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Proposti investimenti per 8 mld l'anno per i prossimi tre anni.
Proposti investimenti per 8 mld l'anno per i prossimi tre anni.
Il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, dall'Assemblea di Bologna, ha lanciato un allarme e un appello all'unità tra istituzioni, politica, sindacati e imprese, per costruire un piano industriale straordinario per rilanciare la crescita dell'Italia.
Nello specifico, Confindustria propone investimenti annuali da 8 miliardi per i prossimi tre anni, auspicando che diventino cinque, in modo da raggiungere una crescita del Pil del 2% e consolidarla nel tempo, tramite un nuovo patto sociale che si basi su responsabilità condivise e visione strategica.
In ambito europeo, Orsini chiede interventi per favorire maggiori investimenti nel settore dell'innovazione, finanziati da fondi pubblici e privati, e una revisione normativa volta a rafforzare la competitività, semplificare la burocrazia e favorire la sostenibilità economica, sociale ed ambientale.
Un tema chiave è l'energia: Orsini ha denunciato i sovraccosti, che sono “un dramma quotidiano” per famiglie e imprese, e chiesto lo scorporo del prezzo del gas da quello delle rinnovabili.
Condividendo le parole della premier, Giorgia Meloni, Orsini ha chiesto di agire subito, coinvolgendo anche i partiti d'opposizione, e proposto di accelerare il ritorno al nucleare, come parte della strategia energetica.
Il numero uno di Confindustria ha, poi, criticato l’attuale Patto di stabilità e crescita, che, secondo lui, è un ostacolo per gli investimenti nel settore industriale: nel caso in cui non venga adattato, ha avvisato, c'è il rischio che diventi un freno allo sviluppo europeo.
L'Ue, ha aggiunto, è invitata a costruire un vero mercato unico degli investimenti e dei risparmi, attraverso il possibile spostamento di flussi finanziari dagli Stati Uniti.
Da parte della Banca Centrale Europea, ha proseguito Orsini, serve più coraggio nella gestione dei tassi d'interesse e nella revisione dei requisiti patrimoniali delle banche, che oggi sono più restrittivi rispetto a quelli di Usa e Cina.
In ambito interno, Orsini ha proposto ai sindacati salari più equi legati alla produttività, in modo da favorire una crescita più condivisa. Ha, quindi, denunciato la perdita di potere d'acquisto e i suoi effetti negativi su consumi e occupazione e chiesto un'azione comune sui contratti pirata, sulle false cooperative e sull’illegalità nel mondo del lavoro.
Riconoscendo i limiti imposti dal debito pubblico, Orsini ha sottolineato come molte proposte di Confindustria siano orientate al risparmio: su 80 provvedimenti proposti, soltanto 8 sono stati approvati, e 6 sono in via di valutazione. Per Orsini, è necessario un cambio di metodo, non di risorse, e un impegno condiviso per andare oltre gli ostacoli decisionali.
Orsini ha anche sottolineato la scelta simbolica di tenere l'Assemblea nazionale a Bologna, e non a Roma, per valorizzare la rete territoriale di Confindustria, che è attiva in tutta Italia.
A conclusione del suo intervento, Orsini ha rilanciato la necessità di rinforzare strumenti come Industria 4.0 e i contratti di sviluppo, e ha chiesto regole chiare, procedure più snelle e tempi certi. In un momento difficile, ha concluso Orsini, è fondamentale creare fiducia e aumentare gli investimenti delle imprese.