Amintore e Maria Pia Fanfani: domani 23 giugno, a Roma, all’asta la storia più illustre della Repubblica Italiana
È ormai ufficiale, e soprattutto “inarrestabile”. Domani,mercoledì 23 giugno, a Roma andrà definitivamente all’asta parte del patrimonio storico e personale dell’ex Presidente del Senato Amintore Fanfani e di sua moglie Maria Pia Tavazzani, per lunghi anni Presidente della Croce Rossa Italiana. Con i proventi dell’asta- spiega la Bertolami Art, verranno pagati i debiti lasciati da Maria Pia Fanfani morta il 7 novembre di due anni fa.
di Pino Nano
Martedì 22 Giugno 2021
Roma - 22 giu 2021 (Prima Pagina News)
È ormai ufficiale, e soprattutto “inarrestabile”. Domani,mercoledì 23 giugno, a Roma andrà definitivamente all’asta parte del patrimonio storico e personale dell’ex Presidente del Senato Amintore Fanfani e di sua moglie Maria Pia Tavazzani, per lunghi anni Presidente della Croce Rossa Italiana. Con i proventi dell’asta- spiega la Bertolami Art, verranno pagati i debiti lasciati da Maria Pia Fanfani morta il 7 novembre di due anni fa.
Ormai ci siamo davvero. Inizialmente in programma per la giornata di giovedì 10 giugno, alle 15.00 a Palazzo Caetani Lovatelli sede romana della casa d’aste Bertolami, la famosa Asta “Maria Pia e Amintore Fanfani” si aprirà dunque ufficialmente mercoledì 23 giugno.

È la prima volta che per una Asta internazionale di questa rilevanza si decide un rinvio così improvviso, ma forse alla base di questa singolare decisione - si lascia sfuggire qualcuno alla Camera dei Deputati- ci sarebbe stata l’interrogazione parlamentare presentata dalla senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena, componente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, che formalmente ha chiesto che sia il ministro Dario Franceschini in persona a rispondere ai suoi dubbi e ai suoi quesiti.

Da qui, forse, la decisione presa nelle settimane scorse di rinviare l’Asta già programmata per il 10 giugno. Probabilmente per capire meglio cosa avrebbe risposto il ministro Franceschini, o molto più probabile per cercare di trovare una mediazione possibile tra lo Stato e gli eredi Fanfani. Naturalmente in tanti in queste ore e da giorni, nei Palazzi del Potere, Camera Senato ma anche al Quirinale, si domandano come mai gli eredi Fanfani abbiamo deciso di vendere il patrimonio storico e istituzionale dell’ex Presidente del Consiglio Amintore Fanfani e di Maria Pia Fanfani, che per lunghi anni è stata Presidente della Croce Rossa Italiana.

E la risposta ci viene direttamente dalla Casa D’Asta, che in una nota ufficiale diramata in questi giorni precisa che alla base di questa scelta ci sarebbero i debiti lasciati dalla stessa Maria Pia Fanfani, morta all’età di 97 anni, il 7 novembre 2019.

Riportiamo in maniera testuale il testo del comunicato della Casa d’Asta Bertolami: “Per espressa volontà di Maria Pia Tavazzani Fanfani, i proventi ricavati dalla vendita dei suoi oggetti personali saranno impiegati per onorare tutte le piccole pendenze a cui la morte, sopraggiunta all’età di 97 anni, non le aveva dato il tempo di far fronte. Per il resto il suo lascito è morale”.

Nel frattempo, però, la vicenda dell’asta è diventata un vero e proprio caso politico nazionale. "Il prossimo 23 giugno a Roma - si legge nell’interrogazione parlamentare presentata dalla senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena, membro della Commissione Giustizia di Palazzo Madama- andranno vendute all’asta, fra le tante altre cose, le onorificenze di Stato che il Presidente Amintore Fanfani ha ricevuto in dono in giro per il mondo incontrando, da Presidente del Consiglio e da rappresentante dell’Italia repubblicana, i “Grandi della Terra”. Parliamo di oggetti che valgono un patrimonio, davvero difficile da monetizzare o trasformare in moneta corrente, un patrimonio soprattutto ideale e istituzionale, onorificenze che dimostrano quanto il Presidente Amintore Fanfani fosse amato e ammirato in ogni angolo della terra. Conosciamo il mondo della politica da troppo tempo per non dirvi che la collezione delle onorificenze di casa Fanfani è (assolutamente sì) una rarità esclusiva nel mondo, e che neanche il Presidente più amato d’America ha mai vantato e avuto".

