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Le prospettive del turismo in Calabria in tempi di coronavirus. Nostra intervista alla professoressa Sonia Ferrari.
Le prospettive del turismo in Calabria in tempi di coronavirus. Nostra intervista alla professoressa Sonia Ferrari.
“Il turismo nel post-covid potrebbe essere l’inizio di una turismofobia?”. È quanto si chiede la prof.ssa Sonia Ferrari, docente di marketing del turismo e marketing territoriale presso l’Università della Calabria. “Il turismo – ci puntualizza la docente universitaria - è un settore complesso e fragile, da sempre colpito da crisi a causa di shock esterni. Tuttavia, è un’industria resiliente, con elevata capacità di adattamento a fenomeni catastrofici inattesi, a cui è continuamente esposta. In passato si è sempre ripreso dai momenti di crisi, uscendone rafforzato e in crescita nel lungo periodo. Ma la situazione odierna non ha precedenti. La minaccia mondiale è aggravata dalla rapida crescita della mobilità e dalla numerosità della popolazione mondiale, dalla globalizzazione nel turismo e nei trasporti, dall’urbanizzazione e dalla elevata concentrazione della popolazione, dalla produzione industriale di cibo. Tutto ciò ci rende particolarmente esposti in caso di epidemie e pandemie, favorendone la rapidissima diffusione, come abbiamo visto in questi mesi con il Coronavirus Covid-19”. La prof.ssa Sonia Ferrari, che ha pure ricoperto le funzioni di presidente dei corsi di laurea in Scienze Turistiche e della laurea magistrale in Valorizzazione dei Sistemi turistico – culturali per ben nove anni, dal 2007 al 2016, ci dice ancora che: “La pandemia che oggi colpisce il pianeta rappresenta una grande opportunità per ridisegnare il turismo con maggiore attenzione a sostenibilità, autentico, riscoperta del locale. Il turismo deve cambiare. Il modello di sviluppo sostenibile pre-covid non è più ripetibile. Quello odierno è un momento di rivalutazione critica dall’attuale modello di crescita globale del turismo. L’insostenibilità dello sviluppo incontrollato del turismo internazionale comporta la necessità di una opzione verso una strategia di decrescita, soprattutto in destinazioni più che sature che prima soffrivano di overtourism. L’incremento degli arrivi, infatti, non rappresenta necessariamente un incremento dei benefici e non è sempre un risultato auspicabile. Si va verso un orientamento ad obiettivi di sviluppo sostenibile piuttosto che di crescita. La crisi ha dimostrato che i flussi turistici possono essere regolamentati in base a standard di sostenibilità”. La sua attività di ricerca e studio del fenomeno turistico italiano, calabrese ed internazionale l’ha portata a scrivere e pubblicare numerose pubblicazioni specifici sul turismo, sulla sostenibilità del territorio ed event marketing che la portano a dire: “Oggi c’è un nuovo spazio per piccole imprese che offrono servizi ecoturistici o prodotti fortemente radicati nell’offerta locale. Aumenterà l’attenzione all’ambiente e la domanda di prodotti sostenibili. Compito di tutti gli stakeholders è reindirizzare domanda e offerta turistica verso un profilo veramente sostenibile e resiliente, adatto ad un futuro costantemente in cambiamento e pieno di sfide”. Parlando con la prof.ssa Sonia Ferrari e nel concludere questo servizio non si può che ricordare pure che per ben dieci anni, dal 2009 al 2019, ha diretto con le funzioni prima di presidente e poi di commissario il Parco Nazionale della Sila; mentre attualmente è impegnata in un sondaggio ricerca sul “turismo delle radici” guardando con interesse ai forti legami esistenti tra i calabresi sparsi nel mondo e la propria regione. Un lavoro che ha coinvolto buona parte dei comuni calabresi e che può rappresentare un valido strumento di valutazione come meglio progettare il futuro guardando alle potenzialità del turismo di rientro nel tempo del corona virus Covid-19.