Como, emergenza #Covid-19: false attestazioni di svincolo per migliaia di mascherine FFP2, un arresto

Operazione eseguita dalla Guardia di Finanza

(Prima Pagina News)
Martedì 28 Aprile 2020
Como - 28 apr 2020 (Prima Pagina News)

Operazione eseguita dalla Guardia di Finanza

Nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Como riguardante la commercializzazione nel territorio dello Stato di capi di abbigliamento contraffatti, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Como ha dato esecuzione in data 27.4.2020 ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari agli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le indagini preliminari nei confronti dell’amministratore di una Società., con sede legale in Turbigo. L’indagato è accusato, nell’ambito di una operazione di importazione di 72.000 mascherine protettive filtranti mod. FFP2, di avere attestato falsamente, in una dichiarazione di svincolo diretto per l’importazione di dispositivi di protezione individuale destinati al contrasto della diffusione del virus COVID 19, inviata a mezzo e-mail in data 8.4.2020 all’Agenzia delle Dogane e Monopoli presso l’Aeroporto di Malpensa, che dette mascherine erano destinate ad essere consegnate tutte, quale unico destinatario finale della merce, alla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale- F.I.M.M.G. (mentre 12.000 di queste si è accertato essere state sottratte dalla destinazione accertata per essere separatamente commercializzate, in base ad una decisione adottata dall’indagato prima della ricezione della merce) così inducendo in errore la Dogana presso l’aeroporto di Milano Malpensa in ordine: - alla sussistenza dei presupposti legittimanti lo svincolo diretto della merce ed - alla assenza dei presupposti legittimanti la segnalazione dell’operazione al Commissario Straordinario ai fini della requisizione del materiale prevista dal D.L. 17.3.2020 n. 18. In base a quanto accertato dalla Guardia di Finanza, attraverso attività di intercettazione e pedinamento, - in data 4.4.2020, 72 scatole, contenenti 1.000 mascherine ciascuna pervenivano presso l’aeroporto di Malpensa, provenienti dall’aeroporto di Guangzhou (Repubblica Popolare Cinese), scortate dal documento accompagnatorio che riportava quale unico destinatario FEDERAZIONE NAZIONALE MEDICI DI MEDICINA GENERALE FRAZ. TRECELLA VIA CARAVAGGIO, POZZOLO MARTESANA (MI) 20060; - in data 8.4.2020, l’indagato, in qualità di legale rappresentante della Società – importatrice della merce – inviava a mezzo e-mail all’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Malpensa la dichiarazione necessaria per l’attuazione della procedura di svincolo diretto della merce, nella quale attestava la destinazione di tutta la partita alla F.I.M.M.G., quale soggetto rientrante nelle categorie previste dall’ordinanza del Commissario Straordinario per l’emergenza COVID-19 n. 6 del 28.3.2020; - sulla scorta dei contenuti della documentazione sopra riportata, attestanti falsamente la regolarità del richiesto svincolo diretto della merce oggetto di importazione sotto il profilo della integrale destinazione delle mascherine alla Federazione Italiana Medici Di Medicina Generale, la competente Agenzia delle Dogane di Milano Malpensa emetteva la bolletta nr. 51816R del 8.4.2020. A seguito dello svincolo della merce, le 72.000 mascherine venivano caricate a bordo di un autocarro. Diecimila di queste venivano scaricate in un capannone di Turbigo. A seguito di ulteriori controlli si accertava che tra le restanti 62.000 mascherine destinate alla “F.I.M.M.G, 2000 erano destinate ad una diversa società avente ad oggetto “l’ideazione di campagne pubblicitarie”. Le indagini hanno accertato, inducendo questo Ufficio, pur ravvisando la competenza territoriale della Procura della Repubblica di Busto Arsizio (cui gli atti verranno trasmessi), a determinarsi a chiedere una misura coercitiva emessa dal Giudice per le indagini preliminari (che ha ravvisato la sussistenza di esigenze cautelari che imponevano l’emissione urgenza di un provvedimento cautelare), che l’indagato: - aveva effettuato, utilizzando analoghe attestazioni mendaci, una ulteriore importazione di 550.000 mascherine, 500.000 di queste destinate ad una società municipalizzata e le restanti 50.000 a separata commercializzazione (con conseguente evasione dell’IVA e dazi dovuti per l’importazione), nonché - aveva assunto impegni a rifornire una fornitura di dispositivi di protezione individuale e medici ad un Ente di diritto pubblico che svolge funzioni di centrale di committenza per conto della Regione Lombardia e che aveva più volte sollecitato l’adempimento di tale fornitura. Sono state operate perquisizioni. La Procura manifesta sincero apprezzamento per il grande sforzo investigativo ed organizzativo profuso, nonostante l’attuale emergenza sanitaria, dalla Guardia di Finanza nello svolgimento delle indagini, nella esecuzione del provvedimento cautelare, nonchè nell’assicurare puntuale adempimento alle deleghe della stessa.


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