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"Se vincesse il centrodestra e ci fosse l'affermazione di FdI non ho ragione di credere che Mattarella possa assumere una scelta diversa". Giorgia Meloni continua il proprio tour elettorale e da Ceglie Messapica, in Puglia, insiste nel rivendicare Palazzo Chigi qualora il suo partito fosse il più votato di un centrodestra vittorioso alle elezioni.Immediata la reazione di Osvaldo Napoli (Azione).
"Se vincesse il centrodestra e ci fosse l'affermazione di FdI non ho ragione di credere che Mattarella possa assumere una scelta diversa". Giorgia Meloni continua il proprio tour elettorale e da Ceglie Messapica, in Puglia, insiste nel rivendicare Palazzo Chigi qualora il suo partito fosse il più votato di un centrodestra vittorioso alle elezioni.Immediata la reazione di Osvaldo Napoli (Azione).
“Giorgia Meloni- dice Osvaldo Napoli- l’ha messa giù troppo facile. Salvini arriva a nascondersi perfino dietro Mattarella, che voleva dar via per mezzo Putin, per invitare alla prudenza l’alleata, si fa per dire, Giorgia Meloni. Calma, ragiona Salvini, prima si deve vincere poi valuterà Mattarella”.
Va giù come una valanga Osvaldo Napoli protagonista di primissiomo piano di Azione,il partito politico italiano di orientamento social-liberale guidato da Carlo Calenda e nato dal manifesto politico di Siamo Europei, contro Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Secondo l’analisi dell’ex parlamentare azzurro “Proprio la riabilitazione del ruolo del Capo dello Stato è il miglior indizio per misurare il grado di scollamento in cui versa la destra. A conferma che una vittoria di quello schieramento farebbe ballare la samba ai conti pubblici per qualche mese prima di cedere il passo a un nuovo governo tecnico. Sta agli elettori e alla loro sagacia impedire che si realizzi una tale catastrofe. L’Italia merita qualcosa di meglio delle carnevalate di Salvini e dell’inaffidabilità di Meloni”.
Osvaldo Napoli ci ha abituato a toni forti del dibattito e ancora questa volta non si smentisce: “ Che Salvini, al pari di Berlusconi- sottolinea- abbia un autentico culto per Vladimir Putin non è più un mistero da qualche anno. L’accordo politico fra la Lega e Russia unita, partito di Putin, è lì a confermarlo. Giusto, allora, che si faccia chiarezza su ulteriori e più inquietanti legami fra le due parti, senza mai dimenticare che il primo, decisivo impulso alla crisi di governo è stato del M5S e del suo leader sfasciacarrozze. Se qualcuno pensa di occultarne le responsabilità addebitando al Salvini la crisi di governo commette un grave errore”.
Ma guarda anche al futuro il leader piemontese di Azione. “Un’intesa con M5S e Conte –commenta Osvaldo Napoli-era e rimane indigeribile per Azione. Draghi è caduto per mano di Conte, Salvini e Berlusconi, cioè i leader di tre forze dichiaratamente, sia pure con diversa intensità, legate a Putin. Una vittoria del centrodestra metterebbe in una situazione di oggettiva difficoltà le relazioni atlantiche ed europeiste dell’Italia”.