Focus Cultura, in diretta su Teleuropa Network, una lezione di buon giornalismo

Qual è la differenza tra Billy la rubrica domenicale dei libri del TG1 e quella che invece propone Ten, una delle più antiche e prestigiose reti TV della Calabria? Lo abbiamo chiesto allo scrittore e sociologo Rocco Turi.

di Rocco Turi
Venerdì 23 Dicembre 2022
Cosenza - 23 dic 2022 (Prima Pagina News)

Qual è la differenza tra Billy la rubrica domenicale dei libri del TG1 e quella che invece propone Ten, una delle più antiche e prestigiose reti TV della Calabria? Lo abbiamo chiesto allo scrittore e sociologo Rocco Turi.

Incuriosito dal titolo e dalla “seriosa” esposizione della giornalista, che presentava, ho assistito al programma “Focus cultura”, curato da Rosalba Baldino per l’emittente calabrese Teleuropa. Non si trattava di “serietà ostentata”. Memore dei miei numerosi commenti del tutto negativi di qualche anno fa sul blog “Fattore Erre”, rivolti alla rubrica “Tg1 Billy”, oggi ho assistito a una interessante, anche variegata trasmissione culturale. Chiarisco che “Tg1 Billy” e “Focus cultura” sono programmi diversamente concepiti, anche se entrambi risultano uniti da un unico peccato originale che spiegherò tra poco. Tuttavia, una possibile nota critica sul programma di Rosalba Baldino risulta meno appariscente perché diluita nella tempistica e quasi svanisce. Pertanto, diversamente dal programma “Billy” di Bruno Luverà sul Tg1 domenicale, “Focus cultura” diventa momento intellettuale che arricchisce lo spettatore.

Curare trasmissioni culturali come queste non è semplice e non è sufficiente fermarsi alla presentazione, perché tutti i giornalisti potrebbero farlo anche se ad un basso livello di interesse. Chi si inoltra a curare una trasmissione così, non dovrebbe limitarsi ad una semplice opera di cucitura, perché il giornalista che si dedica a questa pratica dovrebbe essere ben più ferrato rispetto agli altri ed essere in grado di offrire il proprio originale contributo creativo. Ho già spiegato che Bruno Luverà, curatore di Billy, non avrebbe dovuto limitarsi a presentare, ma leggere preventivamente i libri per recensirli, entrare nel loro contenuto e assumersi la responsabilità di ciò che legge e concettualizza, senza soffermarsi alla quarta di copertina. La mia opinione sarà pure esagerata per questa latitudine regionale, magari sarà deformazione professionale, ma è questa la trasmissione culturale tipo a cui sono abituato ad assistere.

È fin troppo semplice, anzi semplicistico e riduttivo, usare l’intervista per far spiegare agli autori il contenuto e la bontà dei loro libri, cos’altro essi potrebbero dire? Autori addirittura scelti si racconta in molti circoli intellettuali con metodo poco oggettivo.

Questo rappresenta un ulteriore grave errore che delimita molto in basso la qualità di una trasmissione culturale; bisognerebbe infatti sperare di essere amico del curatore o amico degli amici e questo non va bene ed è tale il motivo che mi induce ad avere pessima opinione delle trasmissioni dedicate alla presentazione dei libri.

Avevo già definito “pessima” la trasmissione di Luverà, ma questa presentata dalla Baldino risulta essere più interessante nel suo assieme perché “salvata” dalla sua durata. Infatti, in “Focus cultura” c’è chi si occupa di poesia, chi fa una mini lezione tecnica su come sia possibile scrivere un libro, chi presenta le classifiche; ma la trasmissione della giornalista calabrese allarga in senso lato i suoi contenuti anche in altri campi culturali oltre la letteratura, la musica ad esempio; non trascurerei richiami all’arte, alla fotografia, anche ad approcci rischiosi, ma solo se in Calabria fossero presenti autorevoli nomi, oltre la conoscenza diretta o gli interessi localistici.

Focus cultura”, sebbene così realizzata, è una trasmissione che meriterebbe anche un pubblico più ampio perché essenziale e priva di orpelli inutili, laddove la curatrice non fa sfoggio ridondante delle sue conoscenze e si attiene ai canoni essenziali per realizzare una buonissima trasmissione, verso la quale ho espresso spontanei complimenti - ed è questo il motivo che mi ha suggerito di scrivere un commento. Tuttavia, se nota critica si possa fare è che anche la curatrice di “Focus cultura” abbia operato, credo, scelta arbitraria e sostituito con una intervista la sua opera di lettura e critica; lettura e critica che avrebbe certamente meritato il primo posto nella scaletta del programma a cui ho appena assistito, piuttosto che una intervista sebbene di buona qualità.


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