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"Per finire la guerra, Kiev deve ritirarsi dai territori occupati. Le voci di una nostra intenzione di attaccare l'Europa sono assurde e vere e proprie bugie".
"Per finire la guerra, Kiev deve ritirarsi dai territori occupati. Le voci di una nostra intenzione di attaccare l'Europa sono assurde e vere e proprie bugie".
La Russia "concorda in linea generale sul fatto che l'elenco di punti degli Stati Uniti riguardanti l'Ucraina potrebbe costituire la base per accordi futuri". Così il presidente russo, Vladimir Putin, citato da Ria Novosti.
"Siamo pronti a discutere seriamente del piano Usa", ha evidenziato, ponendo, però, come condizione per mettere fine alla guerra il ritiro dell'esercito di Kiev dai "territori occupati".
"L'avanzata delle truppe russe nell'area dell'operazione militare speciale sta accelerando", ha aggiunto Putin, secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa russe.
Le voci sull'intenzione di Mosca di attaccare l'Europa sono "assurde" e "vere e proprie bugie", ha proseguito il leader del Cremlino, citato da Ria Novosti.
L'esercito di Mosca ha conquistato il villaggio di Vasyukovka nell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk. E' quanto fa sapere il ministero russo della Difesa, citato da Interfax.
I ministri della Difesa di Ucraina e Regno Unito hanno firmato un accordo per la produzione in Gran Bretagna del drone intercettore ucraino Octopus. E' quanto ha fatto sapere il ministro della Difesa ucraino Denys Shmyhal. "È prevista una produzione di massa di intercettori, che potrebbe raggiungere diverse migliaia al mese. I beni prodotti saranno trasferiti in Ucraina per rafforzare la protezione dei nostri cieli", ha precisato l'ex premier.
"Io penso che l'Ucraina e la sicurezza dell'Ucraina siano in parte la sicurezza dell'Europa". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, secondo cui "l'Europa esiste se le grandi nazioni europee cooperano tra loro per costruirla, soprattutto quando si parla di difesa e deterrenza. Non può esistere un'Europa della difesa, un'Europa che è forte, un'Europa che è deterrente senza che la costruiscano insieme l'Italia, la Germania, la Francia, la Polonia, che sono i quattro Paesi che fanno parte dell'E5".
Otto persone sono state condannate all'ergastolo con l'accusa di terrorismo da una corte di Rostov sul Don, in Russia, in relazione all'attentato al Ponte di Crimea dell'8 ottobre 2022, in cui morirono 5 persone. Lo riferisce l'agenzia di stampa russa Ria Novosti. Per gli inquirenti, l'attentato, compiuto con un camion bomba che venne fatto esplodere, fu organizzato dall'Sbu, l'intelligence di Kiev. Due giorni dopo, le forze di Mosca iniziarono gli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine, che continuano ancora oggi.
La presenza di soldati collegati alla "Coalizione dei Volenterosi" "è assolutamente esclusa". Così il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko, ripreso da Interfax.
"Attualmente, insistono sulla presenza di una certa Coalizione dei Volenterosi in Ucraina, ciò che è assolutamente escluso, e mina l'intero significato e il contenuto di un accordo di pace", ha dichiarato.
Nel 2022, alcuni alti ufficiali tedeschi a Berlino avevano preparato un piano segreto per una guerra con Mosca: adesso stanno per attuarlo. E' quanto riferisce il Wall Street Journal, che è venuto a conoscenza del piano, noto come "Operation Plan Germany".
Si tratta di una documentazione monumentale, di 1.200 pagine, in cui si descrive, fin nei minimi dettagli, come fino a 800.000 soldati tedeschi, statunitensi e di altre forze Nato sarebbero stati portati a est, verso la linea del fronte.
Il piano, inoltre, descrive i porti, i fiumi, le ferrovie e le strade che sarebbero state percorse, nonché le modalità di rifornimento e protezione nel corso del tragitto.
Le delegazioni negoziali di Usa e Ucraina si vedranno molto presto. E' quanto ha fatto sapere il ministro degli Esteri di Kiev Andrii Sybiha, aggiungendo che gli ucraini si concentreranno sui passi specifici per le proposte di pace. E' quanto riferisce il Guardian. "Ci aspettiamo risultati concreti. Risultati concreti affinché si possano fare progressi", ha detto Sybiha, nel corso di una conferenza stampa. "Raggiungere una tregua è estremamente importante per noi, e l'Ucraina lo ha dimostrato ripetutamente", ha aggiunto.
Secondo quanto riferisce il sito statunitense Politico, che cita un diplomatico Ue e una fonte informata, il Segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha detto agli alleati europei che Washington vuole un accordo di pace prima di accettare garanzie di sicurezza per Kiev. Le fonti hanno detto che questa condizione è stata evidenziata nelle proposte di Washington a Kiev.
Nel corso di una telefonata con i funzionari europei avvenuta martedì, Rubio ha affermato che Donald Trump negozierà garanzie a lungo termine per la sicurezza dell'Ucraina, che permetterebbero a Kiev di sentirsi al sicuro. La testata riferisce che Rubio ha anche fatto cenno, in modo generico, ad altre questioni, che andranno affrontate dopo un accordo: secondo gli europei, si tratta dei temi dell'integrità territoriale dell'Ucraina e del congelamento dei beni di Mosca.
