Calabria, 30 anni dopo la Strage il sindaco di S.Onofrio Maragò: “Basta con questa storia. Qui non tutto è mafia”
Intensa e ricca di significati la cerimonia che si è tenuta ieri giorno della Befana in Piazza Umberto I a Sant’Onofrio, piccolo centro della provincia di Vibo Valentia in Calabria, a distanza di 30 anni dalla strage dell’Epifania, un evento tragico -ha ricordato il sindaco Onofrio Maragò- che ha segnato profondamente l’animo e la socialità di questo paese.
(Prima Pagina News)
Giovedì 07 Gennaio 2021
Vibo Valentia - 07 gen 2021 (Prima Pagina News)
Intensa e ricca di significati la cerimonia che si è tenuta ieri giorno della Befana in Piazza Umberto I a Sant’Onofrio, piccolo centro della provincia di Vibo Valentia in Calabria, a distanza di 30 anni dalla strage dell’Epifania, un evento tragico -ha ricordato il sindaco Onofrio Maragò- che ha segnato profondamente l’animo e la socialità di questo paese.
A mezzogiorno, alla presenza di un piccolo gruppo di amministratori e cittadini, è stata esposta una targa commemorativa in ricordo di due onesti lavoratori, Onofrio Addesi e Francesco Augurusa, che nella stessa mattina del sei gennaio 1991 si sono trovati inconsapevolmente in mezzo ad una resa dei conti sanguinaria che ha avuto per teatro la piazza del paese, in mezzo alla gente. Al termine della sparatoria si sono contati due vittime e undici feriti.

A svelare la targa sono stati invitati Giorgio Addesi, fratello di Onofrio, e Domenico il figlio di Francesco Augurusa.

La manifestazione è stata voluta dall’Amministrazione comunale insieme all’Associazione Libera -Coordinamento di Vibo Valentia. Ogni anno, infatti, l’Amministrazione di Sant’Onofrio partecipa alla Giornata della Memoria e dell’impegno contro le mafie che si tiene il 21 marzo. Tra la moltitudine di nomi che vengono scanditi nel lungo elenco di vittime innocenti delle mafie compaiono i due cittadini santonofresi.

Al messaggio del Sindaco, Onofrio Maragò, si sono aggiunti quelli di Maria Joel Conocchiella in rappresentanza di Libera e del dott. Francesco Zito, Prefetto di Vibo Valentia.

Quest’ultimo ha inteso partecipare all’iniziativa accompagnato dal Questore di Vibo Valentia dott. Raffaele Gargiulo. In particolare, il Prefetto, citando Luis Sepulveda, ha sottolineato l’importanza per un popolo che vuole avere un futuro di mantenere viva la memoria del proprio passato. Emblematico il testo riportato sulla targa esposta in piazza: “6 gennaio 1991 - 6 gennaio 2021 - In ricordo di Onofrio Addesi e di Francesco Augurusa, vittime innocenti della cieca violenza mafiosa, questa comunità riafferma la propria avversione per ogni forma di illegalità e di sopruso, ed impegna ogni singolo cittadino santonofrese a promuovere un riscatto sociale e culturale, attraverso una rinnovata partecipazione democratica, ispirata a principi di onestà e solidarietà, unica via per sfuggire ad un ineluttabile destino”.

Numerosi gli attestati pervenuti all’Amministrazione, tra i quali quelli dell’ing. Crucitti, Direttore della sede Rai della Calabria, e del dott. Carlo Sabatini, Magistrato, Pubblico Ministero nelle indagini e nel processo della “Strage di Sant’Onofrio”.

Aderendo alle limitazioni imposte dalla vigente emergenza pandemica, l’Amministrazione ha intenzionalmente organizzato una manifestazione che evitasse gli assembramenti, rinviando a successive iniziative il coinvolgimento più partecipato di associazioni, organizzazioni religiose, culturali, sociali, sindacali e politiche.

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