Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Abbattuti in fretta 59 dei 67 alberi presenti. La nota attivista Jacopa Stinchelli si chiede se ci fossero perizie strumentali e le dovute autorizzazioni ad effettuare questo intervento altamente impattante per l'ambiente e il paesaggio
Abbattuti in fretta 59 dei 67 alberi presenti. La nota attivista Jacopa Stinchelli si chiede se ci fossero perizie strumentali e le dovute autorizzazioni ad effettuare questo intervento altamente impattante per l'ambiente e il paesaggio
I cittadini si mobilitano a difesa degli alberi superstiti situati accanto alle mura circolari del Mausoleo d' Augusto.
Ieri mattina 6 ottobre 2025, a presidiare il sito c'erano Japopa Stinchelli, autrice e conduttrice della trasmissione radiofonica "La Voce degli Alberi”, e Lorenzo Di Paola noto e seguitissimo influencer romano.
La loro presenza era finalizzata a fare chiarezza e chiedere alle istituzioni di risparmiare gli otto cipressi superstiti della fitta boscaglia che faceva ombra al mausoleo.
"Risparmiarli almeno fino a che non avremo i risultati delle perizie strumentali e delle analisi di laboratorio per certificare effettivamente il loro stato di salute, quei cipressi avevano circa 90 anni, sono alberi che possono raggiungere mille anni” - ha dichiarato la Stichelli".
Il 30 settembre 2025 le motoseghe hanno cominciato ad abbattere a un ritmo impressionante, a una velocità quasi sospetta, 59 dei 67 alberi presenti.
“Troppe oscurità e troppe ambiguità attorno a questo attacco al patrimonio archeologico” - tuona ancora la Stinchelli.
Dalle testimonianze di questi giorni emerge un quadro inquietante:
nessuna trasparenza né condivisione collegiale con i cittadini, con i giornalisti , nemmeno con i consiglieri del primo Municipio Centro Storico.
Non è stato possibile infatti, secondo la Stinchelli, leggere le perizie sullo stato di salute dei cipressi e inoltre si chiede se il progetto di abbatterli è stato condiviso con i consiglieri del Municipio I e con quelli capitolini.
Il progettista Cellini dieci anni fa aveva parlato di "diradarli", non di sterminarli.
Si chiede inoltre se la Sovrintendenza capitolina e la Soprintendenza Speciale, organi deputati alla tutela del paesaggio e dei beni culturali e archeologici, sapessero che i cipressi fossero parte integrante del Mausoleo (imprescindibili dunque dalla sua morfologia ) , in quanto voluti da Vitruvio e da Augusto stesso.
Troppi interrogativi e da qui la necessità di conservare i superstiti, al fine di far chiarezza .
"Questa chiarezza è necessaria anche per ottenere che il bosco sacro dell'Imperatore Augusto (così definito anche dallo storico antico Strabone) sia filologicamente ripristinato, altrimenti sarebbe un crimine archeologico e un inganno dei romani e dei turisti che vengono a Roma per fare esperienza dell'autenticità" – ha aggiunto Jacopa Stinchelli.
Ricapitolando nel caso del Mausoleo di Augusto non risultano:
perizie certificate e/ o strumentali;
non risultano nulla osta;
non risultano discussioni o approvazioni del taglio dei cipressi e del bosco in sede municipale o consiliare ;
manca dunque per il taglio del bosco la collegialità.
Sarebbe quindi auspicabile sapere chi e perché ha autorizzato un simile intervento che risulta essere altamente impattante sia a livello ambientale che archeologico.