Venezia: incidente sul catamarano, Anna lavorava senza contratto

In un video ci sono gli ultimi istanti della vita della ragazza: aveva cercato di salvarsi.

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Lunedì 19 Maggio 2025
Venezia - 19 mag 2025 (Prima Pagina News)

In un video ci sono gli ultimi istanti della vita della ragazza: aveva cercato di salvarsi.

E' arrivata la svolta nelle indagini sulla morte di Anna Chiti, la 17enne morta sabato a Venezia, in un incidente sul catamarano charter su cui si trovava a bordo: la ragazza stava lavorando come "marinaia", ma senza un contratto.

Dopo aver ascoltato il consiglio di una sua amica, che aveva svolto quella mansione l'anno scorso, era stata ingaggiata qualche giorno prima dallo skipper della barca turistica, che fa capo ad una società, per una specie di prova. Nel corso delle prossime ore, la Procura di Venezia riceverà un rapporto dettagliato sulle indagini condotte dalla Capitaneria di Porto, in base a cui saranno fatte valutazioni per accertare le responsabilità, che dovranno comprendere anche gli aspetti giuslavoristici.

E' molto probabile che i magistrati ordinino l'autopsia sul corpo della ragazza, ma l'incarico non è stato ancora conferito.

Intanto, un video delle telecamere di sicurezza della Marina di Santelena, la darsena dove il catamarano stava attraccando, ha immortalato gli ultimi istanti di vita di Anna. Ora, è difficile stabilire se sia stata la ragazza a decidere di aiutare il comandante raccogliendo la cima che serviva ad attraccare o se qualcuno le abbia chiesto di farlo.

Il titolare della Marina Santelena, Stefano Costantini, ha spiegato che sabato pomeriggio c'era un vento di scirocco piuttosto forte, stimato in circa 15 nodi, che rendeva difficile l'attracco per il catamarano, costituito da mura alte e un tendalino che produceva un effetto 'vela'. Lo skipper, però, non avrebbe chiesto aiuto al personale della darsena, che era lì pronto.

Dopo l'incidente, l'uomo ha visto il video, che poi è stato consegnato agli inquirenti. Secondo quanto ha riferito, Anna stava cercando di saltare sul pontile con la cima in mano, ma è inciampata ed è finita in acqua. Riemersa subito, ha cercato di salire sul catamarano, ma la cima si è agganciata all'elica che si stava muovendo, perché la barca era in fase di manovra, e l'ha trascinata giù, uccidendola.

In quei momenti di panico, tra le urla di chi aveva visto tutto, il comandante si è tuffato per primo, ma non è riuscito a sciogliere la cima dall'elica. Soltanto un sommozzatore, arrivato subito dopo, ha potuto raggiungere il cadavere della ragazza, che era imprigionato sotto allo scafo, riuscendo a tagliare la corda.

La ragazza è rimasta sott'acqua per pochi minuti, ma tanto è bastato perché si verificasse una tragedia. Ogni tentativo di rianimarla si è rivelato inutile. 

L'incidente ha sconvolto il personale della darsena: "Non dormo da due notti, continuo a pensarci", ha ammesso Costantini. Sconvolti anche i turisti, che erano a bordo della barca per una festa e non hanno potuto far nulla per evitare l'irreparabile.


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