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Analizzati i cellulari sequestrati.
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Tra Gianluca Savoini e Matteo Salvini non dovrebbero esserci stati contatti diretti. A riferirlo sono alcune fonti interne al Tribunale di Milano, secondo le quali, dalle analisi dei consulenti tecnici incaricati dalla Procura di Milano sui documenti e file all'interno dei due smartphone, non sono state rilevate chat, mail o chiamate tra l'allora Ministro dell'Interno e l'ex portavoce, nel periodo giugno 2018-luglio 2019, e uno dei due telefoni, della società Huaweii, è stato acquistato di recente. Stamani, inoltre, si è tenuta l'udienzza dinanzi al Tribunale di Riesame, che valuterà la richiesta di dissequestro fatta dal difensore di Savoini. Gli inquirenti sospettano che alcuni file utili allo sviluppo delle indagini siano stati volontariamente lasciati sul vecchio telefono, ma sarà ancora da verificare.