Cambiamento climatico: Il Campidoglio si illude di combatterlo solo con la tecnologia
Solo approccio tecnologico proposto per difendere il clima, nessun accenno alla difesa del verde pubblico o alla difesa della biodiversità
(Prima Pagina News)
Mercoledì 24 Gennaio 2024
Roma - 24 gen 2024 (Prima Pagina News)
Solo approccio tecnologico proposto per difendere il clima, nessun accenno alla difesa del verde pubblico o alla difesa della biodiversità
Cambiamento climatico: Il Campidoglio si illude di combatterlo solo con la tecnologia
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Roma. “Assolutamente inadeguata e poco realistica la strategia proposta dall’Amministrazione Gualtieri per contenere gli effetti del cambiamento climatico”. Lo dichiarano i vertici nazionali de L’Altritalia Ambiente.

“Diminuire solo le emissioni non basta a contenere il cambiamento climatico, senza una massiccia presenza di aree verdi e grandi alberature pubbliche ogni provvedimento in tal senso sarà inutile e magari vessatorio per gli abitanti di Roma.

Alberature che ultimamente invece, sono oggetto di massivi abbattimenti perché giudicate tutte pericolose da perizie visive effettuate da agronomi che, pare, siano spesso al soldo delle stesse società private incaricate poi di eseguire gli interventi. Migliaia di alberi sono stati già abbattuti in nome di una presunta sicurezza e sostituiti da piantine che, semmai sopravvivranno, impiegherebbero decenni a ricrescere ed espletare così appieno la loro funzione biologica”.

Gualtieri ha parlato di “effetto isola di calore”, effetto che viene contenuto (sarebbe il caso che qualcuno glielo spiegasse bene) con l’assorbimento del calore da parte degli alberi ad alto fusto.

Ma sono proprio quegli alberi ad alto fusto che vengono troppo spesso potati o abbattuti a seguito di semplici perizie visive, le cosiddette “VTA” per “motivi di sicurezza”. Ancora, l’assessore all’urbanistica Maurizio Velloccia afferma che “l’adattamento costituisce un punto politico fondamentale, una grande opportunità per ripensare gli spazi urbani, le infrastrutture e i quartieri secondo un modello più giusto e sostenibile”.

Ma quale sarebbe questo modello? Abbattendo intere filiere di alberi ad alto fusto per rifare i marciapiedi delle strade di Roma? Sembra il caso di via Federico Ozanam a Monteverde, ove circa 60 olmi, sembra, dovranno essere abbattuti per rifare i marciapiedi. La perizia (visiva) sugli alberi, in questo caso, pare sia stata effettuata da un agronomo pagato dalla stessa ditta che dovrà poi eseguire i lavori.

Tra i progetti di cui parla l’assessore non compare la difesa e successivamente l’implemento del verde pubblico. L’orientamento infatti è la sostituzione del patrimonio arboreo capitolino, costituito da alberature ad alto fusto, con piccoli alberelli.

Ma così invece si rischia proprio di aumentare l’effetto delle isole di calore, poiché le giovani piante non saranno in grado di fornire le stesse zone d’ombra di pini, lecci, olmi etc., sviluppatesi e cresciute per decine di anni A farne le spese per esempio, anche i turisti, su cui sembra tanto puntare l’amministrazione Gualtieri, che dovranno fare a meno persino dell’ombra dei pini di piazza San Marco, proprio di fronte all’Altare della Patria, abbattuti per “ragioni di sicurezza”, proprio nel cuore della Capitale. Oltre a svolgere un’importantissima funzione biologica erano anche una parte integrante, caratteristica e identitaria di quel suggestivo scorcio capitolino. Sorte non migliore è capitata a centinaia di alberi di villa Pamphili o di villa Glori, ritenuti tutti pericolanti a seguito di semplice perizia visiva.

Lo stesso assessore al Verde Pubblico si vantava in un’intervista al Corriere della Sera il 23 luglio dello scorso anno, dell’abbattimento di ben 7mila alberi “perché con la sicurezza non si scherza”.

Sembrano un gran controsenso quindi, le dichiarazioni fatte a tal proposito dagli amministratori capitolini, da una parte cercano di contenere il cambiamento climatico e contrastare le cosiddette “isole di calore”, dall’altra “motosegano” gli unici strumenti che potrebbero aiutarli nel loro intento: gli alberi.

“Dal canto nostro- concludono i responsabili de L’Altritalia Ambiente – useremo tutti gli strumenti che ci mette a disposizione la Legge per cercare di contrastare le tali politiche di “messa in sicurezza del verde pubblico” portate avanti dalla Giunta Gualtieri a forza di motoseghe”.

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