Ucraina: Stoltenberg propone fondo da 100 mld per aiuti a Kiev
"La Nato sta trasformando il pacchetto di assistenza globale all’Ucraina in un programma di assistenza pluriennale".
(Prima Pagina News)
Mercoledì 03 Aprile 2024
Roma - 03 apr 2024 (Prima Pagina News)
"La Nato sta trasformando il pacchetto di assistenza globale all’Ucraina in un programma di assistenza pluriennale".
La prima giornata della Ministeriale Esteri della Nato a Bruxelles è stata incentrata sulla proposta di un fondo di aiuti all'Ucraina per 100 miliardi di dollari, avanzata dal Segretario Generale, Jens Stoltenberg.

L'indiscrezione su questa proposta era in giro da ieri, ed è stata confermata stamani dallo stesso Stoltenberg, durante il punto stampa.

“La Nato sta trasformando il pacchetto di assistenza globale all’Ucraina in un programma di assistenza pluriennale. Stiamo aiutando l’Ucraina ad avvicinarsi agli standard della Nato in tutti i settori, dagli approvvigionamenti alla logistica, e stiamo sostenendo gli sforzi di riforma di Kiev per avvicinarla sempre di più all’Alleanza.

L’Ucraina diventerà membro della Nato. È una questione di quando, non di se”, ha detto il Segretario Generale dell'Alleanza Atlantica, arrivando a Bruxelles.

Bisogna rendere gli aiuti a Kiev più solidi e prevedibile, perciò, ha aggiunto Stoltenberg, “stiamo discutendo su come istituzionalizzare maggiormente il sostegno all’interno di un quadro Nato. Perché crediamo fermamente che il sostegno all’Ucraina debba dipendere meno dalle offerte volontarie a breve termine e più dagli impegni a lungo termine dell’Alleanza”.

In questo modo “daremo all’Ucraina ciò di cui ha bisogno, e cioè un sostegno a lungo termine e prevedibile. Questo manderà anche un messaggio a Mosca”, ha concluso. Il messaggio per il Cremlino è che la vittoria in Ucraina non arriverà attendendo lo sfiancamento degli alleati.

A conferma di quanto detto da Stoltenberg sono poi arrivate le dichiarazioni del Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha riaffermato che la proposta di istituire un fondo è “interessante”, ma andrà valutata sotto il punto di vista tecnico e giuridico.

“Oggi è stata ribadita la volontà di sostenere l’Ucraina da parte di tutti quanti, poi vedremo le scelte tecniche come si potranno applicare e realizzare”, ha proseguito Tajani.

Il dibattito, quindi, è ancora aperto. “Certamente tutti quanti vogliamo sostenere l’Ucraina, ma non siamo in guerra con la Russia, come emerso chiaramente dal dibattito”, ha detto ancora il Ministro degli Esteri, che stamani, durante un evento al Parlamento Europeo, ha anche ribadito il no all'invio di soldati italiani in Ucraina. “Vogliamo far sì che l’Ucraina possa difendersi, perché qui si tratta di difendere il diritto internazionale e impedire che prevalga la legge del più forte”, ha detto Tajani, parlando con i cronisti.

Il fondo di cui oggi si è parlato dovrebbe avere una durata di 5 anni e potrebbe essere approvato durante il summit di Washington, in programma dal 9 all'11 luglio.

“Speriamo di procedere verso il consenso e di avere un accordo entro il vertice”, ha detto Stoltenberg stamani, spiegando che la proposta è dovuta alla situazione sul territorio ucraino. Questo piano, peraltro, potrebbe essere il lascito di Stoltenberg, che dal 1 ottobre non sarà più alla guida dell'Alleanza Atlantica.

“La Nato è, e rimarrà, un’Alleanza difensiva. E la Nato non è, e non sarà, una parte in causa nel conflitto in Ucraina”, ha riaffermato l'ex premier norvegese durante la conferenza stampa conclusiva della prima giornata della Ministeriale Esteri della Nato, replicando a quanto detto dal Ministro ungherese Peter Szijjarto, che si è detto contrario ad un aumento degli aiuti per Kiev, perchè potrebbe portare ad una guerra tra Nato e Russia.

