Verona: polemica sull'esibizione del baritono Abdrazakov all'Arena. Fondazione: "Non prenderà parte al 'Don Giovanni'"

La Fondazione di Navalny: "E' un sostenitore pubblico di Vladimir Putin".

(Prima Pagina News)
Giovedì 06 Novembre 2025
Verona - 06 nov 2025 (Prima Pagina News)

La Fondazione di Navalny: "E' un sostenitore pubblico di Vladimir Putin".

"Ildar Abdrazakov non prenderà parte all'opera Don Giovanni, in programma al Teatro Filarmonico di Verona dal 18 al 25 gennaio 2026". E' quanto ha annunciato, in una nota, la Fondazione Arena di Verona, in merito alle polemiche sull'esibizione del baritono russo, ritenuto vicino a Vladimir Putin.

L'Anti-Corruption Foundation, fondata dall'oppositore defunto Alexei Navalny, ha lanciato un appello contro la sua esibizione: "Un altro alleato e propagandista di Putin sta progettando di esibirsi in Italia".

"Ildar Abdrazakov è un basso-baritono russo e un sostenitore pubblico di Vladimir Putin. Nel 2024 è stato un rappresentante di fiducia per la campagna presidenziale di Putin e ora dirige il Teatro dell'Opera e del Balletto di Sebastopoli, nella Crimea occupata, in Ucraina. Prevede di esibirsi al Teatro Filarmonico di Verona, in Italia, il 18, 21, 23 e 25 gennaio 2026. È anche ansioso di raggiungere l'Europa, soprattutto perché possiede una lussuosa villa qui", ha accusato la Fondazione di Navalny.

"Se non interveniamo, avrà successo. Chiediamo al teatro di sostituire l'artista e di stabilire uno standard chiaro: i palcoscenici europei non devono fornire una piattaforma ai sostenitori pubblici attivi della guerra del Cremlino".

Nei giorni scorsi, l'Associazione Liberi Oltre le Illusioni aveva chiesto alla Fondazione Arena di Verona e ai suoi soci fondatori (ministero della Cultura, Regione Veneto, Comune di Verona, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Verona e Cattolica Assicurazioni) e al Teatro Filarmonico "di agire con responsabilità e di bandire Ildar Abdrazakov".

Questa polemica riporta alla memoria la vicenda del direttore d'orchestra Valery Gergiev, anche lui criticato per le sue posizioni ritenute vicine a Putin, il cui concerto dello scorso 27 luglio alla Reggia di Caserta era stato cancellato, portando anche ad uno scontro con l'ambasciata russa a Roma.


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