Reggio Emilia: vendono borse griffate online, ma è truffa, denunciati dai Carabinieri

Nei guai inserzionista e cassiere che non spediscono la merce dopo aver intascato i soldi: truffa l’accusa mossa ai 2 dai carabinieri di Fabbrico

(Prima Pagina News)
Martedì 29 Ottobre 2019
Reggio Emilia - 29 ott 2019 (Prima Pagina News)

Nei guai inserzionista e cassiere che non spediscono la merce dopo aver intascato i soldi: truffa l’accusa mossa ai 2 dai carabinieri di Fabbrico

L’inserzionista curava la pubblicazione degli annunci esca su noti siti internet di annunci portando avanti via telefono la trattativa mentre l’amico “cassiere”, intestatario del conto dove finivano i soldi, incassava il danaro delle “vendite fantasma” di borse da donna delle più prestigiose marche. In questo modo il duetto di filibustieri dalle province di Caserta e Napoli hanno raggirato anche una studentessa reggiana che ha risposto all’annuncio concernente la vendita di una borsa Louis Vuitton, che ha pagato 180 euro senza vedersi consegnare la borsa in quanto i due furbastri truffatori incassato il danaro hanno bidonato l'acquirente non consegnando quanto acquistato e sparendo nel nulla. Per questo i carabinieri della stazione di Fabbrico, a cui la studentessa 22enne reggiana ha sporto denuncia, a conclusione di mirate indagini telematiche, hanno denunciato per concorso in truffa alla Procura reggiana una 49enne disoccupata di Castel Volturno e un 61enne disoccupato di Sant’Antino. La prima è risultata l’autrice dell’inserzione e colei che ha portato avanti la trattativa il secondo l’intestatario del carta prepagata dove sono finiti i soldi. Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata da una 22enne di Fabbrico che aveva acquistato su un noto sito internet di annunci una borsa della Louis Vuitton. Dopo aver intavolato via telefono la compravendita riusciva a concludere l’acquisto della borsa per un importo di 180 euro che versava secondo quanto pattuito sulla carta indicatale dalla venditrice. All’accredito dell’importo non è però corrisposta la consegna della borsa in quanto la venditrice spariva nel nulla bidonando la malcapitata reggiana. Materializzato di essere rimasta vittima di una truffa la ragazza si presentava ai carabinieri di Fabbrico formalizzando la denuncia per truffa. Dopo una serie di riscontri tra l’utenza telefonica dove veniva intavolata la trattativa e il conto dove erano stati versati i soldi i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sugli odierni indagati nei cui confronti venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa in concorso per la cui ipotesi di reato venivano denunciati.


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