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L'evoluzione dei giochi online ha segnato una trasformazione significativa nel panorama di questa industria, offrendo agli utenti un accesso immediato a una vasta gamma di esperienze ludiche. Negli ultimi decenni, con l'avvento di internet e la diffusione dei dispositivi digitali, i giochi online hanno conosciuto un'espansione senza precedenti. Inizialmente, consistevano principalmente in semplici slot machine e tavoli da poker virtuali.
Tuttavia, con l'avanzamento della tecnologia e l'introduzione di grafica avanzata e funzionalità interattive, l'offerta di giochi online si è notevolmente ampliata. Oltre alle slot e al poker, ora è possibile trovare anche roulette, blackjack, scommesse sportive e molto altro ancora. L'integrazione dei dispositivi mobili ha rappresentato un'altra tappa cruciale nell'evoluzione dei giochi online.
Gli utenti possono ora accedere alle loro piattaforme di gioco preferite direttamente dai loro smartphone o tablet, consentendo un'esperienza di gioco più flessibile e accessibile. La vastità dell’offerta rende necessario per il consumatore consultare fonti come il portale web di Time2Play per avere una lista dei migliori siti di gioco online disponibili in Italia. Tuttavia, con l'aumento della disponibilità e dell'accessibilità dei giochi, sono emerse anche preoccupazioni legate alla protezione dei consumatori e alla sicurezza dei dati personali. Tutti temi che sono al centro dell’attenzione sia dei vari regolatori sia degli operatori del comparto.
L’aumento dei costi di concessione per il gioco online
E’ in corso in questi giorni l’iter parlamentare della Delega Fiscale, al cui interno vi è anche il decreto di riordino del settore dei giochi, a partire da quello a distanza. La misura più controversa e avversata dalle associazioni di categoria e dalle piccole e medie realtà che operano in questo settore è certamente l'aumento del costo delle concessioni online a 7 milioni di euro per 9 anni. Un aumento di 35 volte rispetto ai 200.000 euro previsti nell’ultimo bando. Questa misura – come ribadito nel corso di diverse audizioni parlamentari – porterebbe fuori dal mercato numerosi concessionari attuali, concentrando il mercato nelle mani di una ventina di operatori.
Il decreto infatti prevede il “versamento da parte delle società assegnatarie delle concessioni di un corrispettivo una tantum di importo pari a 7 milioni di euro alla luce della durata novennale della concessione e dell’enorme incremento della raccolta e del margine per i concessionari”. Chiarendo che il versamento è di "quattro milioni di euro all’atto del rilascio della concessione e tre milioni di euro all’atto della effettiva assunzione del servizio del gioco da parte dell’aggiudicatario, da attivarsi, comunque, non oltre sei mesi dal rilascio della concessione, fermo restando il limite numerico massimo di cinque concessioni che possono essere chieste da un singolo gruppo societario".
Secondo quanto si legge nella relazione tecnica allegata allo schema di decreto “per quanto riguarda il gettito derivante dal canone di concessione, utilizzando come base di calcolo i compensi percepiti dai concessionari per l’anno 2022, pari in totale a circa 2.860 milioni di euro applicando un aumento prudenziale del 20 percento (in linea con l’aumento della raccolta), si può ipotizzare, a decorrere dal 2025, un introito annuo derivante da canone di concessione pari a circa 100 milioni di euro”.
I numeri del gioco online
Il trend positivo del gioco online in Italia sembra ormai inarrestabile e lo confermano i dati del primo semestre 2023 (il dato più aggiornato al momento) con l’aumento del 6% dei conti gioco (oltre 100mila nuove aperture rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). In totale, il numero dei conti di gioco online è di 17,8 milioni, in aumento del +18,1% rispetto ai 15 milioni del primo semestre 2022.
In crescita anche il numero dei giocatori online che passano dai 10,6 milioni del 2022 ai 12,4 milioni di quest’anno (+17,8%). Varie ricerche sul settore hanno dimostrato che il comportamento del consumatore si è modificato nel corso del tempo ed è sempre più orientato verso un’esperienza digitale e omnichannel.