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L’artista parigino vive a Bangkok da 35 anni ed è noto come cartoonist e come artista a tutto tondo, molte sue esperienze artistiche sono state recentemente veicolate attraverso le piattaforme social in modi inaspettati e molto intelligenti
L’artista parigino vive a Bangkok da 35 anni ed è noto come cartoonist e come artista a tutto tondo, molte sue esperienze artistiche sono state recentemente veicolate attraverso le piattaforme social in modi inaspettati e molto intelligenti
La mostra “Tne Universe Is An Artist” è in corso nella Capitale thailandese fino al 14 dicembre presso Bangkok Art and Cultural Center BACC
Due monaci buddhisti thailandesi si soffermano davanti alla scultura intitolata “Cosmic Buddha”, parlottano tra di loro, sembrano dubbiosi, nel loro sorriso sereno.
La mostra “The Universe Is An Artist” dell’artista francese Stephane Peray (Steff) presso Bangkok Art and Cultural Center BACC è uno spazio/tempo tranquillo, i visitatori entrano in modo sommesso, estremamente rispettoso ed entrano nella cosmogonia di Stephane Peray, pervasa da concetti astratti e mistici allo stesso tempo, dove il cosmo si popola di ironia, forme deformate con sarcasmo che affascina ed incuriosisce, talvolta nella sua Arte ci trovi anche elementi falliformi divertenti e divertiti.
Stephane Peray, è un cartoonist ed artista francese che vive a Bangok da 35 anni, nato a Parigi nel ’64 e vive in Asia dal 1989. Prima di avviare la sua carriera di cartoonist e autore di vignette per la stampa nel 1997 con la Far East Economic Review di Hong Kong, è stato un photoreporter ed ha collaborato con numerose riviste e testate editoriali straniere di varie Nazioni sparse nel mondo. Membro attivo di “Cartoonist For Peace”, la associazione creata da Kofi Annan.
“Per le mie posizioni su Gaza e sugli orrori che sono stati lì perpetrati, non sono mancate le dure critiche nei miei confronti ed ho anche perso alcuni conoscenti le cui relazioni si sono interrotte a causa delle mie idee manifestate apertamente e contro ogni forma di violenza”, dice Stéphane con sguardo tra il sorpreso ed il mesto. Sorpreso perché non ci si aspetterebbe di perdere amicizie per argomenti del genere e mesto perché alcune persone improvvisamente scompaiono dalla tua scena umana e sociale.
Stephane è stato ed è anche un pittore professionista ed ha già avuto numerose mostre nel mondo. I suoi lavori sono ritenuti ispirati da artisti dei graffiti come Keith Haring e da artisti come Victor Brauner o Wilfredo Lam, a loro volta fortemente influenzati dall’Arte Tribale.
Lo stesso Stephane è un collezionista di oggetti d’arte tribale proveniente da Africa, Oceania, Asia, tutto questo ha solecitato successivamente l’estro pittorico e Stephane non ha più smesso di dipingere dal 2010.
Dal 2020 ha avviato la produzione di serie di edizioni limitate realizzate e fkirmatecon arte digitale allo scopo di avvicinare più facilmente gli acquirenti con budget limitato.
Uno spazio a pate merita la sua esperienza attraverso le piattaforme social. Una sua recente esperienza che ha contribuito alla sua fama in terra di Thailandia, è stata quella di affiggere alcune sue opere su muri, pali della luce, pilastri, in giro per la Capitale thailandese, Bangkok, ed innescare una specie di “Caccia al tesoro”: Stephane pubblica la foto dell’opera affissa in un qualche punto di Bangkok, chiede ai suoi followers di indovinare dove quella singola opera è stata affissa e -se riconosciuta la esatta collocazione- la si può prendere e tenere. In questo modo, la sua idea ha contribuito a conquistare le attenzioni sui social e conquistare sempre più popolarità anche tra i non addetti ai lavori.
“I social oggi danno la possibilità a tutti di esprimere liberamente le proprie opinioni ma molto spesso- afferma Stephane Peray- si scatenano anche gli haters, gente problematica che ha molta rabbia in corpo e che si aggira nelle piattafrme social per spargere veleno esistenziale, cattiveria, malessere. Io mi propongo -invece- di comunicare e diffondere Arte in modo semplice, senza troppi artifici snob. E soprattutto una idea pacificata e tranquilla in un’epoca storia popoata da tragedie, guerre, disastri ambientali e sociali. L’Arte, in quanto tale, non ha confini di religione, colore della pelle, nazionalità. Per me l’Arte è aperta a tutti”.
Stephane Peray è anche un cartoonist che -in modo ironico, sarcatistico e talvolta anche corrosivo- non si nasconde nel criticare i vezzi e le stranezze del Potere attraverso le sue vignette e non si risparmia dal farlo né per quanto riguarda la scena politica thailandese, né per quanto riguarda qualsiasi Nazione straniera, compresi gli Stati Uniti di Trump. Stephane Peray, quindi, conferma che la satira non ha confini e non può averne.