Essere Animali: mucche picchiate e trascinate per le zampe in allevamento Dop, ma ora si rischia l’archiviazione

Essere Animali ha rilasciato video inediti che mostrano violenze anche da parte di medici veterinari, mucche colpite con forconi e animali malati abbattuti con modalità irregolari: "Episodi gravissimi".

(Prima Pagina News)
Giovedì 03 Luglio 2025
Milano - 03 lug 2025 (Prima Pagina News)

Essere Animali ha rilasciato video inediti che mostrano violenze anche da parte di medici veterinari, mucche colpite con forconi e animali malati abbattuti con modalità irregolari: "Episodi gravissimi".

Sono immagini sconvolgenti quelle raccolte da un operatore impiegato presso un allevamento di mucche da latte in Emilia-Romagna, destinato alla produzione di uno dei formaggi DOP simbolo dell’eccellenza made in Italy. All’interno della struttura, al tempo delle riprese, erano allevati circa 800 animali, tra mucche e vitelli.

I video divulgati dall’associazione per la tutela degli animali Essere Animali rivelano violenze sistematiche inflitte da parte di tutti gli operatori coinvolti: gli allevatori, il personale della ditta adibita al trasporto degli animali al macello e due medici veterinari, proprio quelle figure che sarebbero preposte al controllo del benessere degli animali negli allevamenti.

Tutte le crudeltà documentate da Essere Animali e che rischiano l’archiviazione 

Le immagini mostrano diversi episodi di violenze sugli animali e mancato rispetto delle normative, tra cui un medico veterinario che prende a calci e insulta le mucche, istigando gli altri operatori a fare altrettanto. A questo si aggiungono abbattimenti di mucche malate al di fuori delle procedure consentite dalla legge, con metodi crudeli verso gli animali e potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. 

Una “mucca a terra” viene stordita in modo inefficace e, ancora viva, legata per una zampa e trascinata lungo il corridoio di cemento, per poi essere alzata di peso per una zampa, stordita una seconda volta e iugulata solo dopo 15 minuti di agonia.

Sono stati filmati anche alcuni abbattimenti di “mucche a terra” senza la presenza di un veterinario, con gli animali malati uccisi a fianco delle carcasse di altri animali deceduti da giorni e poi caricati su un camion non refrigerato, nonostante una temperatura esterna di 37°. 

I video mostrano il personale dell’allevamento e quello della ditta di trasporto colpire le mucche ripetutamente e con violenza, utilizzando dei forconi. Gli animali vengono maltrattati anche durante le operazioni di carico verso il macello. In un caso diversi operatori infieriscono su una mucca, colpita più volte con i forconi anche dopo essersi accasciata sulla rampa. 

Alcune “mucche a terra” sono state imbragate con delle corde e sollevate da terra con il muletto, una pratica vietata in quanto gli animali malati non possono essere caricati sui camion verso il macello, ma devono essere abbattuti in allevamento secondo procedure ben precise e senza causare ulteriori sofferenze. Filmati anche smaltimenti illeciti dei cadaveri dei vitelli e pessime condizioni igieniche delle stalle.  

Ma, nonostante le immagini risalgano al 2019 e sia stata depositata denuncia per maltrattamento di animali e commercio di sostanze alimentari nocive già nel 2020, l’intero fascicolo rischia ora di essere definitivamente archiviato. Tutto questo nonostante le indagini condotte dai NAS dopo la denuncia di Essere Animali abbiano suggerito ulteriori approfondimenti investigativi. 

Impossibile fare giustizia per gli animali allevati che subiscono maltrattamenti 

Infatti, già a giugno 2023 la Procura della Repubblica di Modena aveva chiesto una prima archiviazione, motivata solo dall’esito di una ispezione in allevamento compiuta dai NAS competenti per territorio, che, al momento di tale visita, non avevano riscontrato irregolarità penalmente rilevanti dal punto di vista del benessere animale, ma comminato solo alcune sanzioni amministrative per non conformità igienico sanitarie e nella registrazione di farmaci e antibiotici. 

Ma, secondo l’associazione, i gravi episodi di maltrattamento e violazione della normativa documentati dai video - oltre al fatto che difficilmente potevano essere ripetuti dai lavoratori proprio durante un’ispezione - sono reati che possono essere perseguiti direttamente sulla base dei video stessi e indipendentemente dall’esito del successivo controllo in allevamento. Inoltre, gli stessi NAS avevano richiesto già a novembre 2021 di poter svolgere altre indagini che però non sono mai state autorizzate. 

Essere Animali aveva quindi presentato opposizione all’archiviazione a luglio 2023, accolta dal Giudice ma in seguito alla quale la Procura ha svolto solo alcune indagini suppletive, tralasciando però gli approfondimenti investigativi suggeriti dai NAS. Ancora una volta ne è seguita una richiesta di archiviazione per infondatezza della notizia di reato, motivata sempre e solo dall’esito della prima ispezione avvenuta in allevamento. 

L’associazione si è quindi nuovamente opposta e due giorni fa, il 1° luglio, si è tenuta un’udienza dove la richiesta di archiviazione della Procura è stata oggetto di valutazione da parte di un nuovo Giudice per le Indagini Preliminari, il quale si è riservato di decidere sull’opposizione. La legge non assegna tempistiche ai Giudici per sciogliere le riserve; perciò, non è possibile prevedere con certezza quando sarà emessa la sentenza. 

A non facilitare lo sviluppo delle indagini anche il fatto che la denuncia dell’associazione è stata assegnata nel tempo a tre PM diversi, con un continuo cambio di responsabilità. 

Si tratta, ancora una volta, di una giustizia che fatica a fare il proprio corso di fronte a gravissimi maltrattamenti su animali allevati a scopo alimentare.

Se verrà confermata la richiesta di archiviazione, per tutti gli episodi documentati non inizierà nemmeno il processo per individuare eventuali responsabili.

“Da parte nostra, ci siamo sempre opposti alle richieste di archiviazione, non condividendole, e abbiamo atteso pazientemente che la giustizia facesse il suo corso, ma ora non possiamo che divulgare queste immagini ai cittadini, per chiedere giustizia anche per questi animali e mostrare quanto sia importante perseguire i reati contro gli animali anche negli allevamenti e nei macelli.” dichiara Simone Montuschi, Presidente di Essere Animali. 


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