PERSONE: Anna Maria De Luca, preside, #giornalista freelance, #fotografa globe trotter, scrittrice e ora anche pittrice

A 42 anni ha già un record tutto suo, risulta essere la preside più giovane della Regione Lazio, ma la sua vita è un continuo tourbillon in giro per il mondo.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 29 Aprile 2020
Roma - 29 apr 2020 (Prima Pagina News)

A 42 anni ha già un record tutto suo, risulta essere la preside più giovane della Regione Lazio, ma la sua vita è un continuo tourbillon in giro per il mondo.

PERSONE: Anna Maria De Luca, preside, #giornalista freelance, #fotografa globe trotter, scrittrice e ora anche pittrice
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L’artista che proviamo a raccontarvi oggi è una bellissima ragazza di origini calabresi, Anna Maria De Luca, dirigente scolastico, a Roma, nata a Paola il 18 dicembre 1978, e in ruolo dal 1° settembre 2012, è la più giovane dirigente scolastica del Lazio. Giornalista, laureata in “Scienze della Comunicazione” e in “Teorie e Tecniche psicologiche”, ha lavorato prima in giornali locali (Gazzetta del Sud, Provincia cosentina, Quotidiano della Calabria, Il Quotidiano della Sera) e poi, come freelance, per testate nazionali (La Repubblica, L’Unità, Il Sole 24 Ore inserto Sud) portando avanti inchieste sulle ecomafie ed in particolare sulle navi dei veleni. Grazie alla rete e a internet i suoi quadri hanno già fatto il giro del mondo e uno dei grandi maestri della pittura moderna, il maestro Mimmo Legato la racconta in questo modo: “Se in questi ultimi anni non è facile distinguere, all’interno del mondo delle arti visive, stilemi, indirizzi, cifre, timbricità che acclarano e conclamano l’artista, la stessa cosa non possiamo dire delle apparenti rappresentazioni che imperversano, fragili ed effimeri, nei territori dell’estetica. E questo vale per Annamaria De Luca. Oggi, l’arte vive la multi sensorialità, una libertà assoluta lontana dai confini morfologici. Quell’arte intesa come struttura – forma – colore che ha solcato il ‘900, particolarmente il primo cinquantennio, ha perso la sua elasticità cromatica, il senso e l‘esempio della perizia tecnica, nonché la percezione sistematica di quell’emozione scatenante che sprigionava la creatività. Ciò rallenta magicamente la grammatica e la sintassi del segno, per dare sfogo al gesto, alla sintesi, allo spazialismo, alla materia. Questo breve riesame, chiarisce ed evidenzia che lo stato dell’arte sta sperimentando il suo massimo periodo di debolezza e di instabilità, a volte di caos”. In siffatto contesto, osservando i dipinti di Anna Maria, - precisa il grande pittore- ti immergi in “una poetica di storie e comportamenti che tracciano le spinte propulsive di un’anima dal pensiero sensibile, passionale e travolgente del fare, del sentire e del cercare, dove l’espressione rappresentazione sbircia universi variegati, disposti nelle praterie intergalattiche del suo cielo. Ed è così che assistiamo ad un furore intimo in cui il colore, regista primario della scena, dirama le sue gradazioni cosmiche, dettando i trapassi ritmici, piegati, verso una sur-realtà dove il rigore della natura si allontana per trasformarsi in una fresca emozione interiore”. Pittrice quasi per gioco, forse anche per evasione, o per dare un senso alla propria vita, o anche per fermarsi solo un momento, e anziché andare in giro per il mondo come ha fatto fino ad ora, dedicare il suo tempo a imbrattare tele candide usando colori forti, accesi, avvolgenti e accecanti, dal giallo al blu, passando per il rosso e il verde intenso della foresta amazzonica, e dando sfogo alle mille pulsioni intime che si porta dentro da bambina. Come giornalista freelance di grandi testate italiane e straniere, tra le inchieste più importanti pubblicate, Anna Maria De Luca ne cita una in particolare, quella dedicata al tema delle “violazioni dei diritti umani in Italia”, e alla triste vicenda della clinica degli orrori di Serra d’Aiello (Festival internazionale di giornalismo di Pordenone). Premio Calabria 2004 di giornalismo e letteratura, Anna Maria De Luca collabora dal 2006 con il gruppo Espresso, dal 2010 con la rivista tedesca Spotlight Verlag e con il quindicinale Lavoro Facile. Ha seguito per Repubblica.it le udienze del processo Esma (raccolte nel libro "Vite senza corpi", ed.Gorée). Dal 2008 al 2012 ha lavorato nel Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR), per il "Gruppo di lavoro interministeriale per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica" e per il "Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica” presieduti da Luigi Berlinguer, poi per i due Dipartimenti, ed in particolare per il lancio degli ITS (i nuovi istituti tecnici superiori). Fa parte del gruppo di lavoro ministeriale per l’Educazione ai media e scrive sulla Rassegna dell’Istruzione. Fa parte del Cantiere I, il gruppo di lavoro che ha elaborato la riforma Renzi - Giannini "La buona scuola". Da settembre 2014 lavora in Avviso Pubblico, la rete di amministratori contro le mafie, occupandosi della formazione diretta alle scuole. Nel suo caso “La combinazione di un mare, di un paesaggio, di un fiore o l’agglomerato di una città, perdono il loro significato per assumerne un altro. Una sorta di sotterranea metamorfosi - aggiunge Mimmo Legato- capace di parlare con la stessa spontaneità di una celeste avventura. Segni, forme, linee, materiali, presenti nei lavori di Anna Maria, sono sinonimi di una scrittura in cui si evidenzia l’oggettivazione del vissuto, dove le tessiture cromatiche parlano, con le loro strisciate e con le loro traiettorie, del suo stato esistenziale coniugandosi con l’inesorabile ricerca della fascinazione della vita. Un linguaggio che disvela il finito e l’infinito, il reale e l’irreale”. E non solo pittura di grande effetto emotivo per lei, ma anche e soprattutto tanta letteratura anche. Gli ultimi suoi libri sono "Vite senza corpi. Verità e giustizia per i desaparecidos argentini", edizione Gorèe (2009) - "Quel Giorno. Storie di vittime delle mafie nel racconto dei loro familiari" (ediz. Gruppo Abele), per il 21 marzo 2013 – “Non per il naso" (marketing olfattivo), novembre 2014 – “Nel cuore di chi resta”, edizioni Eraclea, 2015. Quanto basta, insomma, per capire che mai come nel suo caso arte letteratura poesia ed emozioni fisiche sono un mix della stessa medaglia, dettagli di una vita assolutamente turbolenta nevrotica e in continuo divenire, proiettata verso la ricerca dell’impossibile.


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