Bologna: sette misure e 25 denunce per favoreggiamento all’immigrazione clandestina

L’attività d’indagine ha preso avvio nel dicembre 2022, dopo la denuncia di un cittadino che, dopo aver pagato 200 euro ad un'impresa per ottenere alcuni nulla osta per lavoro stagionale, non ha ricevuto risposte.

(Prima Pagina News)
Giovedì 27 Novembre 2025
Bologna - 27 nov 2025 (Prima Pagina News)

L’attività d’indagine ha preso avvio nel dicembre 2022, dopo la denuncia di un cittadino che, dopo aver pagato 200 euro ad un'impresa per ottenere alcuni nulla osta per lavoro stagionale, non ha ricevuto risposte.

Una denuncia per truffa acquisita dall’Ufficio immigrazione della questura di Bologna ha innescato le indagini dei poliziotti della Squadra mobile della città felsinea e del commissariato di Imola che hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di sette persone. 

L’attività d’indagine ha preso avvio nel dicembre 2022, dopo che un cittadino ha denunciato di aver contattato una società operativa nel comune di Imola per ottenere alcuni nulla osta per lavoro stagionale per cittadini stranieri ma, dopo aver pagato la somma di 200 euro per le pratiche richieste, non ha ottenuto più alcuna risposta. Le investigazioni sono state svolte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, controlli e identificazioni e l’approfondimento del Decreto flussi e degli Lfe (Lavoratori formati all’estero, tirocini formativi che permettono l’ingresso legale nel territorio italiano di cittadini stranieri richiesti come lavoratori stagionali).

È stata quindi documentata l’attività di un’associazione che, operando formalmente come Caf, sfruttava illecitamente le criticità del sistema inviando centinaia di domande perlopiù fittizie nelle Prefetture con una mole di pratiche notoriamente elevatissima (Bologna, Milano, Salerno, Foggia) con lo scopo di bypassare il sistema di controlli grazie al meccanismo del “silenzio assenso” che, trascorso il termine previsto dalla legge in 30 giorni, permetteva alla pratica di essere validata senza uno specifico controllo.

I criminali hanno inserito più di 500 domande con cui hanno favorito l’ingresso illecito nel territorio italiano di stranieri provenienti da Marocco, Tunisia, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka che, nella maggior parte dei casi del tutto inconsapevoli, hanno pagato una cifra tra i 3.000 e i 10.000 euro (per singola persona o nucleo familiare) per arrivare in Italia con la promessa di un contratto di lavoro stagionale che, in realtà, non esisteva o per cui il datore di lavoro non aveva fatto richiesta. 

Oltre alle sette ordinanze di misure cautelari sono state denunciate altre 25 persone. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico.


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