"Molte di queste onorificenze sono rarissime, ma lo si intuisce subito dal prezzo di base d’asta con cui vengono presentate, da un minimo di 2 o anche 3 mila euro iniziali, onorificenze tempestate da diamanti e da pietre preziose. Insomma, regali istituzionali importanti per il Presidente Fanfani, ben conservati e ancora perfettamente intatti nel loro splendore originario. La domanda più scontata che vorremmo porre al Ministro della Cultura Dario Franceschini, conoscendo soprattutto la sua immensa sensibilità istituzionale, è questa: Signor Ministro, ma si può mandare all’asta tutto quello che è stata la vita pubblica di un grande Statista e leader politico italiano come Amintore Fanfani? Le sembra naturale che vengano vendute “al miglior offerente” onorificenze (ma non solo) che i Capi di Stato di tutto il mondo hanno regalato allo stesso Fanfani riconoscendo in lui la supremazia e il ruolo strategico del nostro Paese? Signor Ministro, ma come si fa a vendere all’asta la Gran Croce della Repubblica Italiana donata a Fanfani dal Capo dello Stato del suo tempo, che potrebbe essere stato il Presidente Gronchi, ma anche lo stesso Pertini, o anche lo stesso Presidente Cossiga. Non le sembra tutto questo forse un tantino “politicamente scorretto”?".

La senatrice Fiammetta Modena si rivolge al Ministro Franceschini e gli offre su un piatto d’argento la soluzione forse ideale: “Dario Franceschini farebbe ancora in tempo -scrive l’esponente azzurra al Ministro dei Beni Culturali- a salvare il salvabile. L’acquisisca il Mibact la Gran Croce della Repubblica Italiana, e si eviti in questo modo che la massima onorificenza dello Stato italiano vada a finire in mano di chiunque, o che possa finire chissà dove, comprata magari da chi ha tanti soldi ma alla fine non sa neanche cosa si porta a casa, o di cosa realmente si tratta. Giudichi Lei, da solo e in piena coscienza, signor Ministro, quante “chicche internazionali” saranno battute all’asta nelle prossime settimane a Roma". E giù l’elenco delle “perle” messe in vendita.

In realtà, come si fanno a vendere “al migliore offerente” le foto del vecchio leader DC autografate dai “potenti del mondo”? Due fotografie sono di Papa Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli); una di Papa Paolo VI (Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini), una di Aldo Moro Presidente della Democrazia Cristiana; di Giovanni Spadolini, Presidente del Senato dal 1987 al 1994 e Presidente del Consiglio dei Ministri dal 1981 al 1982; dello stesso Presidente della Repubblica Antonio Segni; di Gamal Abd el-Nasser, Presidente d’ Egitto; di Erhard, Ludwig William Cancelliere Federale della Germania Ovest, predecessore di Konrad Adenauer; di Karamanlis Konstantinos, Presidente della Repubblica Greca dal 15 maggio 1980 al 10 marzo 1985; di Olav V, Alexander Edward Christian Fredrik, re di Norvegia; di Gustavo VI Adolfo di Svezia; di Baldovino e Fabiola sovrani del Belgio; dell’indimenticabile Maestro del cinema e del Teatro Franco Zeffirelli; di MacMillan, Harold - Lord Maurice Harold Macmillan Conte di Stockton; di Frà Franz Von Lobstein, Guida Spirituale del Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di San Giovanni Battista di Rodi e di Malta; di Federica di Hannover, regina consorte di Grecia; di Husayn Re di Giordania; di Filippo di Edimburgo, di Rama X Maha Vajiralongkorn, attuale re di Thailandia. Ma non solo questo. All’asta ci sono anche decine di caricature dedicate alla Prima Repubblica (Segni, Conte Sforza, Merlin, Vanoni, Tremelloni, Taviani, Piccioni, Saragat, Lombardo, Porzio,) e di vignette disegnate dallo stesso Presidente Fanfani, appassionato di pittura sin da ragazzo, anche qui un patrimonio artistico di non poco conto e di grande valore istituzionale.

Così come ci sono anche decine di attestati e di pergamene della Croce Rossa Italiana in vendita, pergamene intestate a Maria Pia Fanfani che della Croce Rossa è stata testimonial internazionale e Prima Donna CRI al mondo. È in vendita persino la pergamena con cui il Ministro della Sanità del tempo assegna a Maria Pia Fanfani la Medaglia d’Oro della Sanità italiana, per il lavoro da lei svolto in favore della Croce Rossa Italiana.

Ma c’è soprattutto il celeberrimo casco nero della Croce Rossa Italiana che Maria Pia Fanfani ha indossato per lunghi anni su tutti i fronti caldi del mondo e che usava immancabilmente sempre nelle sue foto ufficiali come ambasciatrice della Croce Rossa Italiana. Prezzo a base d’asta 50/100 euro.

Possibile che la Croce Rossa Italiana non possa spendere una somma del genere per conservare in una bacheca del proprio edificio lo storico “basco da guerra” di donna Maria Pia Fanfani? Ma questa è solo la prima puntata di questa singolare telenovela di Stato. Perché la seconda parte dell’asta è in calendario, poi, nella prima decade del mese di luglio.

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