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Apre il 16 ottobre a Sant’Agata del Bianco, in Aspromonte, il convegno che vedrà riuniti nel paese natale dello scrittore studiosi provenienti da tutta Italia per discutere sulla sua lingua, il suo pensiero e la sua attualità, e per l’occasione sarà riproposto il film che Rai 3 nel 1987 dedicò allo scrittore calabrese.
Apre il 16 ottobre a Sant’Agata del Bianco, in Aspromonte, il convegno che vedrà riuniti nel paese natale dello scrittore studiosi provenienti da tutta Italia per discutere sulla sua lingua, il suo pensiero e la sua attualità, e per l’occasione sarà riproposto il film che Rai 3 nel 1987 dedicò allo scrittore calabrese.
Il paese di Sant’Agata del Bianco, sul versante ionico dell’Aspromonte, ospiterà il 16 e 17 ottobre 2025 il convegno nazionale “100 Strati. Identità, memoria e futuro”, due giornate di studi, letture e testimonianze dedicate a Saverio Strati, una delle voci più autentiche e significative della narrativa italiana del secondo Novecento.
“Saverio Strati era un calabrese vero- dice lo scrittore-giornalista Mimmo Nunnari che dedicò a Strati un documentario televisivo di grande suggestione trasmesso dalla RAI più volte e che sarà riproposto qui a Sant’Agata del Bianco- Strati era un uomo che portava sulle spalle il peso delle ingiustizie, dei diritti negati, dell’assenza secolare dello Stato, dei tradimenti della borghesia grassa ma incolta, un uomo che era andato a scuola tardi perché da ragazzo aveva dovuto lavorare ma che era riuscito a emergere per il suo talento grandissimo. Aveva ragione Geno Pampaloni, uno tra i maggiori critici letterari del secolo scorso, che Strati lo descriveva così: «Sembra portare sulla propria persona la vita dei padri. Il passato, soprattutto, il dolore del passato, la tradizione della sua terra, i secoli di miseria e di silenzio, la pazienza contadina e artigiana, il pudore dei sentimenti, e persino l’antica lentezza, con cui il tempo trascorre nei vecchi paesi, sembra portarseli addosso, come una consanguinea presenza, una compagnia”.
L’iniziativa di Sant’Agata del Bianco è promossa dal Comitato 100Strati, istituito dalla Regione Calabria per celebrare il Centenario della nascita di Saverio Strati, con il supporto della Calabria Film Commission e la collaborazione della Casa Editrice Rubbettino, che ha intrapreso da qualche anno la ripubblicazione dell’opera omnia dello Scrittore. Nel corso delle due giornate, si alterneranno scrittori, studiosi e operatori culturali provenienti da tutta Italia, per approfondire i molteplici aspetti dell’opera stratiana: la lingua, la struttura narrativa, la modernità inquieta del suo sguardo, il legame fra letteratura e identità collettiva.
“Ricordo di averlo incontrato- dice Mimmo Nunnari- nello studio direi francescano che Strati aveva a Scandicci, dove allora viveva, e dove si coglieva l’umiltà, la semplicità, la sobrietà di Strati. In quella casa, dove lo scrittore viveva con la moglie, c'era l'essenziale, profumava di modestia, semplicità; solo i libri, tantissimi, ordinati su scaffali e sul piccolo tavolo di lavoro erano in vista, assieme alla lettera 22 Olivetti, che fabbricava romanzi, poesie, racconti, fiabe. In quell’occasione prima di cominciare l’intervista Saverio mi regalò un bellissimo volume di fiabe che aveva pubblicato qualche anno prima con Pananti, scrisse una bella dedica per mia figlia Roberta, che allora aveva appena quattro anni. Lo custodiamo gelosamente questo libro, adesso è passato di proprietà, ai figli di Roberta, Giuseppe, Louis, Arianna, ma sta sempre nello scaffale Strati, nella mia libreria”.
