Nuova bufera nel mondo della televisione per i fuorionda. A finire nell'occhio del ciclone, questa volta, è Michele Guardì, storico regista, autore e ideatore di programmi per la Rai.
La polemica è stata innescata martedì scorso, quando, durante la trasmissione "Le Iene", su Italia 1, è andata in onda una serie di audio con insulti molto gravi da parte del regista de "I Fatti Vostri", raccolti da Filippo Roma.
Secondo quanto precisa il programma, durante gli audio "si sente il regista apostrofare i suoi collaboratori con termini che non andrebbero mai utilizzati".
"Levami sto fro...o di me...a da torno", 'Mi è passata la tr...ia dietro?", "Guarda questo pezzo di m...", "Guarda questi due imbecilli", "Fa levare la mano a quella bagas..., dille che levasse la mano quella stro...", "Dov'è il fro... di me...? Il fro... pigliatelo, dov'è?", "Vagli a dare un calcio in culo a questo porco di figurante", "Che caz... mastica la putt...?", "C'è uno che telefona dietro alla Ricciarelli, andate ad ammazzarlo! Cacciatelo via questo maiale, questo porco che sta telefonando", sono alcune delle frasi ingiuriose che Guardì avrebbe pronunciato.
Il regista si sarebbe rivolto anche contro i conduttori: "Cane Magalli! Levalo porca putt...", "non pigliare quel maiale di Magalli, non lo pigliare".
In premessa alla messa in onda, Roma ha precisato che "capita a tutti di usare un linguaggio colorito con qualche parolaccia, soprattutto capita di farlo quando non siamo ascoltati dai destinatari di quegli insulti" che a volte sono anche "amici e colleghi ai quali vogliamo anche molto bene", ma "ci sono dei termini e delle espressioni che ai giorni nostri non sono accettabili e che in Rai, azienda pubblica, non lo erano neanche qualche anno fa".
Le registrazioni, ha aggiunto Roma, "sarebbero state fatte da qualcuno che racconta di aver sofferto per il linguaggio e i modi che sarebbero stati usati in sua presenza e per il clima sessista e omofobo che avrebbe respirato in generale sul luogo di lavoro. Questa persona ha valutato a lungo se fare una denuncia per mobbing e discriminazione ma poi, per paura delle conseguenze che avrebbe potuto subire, ha preferito rinunciare".
Intercettato dallo stesso Roma, Guardì ha replicato: "E' uno che mi imita bene, non sono io ma è molto simile". E' normale insultare un conduttore? "Per carità, sicuramente no. Quando lo fanno imitando la mia voce, sbagliano". E chi è l'imitatore? "E che ne so, io quelle cose non le dico e se mi imitano non posso farci nulla".
"Può capitare nella vita che lavorando ti scappino delle cose, da qui a dire che chi fa quelle cose - io o un altro - è un omofobo... in un momento di nervosismo può scappare di tutto, anche a casa. Ma le persone le amo e le rispetto, al mio assistente lo chiamo 'porcò'. Dico 'schifoso' per scherzo nella vita. Se qualcuno si è offeso chiedo scusa ma sto scherzando", ha poi spiegato il regista.
"Quelle cose lì delle quali voi parlate io so da dove partono internamente", ha continuato. Da chi e per quale motivo? "Hanno da preoccuparsi perché sono scorrettezze che io non merito", ha replicato Guardì ridendo. Alla domanda se qualcuno ce l'ha con lui, infine, il regista ha risposto: "No, qualcuno si diverte perché sono persone in vista...".
Sull'accaduto, la Rai ha avviato ieri un audit interno, oltre ad aprire tutti i procedimenti necessari del caso.
"Chiedo alla Rai di prendere posizione rispetto a quanto emerso su Michele Guardì", ha dichiarato, in una nota, la Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai, Barbara Floridia (M5S).
"Le sue frasi irriguardose, in qualunque momento siano state pronunciate sono incompatibili con il servizio pubblico, e l’azienda ha il dovere di intervenire pubblicamente tanto più in un momento in cui il dibattito sul linguaggio d'odio e sul contrasto alla cultura sessista, misogina e omotransfobica attraversa in maniera così decisiva il Paese", ha evidenziato la Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai.
"Non ha senso avere un contratto di servizio con previsioni molto specifiche e importanti su questo fronte, se poi non si agisce di conseguenza. Mi aspetto una verifica puntuale da parte dell'azienda sul rispetto del contratto, del codice etico e di ogni altro aspetto che riguarda questa vicenda", ha continuato Floridia.
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