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La partita si è conclusa per 5-3.
La partita si è conclusa per 5-3.
Di Roberto Casella
La giornata di ieri è stata per lo Spezia e i suoi tifosi un lungo ponte sospeso tra passato e futuro, tra il ricordo di una stagione esaltante che ha visto il sogno più grande della promozione in serie A svanire solo all’ultimo e le speranze di poter ripetere una stagione da protagonisti e per la quale il tifoso spezzino ha già detto di essere disposto a mettere tutta la sua passione ed il suo entusiasmo che già si è tradotto nei record di abbonamenti sottoscritti.
Poi il momento più atteso. All’intervallo in un Picco fremente di emozioni , il boato: Pio è tornato sul prato che l’ha visto esultare, soffrire, crescere. Ad attenderlo, il presidente Charlie Stillitano con l’“Aquilotto Reale”, il premio che lo ha incoronato miglior giocatore della scorsa stagione. Ma quel trofeo, nelle mani di Pio, aveva un significato più profondo: non era solo un riconoscimento sportivo, ma il simbolo di un legame indissolubile tra lui e un popolo intero. Sotto la Curva Ferrovia, il ragazzo che solo qualche mese fa non riusciva a trattenere le lacrime nell’addio più doloroso, stavolta ha trovato la festa. Cori, applausi, bandiere al vento: un’ovazione per “il ragazzo che mostra i muscoli”, l’attaccante che ha fatto sognare e che resterà per sempre nei cuori spezzini.
Oggi Pio è un attaccante dell’Inter, con gli occhi già rivolti al futuro, forse alla Nazionale Under 21 che si presenterà al Picco ad inizio settembre, forse – chissà – a quella maggiore, nella nuova era Gattuso. Ma ieri non contava il futuro, ieri contava solo il presente: il ritorno del re al suo regno, l’ultima carezza tra un campione e la sua gente. Perché ci sono amori che vanno oltre il campo, e Pio Esposito e lo Spezia resteranno legati da una storia che nessun trasferimento potrà mai spezzare.
E veniamo alla partita.
Mascardi para due rigori, Esposito segna quello decisivo. Così lo Spezia, dopo l'1-1 dei tempi regolamentari – vantaggio ospite con Henderson, risposta quasi immediata di Artistico – al Picco lascia a terra la Sampdoria, e giocherà nei sedicesimi di finale di Coppa Italia, il 24 settembre, al Tardini, contro il Parma.
D'Angelo decide di non rischiare inizialmente Hristov e così Cistana va al centro per un'ora, Mateju si sposta sulla sinistra e da esterno di centrocampo esordisce Candela.
La prima occasione è al 16' con Di Serio che, dopo aver superato alcuni avversari scarica il suo destro, non di molto sul fondo. Rischia lo Spezia al 20' quando sull'assist dalla sinistra di Henderson, Coda la tocca fuori da una posizione favorevole a centro area; l'azione era viziata da un fallo precedente di Riccio su Candelari.
La sfiora invece con la testa Cistana sul calcio d'angolo perfetto di Esposito al 22', poi ci prova Candelari da fuori, ma spara alto. La Sampdoria va in vantaggio al 34' grazie a Henderson che, col destro, la piazza alle spalle di Mascardi – che viene beffato da una leggera deviazione di Mateju – , dopo aver ricevuto da Coda in un bel contropiede. Lo Spezia pareggia due minuti più tardi con Artistico, con uno stacco imperioso al centro dell'area, raccogliendo il traversone dalla destra di Candela. Nel secondo minuto di recupero, la torre di Wisniewski e la rovesciata di Artistico che Ghidotti para ben piazzato.
Il secondo tempo inizia con un cambio da parte degli ospiti (Cuni al posto di Sekulov) e al 5' lo Spezia potrebbe passare in vantaggio: bella azione con penetrazione di Di Serio che cede ad Aurelio, il cui tiro a porta vuota, davanti a una selva di gambe, viene respinto da Riccio, poi sulla respinta anche Candelari sbaglia. Bella la parata di Mascardi sul diagonale di Benedetti all’8', mentre 1 minuto dopo Di Serio in contropiede spreca calciando poi centralmente. Il nuovo entrato Kouda, al 21', con un tiro-cross impegna Ghidotti. Però al 24' rischia davvero tanto lo Spezia, a centro area, dopo l'errore di Mateju, tocca prima a Wisniewski e poi a Hristov liberare. Ed è altissima sul cross di Kouda dalla destra, la girata a centro area di Soleri al 43'. Dall'ingresso del secondo ci sono loro due in attacco. Ancora Kouda proprio allo scadere che impegna Ghidotti che si salva di piede. Il definitivo 2-1 lo segnerebbe Depaoli, dopo la punizione di Henderson e la sponda di Ferrari, però dopo un lungo controllo al Var, l'arbitro Zufferli annulla per posizione irregolare di Ferrari, veramente di centimetri. Si va ai rigori. E dal dischetto lo Spezia è infallibile (a Kouda, Ghidotti lo para, ma l'arbitro fa ripetere), la Samp meno, grazie ad un super Mascardi.