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Autorizzazione del Ministero della Cultura per un cantiere-scuola d’eccellenza su 19 opere tra Seicento e Ottocento nel cuore del rione Monti.
Autorizzazione del Ministero della Cultura per un cantiere-scuola d’eccellenza su 19 opere tra Seicento e Ottocento nel cuore del rione Monti.
L’Istituto Restauro Roma ha ottenuto l’autorizzazione formale della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma del Ministero della Cultura per il restauro conservativo di diciannove dipinti su tela custoditi nel convento di San Carlo alle Quattro Fontane, nel Municipio I – rione Monti della Capitale. Il via libera arriva al termine dell’istruttoria avviata sulla richiesta presentata dall’Istituto, proprietario e richiedente, in riferimento alle norme di tutela previste dal Codice dei beni culturali.
L’intervento riguarda opere di età moderna, dal XVII al XIX secolo, comprendenti soggetti sacri, ritratti di pontefici e figure religiose, tutte caratterizzate da un rilevante valore storico-artistico e da una stima economica significativa per ciascun dipinto. Il provvedimento riconosce la piena conformità del progetto di restauro ai requisiti tecnici e normativi, sancendo un passo importante per la salvaguardia del patrimonio pittorico del complesso trinitario.
La campagna di restauro sarà realizzata nei laboratori dell’Istituto Restauro Roma in via Licinio Murena 49, dove le tele verranno trasferite dal convento secondo un protocollo di movimentazione controllata e tracciata. Il progetto prevede l’impiego degli allievi laureandi dell’Istituto, chiamati a operare sotto la guida del direttore architetto Roberto Luciani e della restauratrice di beni culturali e docente Claudia Pagliarulo, trasformando il cantiere in un laboratorio didattico di alto profilo.
Particolare attenzione sarà dedicata alle fasi di imballaggio e trasporto, che dovranno prevedere materiali ammortizzanti, etichettature puntuali e una squadra dedicata, almeno a due operatori, in linea con le prescrizioni della Soprintendenza. La copertura assicurativa “da chiodo a chiodo”, già attivata a carico dell’Istituto, garantisce la tutela delle opere in tutte le fasi del percorso, dall’uscita dal convento al rientro dopo il restauro.
L’alta sorveglianza sull’intervento è affidata alla funzionaria storica dell’arte Ilaria Sgarbozza, coadiuvata dalla funzionaria restauratrice Maria Milazzi, che verificheranno l’aderenza delle operazioni al progetto approvato e alle modalità concordate in sede istruttoria. Sono previsti sopralluoghi e momenti di confronto tecnico per gestire eventuali criticità non prevedibili emerse nel corso delle lavorazioni.
Al termine del restauro, l’Istituto Restauro Roma trasmetterà alla Soprintendenza relazioni tecniche dettagliate e una completa documentazione fotografica in alta risoluzione, con immagini prima, durante e dopo gli interventi, secondo gli standard richiesti. La conclusione positiva del cantiere non solo restituirà piena leggibilità a un nucleo omogeneo di dipinti, ma confermerà il ruolo dell’Istituto come polo di eccellenza per la conservazione e la formazione specialistica nel campo del restauro.
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