdita dell'habitat, pesca non regolamentata e inquinamento da plastica.
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