MO: Iran e Google ai ferri corti per la toponomastica del Golfo

Molte piattaforme internazionali assegnano sulle loro mappe virtuali il nome "Arabico" anziché Persico allo specchio d'acqua marina più caldo del pianeta. La Repubblica degli Ayatollah minaccia un'azione legale internazionale per preservare la storicità e l'identità dell'area

di Renato Narciso
Mercoledì 14 Maggio 2025
Teheran - 14 mag 2025 (Prima Pagina News)

Molte piattaforme internazionali assegnano sulle loro mappe virtuali il nome "Arabico" anziché Persico allo specchio d'acqua marina più caldo del pianeta. La Repubblica degli Ayatollah minaccia un'azione legale internazionale per preservare la storicità e l'identità dell'area

Ayatollah e Google sono ai ferri corti. Il National Virtual Space Center iraniano è intenzionato intraprendere un'azione legale contro Google e altre piattaforme internazionali per la distorsione del nome storico del Golfo Persico. Lo ha il portavoce del centro Hossein Dalirian del centro citato dall'IRNA. Dalirian ha affermato che la questione sarà discussa mediante i canali legali internazionali, descrivendola come una falsificazione deliberata di un fatto geografico e storico ben consolidato. Al centro delle polemiche, il nome che Google , ma anche altre piattaforme intenzionali, assegnano al Golfo Persico, definendolo Golfo Arabico. Dalirian ha affermato che il recente utilizzo di diciture inventate di sana pianta ha suscitato forti reazioni da parte dei cittadini iraniani e persino di alcune personalità internazionali. Il portavoce sottolineato che il termine "Golfo Persico" è stato utilizzato in modo costante per migliaia di anni in documenti storici, mappe e trattati, ed è stato riconosciuto da istituzioni autorevoli come il Gruppo di esperti delle Nazioni Unite sui nomi geografici ai sensi della risoluzione 715 del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. Ha inoltre affermato che la Repubblica islamica dell'Iran considera l'uso di nomi falsi una violazione della sua identità nazionale e una violazione dell'articolo 19(3) del Patto internazionale sui diritti civili e politici. Il centro ospiterà presto una sessione di consultazione legale per valutare la questione con esperti legali e rappresentanti degli enti governativi competenti.


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