Governo Meloni al lavoro sulla “Riforma della Polizia Locale”
Il Disegno di Legge n. 610 in discussione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato propone la restituzione alla Polizia Locale del proprio status pubblicistico.
(Prima Pagina News)
Lunedì 14 Agosto 2023
Roma - 14 ago 2023 (Prima Pagina News)
Il Disegno di Legge n. 610 in discussione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato propone la restituzione alla Polizia Locale del proprio status pubblicistico.
Di Walter Tommasi

Dopo gli infruttuosi tentativi delle passate legislature anche il Governo “Meloni” prova a mettere mano all’annosa questione della riforma delle Polizia Locali.

Le “guardie delle province e dei comuni”, così definite dal Codice di Procedura Penale, dal 1986 “agenti di Polizia Municipale e Provinciale” (Legge Quadro n. 65 del 07/03/1986) ormai da anni reclamano la loro piena dignità di “agenti di Polizia Locale” quale che sia l’Ente Locale da cui dipendono.

La figura di un operatore di polizia a tutto tondo sul proprio territorio ha soppiantato la storica immagine del Vigile Urbano di Alberto Sordi, così squisitamente interessato a comminare “multe” per il Codice della Strada.

La Polizia Locale ha acquisito nel corso degli anni una fondamentale importanza ai fini del controllo del territorio dimostrata dal coinvolgimento da parte dei Prefetti nell’ausilio alle attività di pubblica sicurezza, in particolar modo nei grandi centri urbani. A questa evoluzione di doveri e responsabilità, però, non è stato corrisposto nell’arco del tempo il meritato riconoscimento a livello normativo.

A quasi quarant’anni dalla pur epocale, per il tempo, Legge 65, raccogliendo il testimone, da ultimo, dalle proposte di legge unificate arrivate in Commissioni Riunite alla Camera dei Deputati nella scorsa legislatura, il Disegno di Legge n. 610 in discussione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato propone la restituzione alla Polizia Locale del proprio status pubblicistico (da cui è stata sottratta con la privatizzazione del rapporto di pubblico impiego del “Decreto Amato” nel 1992-1993) riconoscendo così agli operatori la qualifica di agenti ed ufficiali di pubblica sicurezza (in sintonia con il possesso della qualifica di agente ed ufficiale di polizia giudiziaria) inserendoli in tal modo, a pieno titolo, nel “comparto sicurezza”.

L’ordinamento eminentemente pubblicistico e la chiara formalizzazione delle funzioni di Polizia Locale consentirebbe l’equiparazione del personale, per molti aspetti, a quello delle Forze dell’Ordine (come peraltro già stabilito dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 220 del 21/09/2012) in particolare per quello che concerne il trattamento previdenziale (leggasi equo indennizzo, pensione privilegiata ed accertamento delle cause di servizio) e, non da ultimo, per la dotazione e l’utilizzo dell’armamento che sarebbe ricondotto nell’ambito delle motivazioni di servizio e non già vincolato alle esclusive esigenze di difesa personale.

Il disegno di legge, presentato in Senato il 22 marzo del 2023 ed assegnato alla 1^ Commissione permanente “Affari Costituzionali” il 26 aprile ha subito un primo, e successivamente, il 23 maggio, un secondo rinvio da parte della Commissione Bilancio in attesa della “relazione tecnica” relativa agli oneri a carico della finanza pubblica oltre che ai fini dell’acquisizione del quadro preciso di risorse umane, finanziarie e strumentali utilizzate e delle ulteriori necessità legate alla revisione della normativa.

Tali passaggi sembrerebbero prefigurare una difficile prosecuzione dell’iter ordinario di legge, tuttavia, lo stesso Governo lo scorso mese di giugno ha annunciato di essere al lavoro su una proposta di legge delega per il “riordino delle funzioni e dell’ordinamento della Polizia Locale”: il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha istituito a tal fine al Viminale un “gruppo di studio” per predisporre un disegno di legge volto all’aggiornamento del quadro ordinamentale della Polizia Locale unitamente ai rappresentanti di ANCI, UPI e ai vertici del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.

"É fondamentale – ha sottolineato il Ministro il 6 giugno – dare risposte concrete alle legittime richieste degli operatori della Polizia Locale e mettere a sistema le esperienze maturate sui territori che hanno visto la proficua collaborazione tra le autorità provinciali di pubblica sicurezza e gli amministratori locali. L’obiettivo comune è quello di introdurre nuove misure volte a potenziare gli interventi nella lotta ai fenomeni illeciti e al degrado delle aree urbane, nella prospettiva di un efficace coordinamento di azioni integrate tra i soggetti coinvolti a vario titolo".

In risposta al question - time in I^ Commissione, il Sottosegretario di Stato all'Interno Molteni ha garantito che il gruppo di studio istituito per l’approfondimento del quadro ordinamentale dovrebbe produrre un disegno di legge delega da presentare auspicabilmente entro il mese di settembre.

Si aspettano risposte concrete alle legittime richieste degli operatori della Polizia Locale che attendono maggiori tutele, adeguati strumenti formativi e informativi e la possibilità di disporre di organici congrui rispetto alle funzioni e alle crescenti attività da espletare nei territori di competenza.

Anche le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL ritengono improcrastinabile l’esigenza di: “intervenire sui principali temi a garanzia di un reale miglioramento dell’efficacia ed efficienza delle attività della Polizia Locale, alla luce anche della prioritaria necessità di adeguare il personale in questione, da tempo sottorganico e privo di ulteriori tutele” (nota unitaria del 20/06/23).

Chissà che il 2023, a 37 anni dalla legge del 1986, non sia l’anno giusto per scrivere l’incipit dell’attesa riforma.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

governo
Polizia Locale
PPN
Prima Pagina News
riforma

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU