Amianto: Italia prima in Europa per morti, 7mila nel 2024

Bonanni (Ona): "L'amianto non ha ancora messo al bando l'Italia".

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Lunedì 28 Aprile 2025
Roma - 28 apr 2025 (Prima Pagina News)

Bonanni (Ona): "L'amianto non ha ancora messo al bando l'Italia".

Non si ferma la strage dell'amianto: lo scorso anno, in Italia, ci sono stati 7mila morti, 60 mila in 10 anni. E il Paese, superando Germania e Francia, ha il primato negativo a livello europeo per decessi da mesotelioma.

Nel mondo sono più di 200 mila i morti per malattie correlate, stando ai dati rilevati con preoccupazione dalle Nazioni Unite, che per l'Osservatorio Nazionale Amianto (Ona) potrebbero anche essere sottostimati, perché non si tiene conto degli Stati "canaglia" che omettono di segnalare e registrare i casi di malattia e morte per amianto e i decessi dovuti alle esposizioni ambientali.

Oggi è la giornata per ricordare le vittime dell'amianto, e il Presidente dell'Ona, Ezio Bonanni, dice: "Sono stati 7 mila i morti solo nel nostro paese nell'ultimo anno, e il bando globale dell'amianto che semina morte è ancora una utopia. Sono numeri che non appartengono al passato. Sono volti, storie, famiglie spezzate oggi. Molti non sapevano, altri sono stati ignorati. Troppi sono stati sacrificati nel nome del profitto. Non è più ammissibile che ci governi la lobby dei produttori del minerale killer e che le bonifiche vadano a rilento, nonostante la chiara presa d'atto di tutte le Istituzioni".

Il mesotelioma maligno è un tumore raro che colpisce, in prevalenza, soggetti di sesso maschile. In Italia, rappresenta lo 0,8 per cento dei tumori diagnosticati negli uomini e lo 0,3 per cento dei casi diagnosticati nelle donne. Il 90% dei casi di mesotelioma maligno è dovuto all'esposizione all'amianto, sostanza utilizzata negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.

Dato che, solitamente, passano alcuni decenni tra l'esposizione e l'eventuale insorgenza del mesotelioma, si attende un aumento dei casi nei prossimi anni, con un picco tra la seconda e la terza decade degli anni Duemila. Tutte le diagnosi di mesotelioma vengono segnalate al Registro nazionale mesoteliomi.

L'amianto è stato messo al bando in Italia nel 1992. "Ma l'amianto non ha ancora messo al bando l'Italia - prosegue Bonanni -. Questa giornata nazionale non è solo memoria. È un grido. Un richiamo alla responsabilità, alla bonifica, alla giustizia per le vittime e alla tutela di chi oggi vive, lavora, studia in luoghi contaminati. In questa giornata, ricordiamo i caduti invisibili dell'amianto. E riaffermiamo un impegno: mai più profitto sulla pelle delle persone. Mai più silenzio. Mai più vittime".

L'indice di mortalità è di quasi il 93% dei casi. Ogni anno si riscontrano 10mila nuove diagnosi di mesotelioma, prevalentemente negli uomini, per motivi professionali, tra gli operai negli stabilimenti o nei siti militari e, in particolare, nelle Regioni più a rischio, cioè Lombardia, Piemonte, Liguria e Lazio, che rappresentano più del 56% dei casi registrati.

Stando all'Oms, sono quasi 125 milioni i lavoratori esposti all'amianto, e ogni anno più di 107 mila muoiono a causa di questa sostanza cancerogena.

Allo scorso anno, in Italia ci sono "40 milioni di tonnellate di amianto all'interno di un milione di siti e micrositi, di cui 50mila industriali, e 42 di interesse nazionale. La situazione è ancora più drammatica - prosegue l'Ona - in quanto il pericoloso cancerogeno è presente anche negli edifici di 2.500 scuole (stima 2023), all'interno delle quali sono esposti più di 352.000 alunni e 50.000 soggetti del personale docente e non docente. Ancora, 1.500 biblioteche ed edifici culturali compresi almeno 500 ospedali (stima per difetto perché la mappatura Ona è ancora in corso), hanno componenti in amianto nelle strutture e negli impianti tecnici, in particolare termici, elettrici e termoidraulici".


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