Il convegno di Sant’Agata del Bianco, pur ospitato nel paese natale dell’autore, si propone come momento di respiro nazionale, in dialogo con università, editori e istituzioni culturali italiane. Tra i tanti interventi in programma vi segnalo quelli di Giancarlo Cauteruccio “La scrittura e la narrazione di Strati, sempre portatrici di un imprescindibile teatro”, di Andrea Di Consoli “Ossessioni e fratture: la modernità inquieta di Saverio Strati”, di Vanessa Roghi “Saverio Strati fra radio e televisione”, di Matteo Cosenza “Tremila anni di Calabria”, di Vincenzo Stranieri La lingua del popolo nei romanzi di Saverio Strati, di Mimmo Gangemi “Da scrittore a scrittore: l’eredità di Saverio Strati”, e sullo stesso tema le analisi di Gioacchino Criaco, Marisa Fasanella Domenico Dara e Vincenzo Scalfari.
Nato a Sant’Agata del Bianco nel 1924, Saverio Strati attraversò con la sua opera le trasformazioni sociali e morali dell’Italia contemporanea.
Dopo un’infanzia segnata dalla povertà e dal lavoro manuale, trovò nella scrittura e nella cultura uno strumento di riscatto e di indagine umana. I suoi romanzi – da La Teda e Tibi e Tàscia a Il Selvaggio di Santa Venere – raccontano con intensità epica la dignità e le contraddizioni di un Paese in movimento, visto dagli occhi di chi ne abita e conosce le periferie geografiche e sociali. La sua prosa, concreta e visionaria, ha dato volto e voce a un’Italia profonda, fatta di emigrazione, lavoro e memoria collettiva. Un impegno civile e culturale che ha trovato il suo climax nel 1977, quando lo scrittore venne insignito del Premio Campiello per il romanzo Il Selvaggio di Santa Venere, venendo così consacrato come una delle voci più importanti della narrativa italiana contemporanea.
“Celebrare il centenario di Saverio Strati – dichiara Luigi Franco, Direttore editoriale della casa editrice Rubbettino e coordinatore del Comitato 100 Strati – significa restituire voce e dignità a una delle coscienze più lucide e autentiche del Novecento letterario italiano. Questo convegno vuole essere non soltanto un tributo alla sua opera, ma anche un momento di confronto tra studiosi, scrittori e lettori che riconoscono nella parola di Strati un ponte tra memoria e modernità, tra la Calabria delle radici e l’Italia del futuro”.
Le due giornate di lavori, che vedono la partecipazione di accademici, autori, editori e testimoni del suo tempo, intendono rileggere la sua eredità nella pluralità delle sue dimensioni: letteraria, sociale e umana. Saverio Strati ha narrato la fatica, la dignità e il riscatto di un popolo, e oggi più che mai la sua voce continua a interrogare le nostre coscienze e a indicarci una via da percorre. Come Coordinatore del Centenario, sono onorato di poter contribuire a questa riflessione collettiva, nella convinzione che la letteratura di Strati rappresenti un patrimonio vivo, capace di educare, ispirare e unire generazioni diverse".
“Negli ultimi anni si è lavorato intensamente sulla figura di Saverio Strati, uno degli autori più rappresentativi del Novecento italiano – aggiunge Domenico Stranieri, sindaco di Sant’Agata del Bianco e autore di una biografia intellettuale dello Scrittore dal titolo “Solo come la luna” –. Le sue opere, oggi, sono lette e studiate nelle scuole, hanno ispirato rappresentazioni teatrali, nuove edizioni editoriali e un documentario prodotto dalla Rai. Con il convegno organizzato a Sant’Agata del Bianco, paese natale dello scrittore, si chiude una fase importante di riscoperta e valorizzazione della sua figura, capace di raccontare ancora oggi le sfide e le speranze del Sud”.
Il convegno potrà essere seguito in live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube “100Strati”, sulla pagina Facebook e sul Canale YouTube "Rubbettino Editore" e sulla pagina Facebook “Insieme per Sant’Agata".
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