“Si tratta di una guerra di aggressione da parte della Russia che invade un altro Paese, violando il diritto internazionale. E l’Ucraina ha il diritto, secondo il diritto internazionale, di difendersi. E noi, in quanto amici dell’Ucraina, abbiamo il diritto di sostenere il diritto all’autodifesa dell’Ucraina. Questo non ci rende parte del conflitto”, ha aggiunto.

“Questo è un momento critico. Il popolo ucraino continua a difendere il proprio Paese con abilità e coraggio e gli ucraini hanno dimostrato più volte di esserne capaci. Non sono a corto di coraggio, ma di munizioni. Dobbiamo intervenire subito per garantire che il nostro sostegno sia destinato a durare nel tempo”, ha poi riaffermato Stoltenberg.

Nell'incontro odierno, ha proseguito, “gli alleati hanno concordato di procedere con la pianificazione di un maggiore ruolo della Nato nel coordinamento dell’assistenza alla sicurezza e della formazione”. I dettagli saranno messi a punto nell'arco delle prossime settimane. “Ma non commettete errori. L’Ucraina può contare sul sostegno della Nato ora e per un lungo periodo”, ha detto ancora Stoltenberg.

Il fatto che la Nato abbia un quadro più solido per il coordinamento dell'assitenza alla sicurezza, ha poi precisato, non significa che l'Alleanza sia in guerra con Mosca; “Gli alleati faranno fondamentalmente lo stesso che fanno oggi su base bilaterale o in altri contesti, l’Ue, il formato Ramstein e le coalizioni di capacità multilaterali. Quindi, creando un quadro Nato più forte, garantiremo una maggiore trasparenza, una maggiore condivisione degli oneri, una maggiore prevedibilità e un impegno più solido, che è importante per aiutare gli ucraini a pianificare, ma invia anche un messaggio al presidente Putin. Non può aspettarci sul campo di battaglia. Deve sedersi e negoziare un qualche tipo di accordo in cui l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente”.

Secondo molti osservatori, questo piano di aiuti sembra essere un'azione in vista di un possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca dopo le prossime Elezioni Presidenziali statunitensi, che potrebbe determinare una riduzione dei sostegni a Kiev. “Ogni giorno di ritardo nella decisione degli Stati Uniti di fornire maggiore sostegno all’Ucraina ha conseguenze sul campo di battaglia”, ha detto Stoltenberg. “Questo è uno dei motivi per cui gli ucraini ora devono razionare le munizioni e perché stanno lottando per tenere il passo con i russi, che ora sono in grado di superarli con più armi e munizioni di quante ne abbiano gli ucraini. Abbiamo quindi la responsabilità, in quanto alleati della Nato, di prendere decisioni e di garantire che gli ucraini ricevano le munizioni necessarie per poter continuare a respingere gli invasori russi. È quindi urgente che gli Stati Uniti prendano una decisione e che il Congresso sia effettivamente in grado di trasformare la maggioranza dell’opinione pubblica statunitense, ma anche il Congresso degli Stati Uniti, in una decisione concreta”, ha aggiunto, precisando di attendersi novità in breve tempo in questo senso.

L'Ucraina, ha ribadito ancora Stoltenberg, ha bisogno di più armi per affrontare l'esercito russo, che sta ricevendo aiuti militari da Iran e Corea del Nord, mentre la Cina non si sta opponendo alla politica del Cremlino. Per questo, bisogna dare maggiore sostegno o trovare un'alternativa. “Gli aiuti degli alleati asiatici - ha precisato Stoltenberg - hanno conseguenze sulla sicurezza regionale e globale. Le nazioni di tutto il mondo che condividono la stessa mentalità devono fare fronte comune per difendere un ordine globale governato dalla legge e non dalla forza”.

Domani, alla Ministeriale Esteri interverrà l'ucraino Dmytro Kuleba, che oggi è tornato a chiedere più munizioni: "Siamo l'unico Paese al mondo che si difende da attacchi di missili balistici quasi ogni giorno: tutte le batterie Patriot disponibili ci devono essere consegnate al più presto".

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