Milano, da capitale morale a capitale immorale? L’editoriale di Luigi Tivelli che fa riflettere

L’editorialista del quotidiano Il Tempo,  Luigi Tivelli,  smonta il mito del “Modello Milano” dopo l’inchiesta che ha travolto il settore urbanistico della città: un duro colpo all’immagine di efficienza ed etica amministrativa.

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Venerdì 18 Luglio 2025
Roma - 18 lug 2025 (Prima Pagina News)

L’editorialista del quotidiano Il Tempo,  Luigi Tivelli,  smonta il mito del “Modello Milano” dopo l’inchiesta che ha travolto il settore urbanistico della città: un duro colpo all’immagine di efficienza ed etica amministrativa.

Milano è ancora la capitale morale d’Italia? L’interrogativo scuote il Paese dopo l’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto un noto re del mattone e un influente assessore all’urbanistica del Comune meneghino. A rilanciare il dibattito è Luigi Tivelli, politologo ed editorialista, che nel suo articolo pubblicato oggi su Il Tempo offre una riflessione lucida e tagliente sulla crisi di immagine che sta colpendo la metropoli lombarda.

Tivelli parte da lontano, da quell’espressione storica “capitale corrotta, nazione infetta” che evocava la Roma degli anni bui. Oggi, però, lo sguardo si sposta verso nord. “Senza cedere al giustizialismo – scrive Tivelli – è evidente che il mito della Milano virtuosa sta scricchiolando.”

Il cuore del problema? L’esplosione del valore immobiliare, il cosiddetto “ballo del mattone”, che ha trasformato aree come CityLife in simboli di speculazione e concentrazione di interessi. Il garantismo è d’obbligo, ma il sospetto si insinua: dietro la crescita vertiginosa del settore edilizio, quanto è merito della pianificazione e quanto frutto di relazioni opache tra pubblico e privato?

Tivelli evidenzia un passaggio cruciale: Milano ha rappresentato, soprattutto per la sinistra, un modello amministrativo da esibire, incentrato su efficienza, partecipazione e managerialità. Il “modello Sala”, però, ora vacilla sotto il peso delle inchieste. E come già accaduto con Tangentopoli, nata proprio a Milano, il rischio di uno tsunami politico è concreto.

“La città – sottolinea Tivelli – anticipa spesso tendenze che poi travolgono la scena nazionale.” Se così fosse, il caso Milano potrebbe non restare un episodio isolato.

Altro punto chiave dell’editoriale è la trasformazione della rappresentazione collettiva: Roma non è più la sola città dei palazzinari, Milano non è più solo la culla degli imprenditori etici. “I danè – dice Tivelli – sembrano aver preso il posto dell’etica protestante”, e il divario con la Capitale si è invertito.

Milano oggi appare più vulnerabile, moralmente ed eticamente. Ma ciò che inquieta di più è la possibilità che il “mal della pietra”, il vizio dell’edilizia speculativa, possa diffondersi ulteriormente.

In un Paese che ha bisogno di esempi positivi, il crollo del mito milanese è un campanello d’allarme per l’intero sistema politico e amministrativo. Il messaggio di Tivelli è chiaro: servono trasparenza, vigilanza e un’etica pubblica che non sia solo di facciata.


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