Trento: truffa oltre 30mila euro ad anziana spacciandosi per Carabiniere, arrestato
L'uomo è stato intercettato da una pattuglia della Sezione Operativa. Il denaro è stato restituito alla vittima. 
(Prima Pagina News)
Lunedì 08 Aprile 2024
Trento - 08 apr 2024 (Prima Pagina News)
L'uomo è stato intercettato da una pattuglia della Sezione Operativa. Il denaro è stato restituito alla vittima. 
Nella giornata del 05 aprile, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Trento, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Verona, hanno arrestato un cittadino italiano quarantenne, originario della Provincia di Napoli, poiché individuato quale responsabile di una truffa ad una signora, classe 1933, avvenuta nella medesima mattinata a Trento.

I Carabinieri di Trento già da qualche tempo avevano organizzato una serie di servizi specifici in borghese nelle fasce orarie ritenute più “sensibili” (principalmente la tarda mattina ed il primo pomeriggio) a seguito di una recrudescenza del fenomeno delle truffe in danno delle persone anziane, registratasi proprio nel corso delle ultime settimane nel territorio Provinciale. L’attività dell’Arma si stava, in particolar modo, focalizzando sul tentativo di individuare tempestivamente soggetti di potenziale “interesse operativo” che rispondessero al “profilo” già elaborato sulla scorta delle precedenti denunce ricevute dalle vittime di questo odioso reato.

In tal senso, proprio nella tarda mattinata di venerdì, una pattuglia della Sezione Operativa ha intercettato uno dei soggetti monitorati, che con fare sospetto si stava aggirando dalle parti di via Vittorio Veneto in procinto di salire su un taxi.

I militari hanno così deciso di seguire il veicolo, al fine di capire dove fosse diretto, raccogliendo contemporaneamente informazioni varie dai colleghi delle Stazioni circa le ultimissime truffe perpetrate sul territorio, e rafforzando così i sospetti sul conto del passeggero del taxi che già aveva imboccato l’autostrada in direzione di Verona, destinazione insolita per un viaggio a bordo di un taxi.

Con il supporto dei colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Verona, il taxi è stato bloccato nel veronese e il soggetto immediatamente perquisito, e quindi trovato in possesso numeroso denaro contante (quasi 40.000 euro) e gioielli di valore.

E’ stato contemporaneamente verificato che la sua ultima vittima è stata nella stessa mattinata una anziana trentina, a cui il pregiudicato ha riferito di essere un “Maresciallo dei Carabinieri” e che la nipote era appena incorsa in un incidente stradale e che per essere rilasciata doveva pagare una sorta di cauzione in contanti.

La signora ha pertanto consegnato la cifra di oltre 30.000 euro in contanti nonché dei monili d’oro che indossava sempre su richiesta del malfattore.

Va evidenziata l’abilità e l’empatia con cui queste persone riescono ad entrare in confidenza con le vittime, quest’ultime tali pertanto non sempre per ingenuità, in quanto gli autori preparano “il terreno” con una telefonata che preannuncia la visita (a cura di un complice che si spaccia anch’esso per carabinieri), acquisiscono preventivamente qualche informazione su luogo e condizione familiare della vittima, giocano sull’elemento sorpresa e fanno leva sugli affetti familiari narrando del coinvolgimento di un congiunto, e soprattutto hanno capacità persuasive e di recitazione estremamente efficaci.

Quanto sottratto all’anziana le è stato interamente restituito dai militari che hanno proceduto, e si stanno rintracciando ulteriori vittime dell’arrestato, che era in possesso di ulteriore refurtiva.

Dopo l’attività intrapresa lo scorso anno tra Stazioni Carabinieri e circoli parrocchiali, con circa 5000 anziani incontrati finora in Trentino, oggi numerosi sono fortunatamente i tentativi non andati a segno, con l’anziano che ha sospetti quando viene ingaggiato e chiama un parente o il 112. Tuttavia il fenomeno è ancora frequente, soprattutto in Val d’Adige e al momento, statisticamente, su 5 tentativi purtroppo 1 ancora va in porto. Motivo per cui l’Arma continuerà, soprattutto nelle zone periferiche, a svolgere conferenze ed incontri a favore degli anziani.

Al riguardo pertanto si coglie l’occasione per ribadire ancora una volta la necessità di maturare una sana diffidenza verso qualsiasi persona che al telefono si presenti come parente, un appartenente alle Forze dell’Ordine, un “tecnico Comunale” o dipendente di qualunque azienda che fornisca servizi, allorquando la chiamata sia finalizzata a richiedere denaro o, per assurdo, un corrispettivo in monili pur di poter far fronte ad una paventata esigenza e/o problematica improvvisa.

Il consiglio è infatti quello di chiamare sempre il “112” anche al minimo dubbio, nella consapevolezza che, di norma, nessuna Forza dell’Ordine, Ente o società chiederà mai, per alcun motivo, il pagamento di qualsiasi tipo di prestazione attraverso telefonate che lo sollecitino tramite metodi che non siano legalmente e sicuramente tracciabili.

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