Questa ricostruzione è stata smentita dal Dipartimento di Stato: "Il segretario di Stato, insieme all'intera amministrazione Trump, ha chiaramente sottolineato che le garanzie di sicurezza dovrebbero essere parte integrante di qualsiasi accordo di pace, come ha costantemente ribadito sia in pubblico che in privato", da precisato a Politico il portavoce, Tommy Pigott.
Il Parlamento Europeo ha esortato l’Ue ad assumersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza e a sostenere proattivamente la pace in Ucraina. A seguito delle recenti iniziative dell’amministrazione statunitense per porre fine alla guerra in Ucraina, il Parlamento ha adottato una risoluzione, con 401 voti a favore, 70 contrari e 90 astensioni, nella quale esorta l’UE e i suoi Stati membri a mostrare leadership in questo cruciale momento geopolitico e a continuare a collaborare con Washington e altri partner affini, affinché i negoziati per una pace giusta e duratura rispettino il diritto internazionale.
I deputati ribadiscono che una pace sostenibile richiede prima un cessate il fuoco efficace, sostenuto da solide garanzie di sicurezza per Kyiv da parte dell’UE e degli Stati Uniti – equivalenti all’Articolo 5 della NATO e all’Articolo 42.7 dell’UE – per prevenire, dissuadere e contrastare immediatamente qualsiasi nuova aggressione. I deputati affermano inoltre che nessun territorio ucraino temporaneamente occupato sarà legalmente riconosciuto dall’UE e dai suoi Stati membri come territorio russo. Sottolineano poi la necessità del coinvolgimento europeo in qualsiasi negoziato di pace, poiché l’esito della guerra in Ucraina avrà un impatto profondo sulla sicurezza europeo, ribadiscono che “nulla sull’Ucraina deve essere deciso senza l’Ucraina, e nulla sull’Europa senza l’Europa”.
Il Parlamento riconosce gli sforzi dell’amministrazione statunitense per porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Tuttavia, considera l’ambivalenza politica di Washington nei confronti di Kyiv dannosa all’obiettivo ultimo di raggiungere una pace duratura.
I deputati sottolineano inoltre che qualsiasi accordo di pace non deve limitare la capacità dell’Ucraina di difendere la propria sovranità, indipendenza e integrità territoriale. L’Ucraina è libera di scegliere le proprie alleanze politiche e di sicurezza senza che la Russia possa esercitare un potere di veto, affermano.
Nella risoluzione si sottolinea che qualsiasi accordo di pace deve prevedere un pieno risarcimento da parte della Russia per i danni materiali e immateriali causati in Ucraina. I deputati chiedono all’UE e ai suoi Stati membri di adottare e attuare, senza ulteriori ritardi, un “prestito di risarcimento” legalmente e finanziariamente solido per il paese, garantito dai beni russi congelati. Precisano che la sorte e le condizioni di investimento di tali beni non possono essere oggetto di negoziato senza l’UE.
Il Parlamento ribadisce infine che nessuna sanzione dell’UE deve essere revocata prima dell’attuazione di un accordo di pace basato su negoziati. Qualora la Russia rifiutasse di avviare seri colloqui di pace, l’UE dovrebbe imporre ulteriori sanzioni.
Qualora dovesse esserci un cessate il fuoco tra Mosca e Kiev, la Turchia è pronta a far parte di una forza militare "di rassicurazione" per garantire la pace in Ucraina, dopo l'appello del Presidente francese, Emmanuel Macron. "Innanzitutto, è necessario stabilire un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Successivamente, è necessario definire un quadro di missione con un mandato chiaramente definito e determinare la misura in cui ciascun Paese contribuirà", dichiara il Ministero della Difesa turco, citato da Trt. "Le Forze Armate turche sono pronte a sostenere qualsiasi iniziativa che porti sicurezza e stabilità nella nostra regione", ha proseguito.
"L'Ucraina non solo sta difendendo la sua libertà, ma stiamo costruendo le basi di uno Stato europeo moderno, una comunità resiliente e unita, da integrare nell'Ue". E' quanto rivendica il viceministro per lo Sviluppo delle Comunità e dei Territori dell'Ucraina, Oleksii Riabykin, nel corso della riunione della commissione per la cittadinanza, la governance, gli affari istituzionali ed esterni (Civex) del Comitato europeo delle regioni a Prešov, in Slovacchia.
La "situazione a Kiev rimane molto difficile. Proprio questa settimana, a causa dei massicci bombardamenti da parte della Russia, oltre 100 famiglie sono rimaste senza elettricità e 400.000 persone sono rimaste senza energia elettrica", aggiunge, evidenziando l'importanza della "cooperazione transfrontaliera" nel percorso per l'adesione dell'Ucraina all'Ue.
In una lettera inviata alla Commissione Europea, la società belga Euroclear, che detiene gran parte dei beni congelati di Mosca, evidenzia che l'utilizzo degli asset russi porterà a "costi del debito più alti" per i governi europei. E' quanto riporta il Financial Times, che ha visionato la lettera.
Per Euroclear, al di fuori dell'Ue il piano di prestiti per l'Ucraina sarebbe percepito come una "confisca" e potrebbe spaventare gli investitori nel debito sovrano europeo. "Il premio di rischio che ne deriva porterà a un aumento sostenuto degli spread dei titoli di Stato europei, aumentando i costi di finanziamento per tutti gli Stati membri", prosegue la lettera.
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