Flyboost, negli USA per presentare l’innovativa tecnica italiana per la riabilitazione dei rapaci

Giovanni Granati (GAIA-L'Altritalia Ambiente) al NWRA Symposium

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Giovedì 27 Febbraio 2020
Roma - 27 feb 2020 (Prima Pagina News)

Giovanni Granati (GAIA-L'Altritalia Ambiente) al NWRA Symposium

Giovanni Granati, responsabile di GAIA-L’Altritalia Ambiente per la fauna selvatica, partecipa al NWRA Symposium, l’annuale convegno che vede riuniti i maggiori esperti mondiali che si occupano di riabilitazione della fauna selvatica. La National Wildlife Rehabilitators Association (NWRA) è un’associazione senza fini di lucro creata per soddisfare la specifica esigenza dei riabilitatori della fauna selvatica che desideravano che un'organizzazione nazionale che raccogliesse e diffondesse informazioni e, stabilisse standard per la cura degli animali selvatici. Granati presenterà i suoi studi sulle moderne tecnologie utilizzate per la riabilitazione dei rapaci. Tecnologie, uniche al mondo, applicate alla falconeria e alla reintroduzione visto che i rapaci sono alcune delle specie più a rischio al mondo. Salvare questi uccelli è fondamentale per l’equilibrio dell'ecosistema e una corretta reintroduzione è di fondamentale importanza. Nella maggior parte dei centri di riabilitazione, gli uccelli vengono di solito rilasciati dopo un periodo di confino, in cui vengono addestrati con le classiche tecniche di falconeria da falconieri-custodi. Questo però comporta che gli uccelli vengono rilasciati senza un adeguato recupero muscolare necessario per l'autosufficienza in natura e inotre la maggior parte di essi rimane legata al guardiano-falconiere dopo il rilascio. Senza un adeguato recupero muscolare i rapaci non sono in grado di volare al meglio delle loro capacità, di vedere, nutrirsi e avere una forma fisica sufficiente a cacciare ed effettuare voli prolungati. La metà degli uccelli liberati muore di fame entro una settimana dal rilascio (fonte: Csermely, 2000). In questo caso le tecniche di falconeria possono rivelarsi un sistema inadeguato per la reintroduzione dal momento che i rapaci addestrati tendono a relazionarsi con la figura umana e una volta lasciati liberi continuano a fare affidamento sull’uomo durante la caccia guidati da un istinto predatorio attivato dalla fame. Questo comportamento può essere loro fatale. Giovanni Granati ha messo a punto un metodo di formazione denominato “Flyboost” ed è il primo programma di addestramento studiato appositamente per i rapaci, che combina l'arte antica della falconeria, l'uso delle moderne tecnologie e la protezione dell'ambiente. Questo metodo di allenamento innovativo, basato su allenamenti specifici con droni e altri mezzi tecnologici, rappresenta la risposta perfetta alla domanda, consentendo di superare i problemi individuati nell'adattare le tecniche di falconeria alla reintroduzione. L'uso del GPS e delle telecamere rappresentano quindi uno strumento fondamentale per verificare le dinamiche di volo dei rapaci. In questo modo, specialmente per la reintroduzione di animali feriti, è possibile monitorare il movimento delle ali e capire se il rapace è pronto per essere reintrodotto o meno. La sperimentazione basata su questo metodo di formazione è stata condotta negli ultimi anni in collaborazione con l'Università di Teramo (Italia) "Facoltà di Bioscienze, Agroalimentare e Scienze Ambientali" e "Facoltà di Medicina Veterinaria" i cui studi sono in pubblicazione scientifica su riviste internazionali. Il metodo è stato riassunto in un manuale teorico-pratico che verrà pubblicato dalla casa editrice canadese Hancock House.


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